Tom-Clancy's-Ghost-Recon-Wildlands-data uscita gameplay e3

Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands

PC PS4 Xbox One

Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands – Provato

Per molti versi, in merito a Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands, fino a oggi siamo rimasti immobili con le informazioni dello scorso anno, quando abbiamo accolto lo spettacolare trailer d’annuncio, sempre all’E3, e nel corso dei mesi abbiamo visto un video di Ubisoft sul percorso dello sviluppo, senza ulteriori dettagli su questo peculiare free-roaming militare. Sapevamo di una dimensione dello scenario sostanzialmente inusitata, almeno nel novero specifico degli shooter tattici, e abbiamo già riflettuto sul fatto che, in qualche modo, è possibile rinvenire il precedente più importante in Metal Gear Solid V. Una delle differenze, però, sta nel fatto che Ghost Recon Wildlands sarà orientato al co-op per quattro giocatori, con tutto ciò che ne consegue in termini di necessità di coordinamento della squadra (almeno, per le soluzioni più pulite e strategicamente carismatiche) e approccio all’azione.

QUATTRO IS MEGL CHE UAN

A piena dimostrazione di quanto appena scritto, la demo provata nello stand di Ubisoft prevedeva una missione guidata da una team leader della casa francese, e tre giornalisti di tutto il mondo ai suoi ordini. La prima parte della partita consisteva nella ricognizione tattica dell’area di gioco, in cui studiare la posizione dei nemici, la eventuale presenza di allarmi o torrette di guardia, lanciare droni per taggare la posizione dei bersagli, rimanendo sempre coperti dalla folta vegetazione, in posizione prona o sdraiata. Una volta conclusa questa fase, è arrivato il momento di coordinare l’assalto, eliminando con il fucile da cecchino i primi soldati nemici, per poi scendere sul terreno dello scontro e far fuori gli altri in sparatorie molto più tradizionali, tenendo d’occhio l’obiettivo principale e quelli secondari (come il salvataggio di alcuni civili prigionieri, per esempio, che in seguito – così ci è stato detto – si potrebbero rivelare utili per lo svolgimento di altre missioni). In mezzo a tutto questo, ci sono state sequenze a bordo di elicotteri e altri veicoli di terra, con i diversi membri della squadra impegnati nei ruoli di pilota, addetto alla mitragliatrice, ecc.

CARTOLINE DALLA BOLIVIA

Purtroppo, sono uscito dalla prova in fiera meno entusiasta di quanto mi sarei immaginato. Tecnicamente, il titolo di Ubisoft mi è sembrato ancora molto acerbo, con modelli dei soldati (e soprattutto dei nemici) non molto convincenti, interni e dettagli del paesaggio poco definiti, e un look complessivo piuttosto sottotono, specialmente se paragonato a The Division. Va comunque detto che il mondo di gioco di Wildlands è molto più ampio e gli spazi aperti sono enormemente più grandi, e lo spettacolo quando si osserva un panorama dall’alto o a bordo di un elicottero è davvero da mozzare il fiato.

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TATTICA ALL’ACQUA DI ROSE

Diversi, e più strutturali, gli elementi di gameplay che non mi hanno convinto del tutto. In primis, la gestione della fase “tattica” iniziale, che si è limitata a un banale tag dei nemici con l’ausilio dei droni e poco altro: un po’ poco per qualificare il nuovo Ghost Recon come tactical shooter, evidentemente. In questo caso, probabilmente la scelta è legata alla necessità di presentare alla stampa una demo molto abbordabile e non eccessivamente complessa, vuoi per la presenza in fiera di giornalisti non sempre preparatissimi, vuoi per banali esigenze di tempo. Ubisoft ha assicurato, nei mesi scorsi, una dotazione assai più corposa di equipaggiamenti e gadget, da utilizzare a seconda delle diverse condizioni meteo e dell’ora del giorno in cui si svolge la missione, e che impongono una maggiore attenzione e studio dell’ambiente circostante. Non possiamo che augurarci che sia così, ovviamente, e sarà uno degli aspetti su cui concentreremo maggiormente la nostra attenzione a Colonia, o in qualsiasi altra occasione in cui potremo provare il gioco. Non mi ha convito del tutto neanche l’assenza di qualsivoglia copertura durante le sparatorie, o quantomeno della possibilità di sporgersi da dietro i muri, con la classica manovra di “lean”, limitando l’approccio silenzioso al solo camminare accovacciati. Mi è sembrata una scelta poco coerente con il resto dell’impianto di gioco, che lo rende meno omogeneo di quanto mi sarei aspettato. In questo, non aiuta il fatto che la visuale passi automaticamente dalla terza persona quando ci si muove a quella visuale in soggettiva con l’iron sight durante le sparatorie, riducendo sensibilmente lo spazio visivo e la percezione dei pericoli circostanti. Ubisoft ha ribadito che la scelta di costruire un gameplay più “semplice” nelle fasi shooter (che richiama in parte quello di Ghost Recon Online) è voluta, e non credo quindi che la situazione cambierà molto nei mesi successivi.

Ghost Recon Wildlands sarà orientato al co-op per quattro giocatori, con tutto ciò che ne consegue in termini di necessità di coordinamento della squadra

Per evidenti questioni di tempo non c’è stato modo, nella demo provata in fiera, di approfondire tutti gli aspetti legati alla campagna in single player (con gli altri membri della squadra controllati dalla AI, e la possibilità di impartire ordini in tempo reale), alle diverse classi dei soldati, alla loro progressione, alla gestione dell’equipaggiamento e tutto quanto concerne la struttura open world vera e propria, ossia tutti quegli aspetti che andranno a rendere più concreta e definita l’ambiziosa promessa di Ubisoft fatta nei mesi passati. Quella che mi è rimasta dentro, a conclusione di questa prova, è la curiosità di esplorare in maniera più approfondita le potenzialità di un titolo molto ambizioso, con un sacco di buone premesse e la possibilità di costruire un gioco estremamente vario dal punto di vista della libertà d’azione e del gameplay. Il prossimo giro in Bolivia è previsto per la gamescom di Colonia, e noi abbiamo già le valigie pronte.

Ghost Recon Wildlands uscirà il prossimo 7 marzo per PC, Xbox One e PlayStation 4.

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