A guardarlo in maniera superficiale, Rise & Shine potrebbe essere l’ennesimo esponente un po’ nostalgico del filone “run & gun”, che tante gioie ci ha regalato negli anni fra Contra, Metal Slug e derivati assortiti. E, per carità, nel gioco sviluppato da Super Awesome Hyper Dimensional Mega Team (sic!), sicuramente si corre, indubbiamente si spara e c’è assolutamente una sana dose di nostalgia, che si manifesta sotto forma di omaggi e citazioni alla storia dei videogiochi. Ma c’è anche altro, ed è un “altro” che fa da cuore dell’esperienza.
ENIGMI E PALLOTTOLE
Nel gioco, che arriverà su PC e Xbox One a gennaio 2017 e di cui ho provato nei giorni scorsi una breve demo, si controlla un bambino di nome Rise, armato di un pistolone senziente che risponde al nome di Shine. La caratteristica peculiare di Shine, al di là della sua capacità di esprimersi in un inglese perfetto, sta nelle opzioni che possiamo aggiungere al suo funzionamento tramite i potenziamenti reperibili in giro.
Nella porzione di gioco provata, che includeva sostanzialmente il primo livello, si partiva con uno sparo “normale”, a base di pratici proiettili esplosivi e dal gran sapore distruttivo; ma nel giro di pochi minuti ho recuperato la possibilità di utilizzare proiettili elettrici, ottimi per disattivare armi e meccanismi, e un sistema di controllo a distanza dei colpi, tramite cui spedire il fuoco dove meglio credevo, grazie a un pratico tempo rallentato.
in Rise & Shine, sicuramente si corre, indubbiamente si spara e c’è assolutamente una sana dose di nostalgia
Questa varietà di opzioni soggiace alla natura tutto sommato non troppo incentrata sull’azione del gioco. Intendiamoci, i combattimenti non mancano e vanno affrontati con destrezza, appoggiandosi a un comodo sistema di coperture, ma anche schivando (o respingendo a pistolettate) valanghe di proiettili, soprattutto quando si affrontano i boss. Tuttavia, ci si rende conto in fretta di quanto sia importante saper mescolare fra loro le varie funzioni dell’arma, tanto durante i combattimenti quanto nel semplice avanzare lungo l’avventura. I proiettili elettrici sono meno dannosi ma, come detto, servono per disattivare apparecchiature di vario tipo, o magari aprire porte. Il sistema di controllo a distanza permette di colpire punti deboli nascosti, attivare interruttori infilati in grotte o, magari, far crollare pezzi di scenario addosso a nemici altrimenti inattaccabili. E se ci sono situazioni molto “costrette”, in cui si ha a disposizione tutta la calma necessaria per capire cosa fare e mettere in pratica l’intuizione, non mancano fasi di combattimento ben più frenetiche.
AZIONE INGEGNOSA
Un esempio perfetto di quanto detto sopra è il boss con cui si conclude la demo provata: per averne ragione, bisogna innanzitutto riempirlo di proiettili normali per danneggiarlo a dovere, ma occorre anche utilizzare quelli elettrici per sventarne l’attacco più potente ed è altresì indispensabile la funzionalità di controllo a distanza per raggiungere il suo punto debole, ovviamente piazzato alle spalle.
i combattimenti vanno affrontati con destrezza, appoggiandosi a un comodo sistema di coperture, ma anche schivando
Tutte queste interessanti caratteristiche, perlomeno sulla base di quanto provato nella demo, vengono applicate al gioco con ingegno e intelligenza, per mezzo di un level design curato e capace di offrire un buon tasso di sfida, seppur temperato da una gestione dei checkpoint mai frustrante. Insomma, Rise & Shine, se le fasi iniziali di gioco non mentono, sembra poter offrire molto divertimento. Aggiungiamoci una storia che si presenta bizzarra, surreale, a tratti buffa e a tratti struggente (si controlla pur sempre un bambino tutto solo in zona di guerra) e una direzione artistica notevole, che fa sostanzialmente giocare con un cartone animato in movimento, e direi che c’è il potenziale per una graditissima sorpresa di inizio anno.
Ovviamente.