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Crash Bandicoot N. Sane Trilogy

PS4

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy - Provato

Nella giornata londinese più calda dell’anno (credetemi, non mi aspetto che da queste parti il termometro superi i 25 gradi da qui al 2021), Activision ci ha offerto la possibilità di toccare con mano la versione rimasterizzata della trilogia originale di Crash Bandicoot. Crash Bandicoot N. Sane Trilogy ci riporta indietro nel tempo a più di vent’anni fa e ci consente di ripercorrere le avventure dei primi tre giochi della serie, quelli creati da Naughty Dog. Sì, proprio loro, che se per errore ci leggesse qualche vero giovine, è opportuno che sappia che Naughty Dog era in circolazione quando Nathan Drake non esisteva nemmeno in forma embrionale.

Mentre una certa quantità di materiale che mostrava l’aggiornamento dei primi due capitoli – Crash Bandicoot e Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back – è già stato messo in mostra da Activision nelle scorse settimane, ancora non si era visto nulla di Warped, ed è proprio su questo che una selezionata schiera di giornalisti ha potuto mettere le mani ieri in un evento non distante dalla South Bank del Tamigi. Potevamo mancare? Ovviamente no, ma a me piace sempre infilare una domanda retorica, appena posso. Perdonatemi.

VIVE LA RÉVOLUTION? MA ANCHE NO…

La produttrice di Vicarious Visions, Carly Pearson, ci ha introdotto alla (ri)creazione dei tre titoli, mettendo subito in chiaro quali siano state le loro intenzioni: non si tratta di un reboot ma di una rimasterizzazione nuda e cruda, che mira soprattutto a fare contenti tutti gli appassionati di lunga data che ancora ricordano – con un po’ di nostalgia – il nostro ratto-porco antropomorfo preferito (non che ci siano altri bandicoot nel mondo del videoludo, ma tant’è!).

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy immagine PS4 05Dunque, abbiamo di fronte l’ennesima operazione commerciale che punta sulla nostalgia, e serve al publisher di turno per capire quanto mercato ci sia per una eventuale ripresa del marchio tale da giustificare nuovi capitoli della serie. Chiaramente, la versione che ho provato gode di tutte le tecniche grafiche più aggiornate, con poche aggiunte su altri fronti: ad esempio, per quanto riguarda il metodo di input, sarà possibile muoversi con lo stick analogico e non solo con la croce digitale. Le novità, tuttavia, sono molto limitate, e in quella che è la sostanza vera e propria non c’è nessuna innovazione: il gameplay e il level design sono, deliberatamente, molto vicini all’originale.

per quanto concerne la sostanza non c’è alcune innovazione: gameplay e level design sono molto vicini all’originale

Ho potuto provare con mano tre livelli e, appena impugnato il pad, la prima sensazione è stata sicuramente di familiarità, quasi si tornasse a incontrare un vecchio amico, ritrovato dopo anni di distanza forzata. Crash si muove esattamente come ce lo ricordiamo, sia nel ritmo che nelle animazioni cartoonesche e un po’ smargiasse che tanto hanno contribuito a creare una personalità unica e riconoscibile nel panorama dei platform. Certo che, dal 1996 se ne è fatta di strada in questo ambiente: da una parte abbiamo le produzioni indie che mirano a creare ambienti “comunicativamente fortissimi” (cit.), come il recentissimo Rime, appena recensito qui dal nostro Davide, o Limbo, giusto per citarne un paio; dall’altra abbiamo prodotti tripla A come Tearaway o i vari Super Mario che hanno superato la struttura “a tunnel” per un approccio più open world oriented. In questo scenario, Crash N. Sane Trilogy si presenta come una bestia ibrida, un marsupiale che vive nel proprio ecosistema e spera in un turismo di nicchia che gli sia rimasto fedele. Quantomeno il materiale alla fonte era e rimane tutt’ora d’alto livello, e quindi il titolo risulta molto godibile anche nel 2017.

PONZI PONZI PO PO PO

L’accessibilità è un altro tema che gli sviluppatori hanno dimostrato di avere a cuore: chiacchierando con Carly ho scoperto che diverse modifiche attuate servono a rendere meno frustrante l’esperienza di gioco. In questo senso, i controlli consentono un margine d’errore più elevato, ed è stato aggiunto il cosiddetto sistema DDA (Dynamic Difficulty Adjustment), a significare che se morirete un certo numero di volte consecutive senza effettuare progressi di rilievo vi verranno concessi alcuni aiuti come checkpoint intermedi non previsti nella run originale. Non sia mai che nel 2017 qualcuno debba lamentarsi di essere rimasto bloccato a metà campagna in un gioco così old-school.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy immagine PS4 07Inoltre, nei livelli in prova era già stato sbloccato un bazooka con colpi illimitati, utile per abbattere da distanza di sicurezza ogni tipo di avversario: francamente, mi è sembrato uno strumento eccessivamente potente che elimina qualsivoglia livello di sfida. Quest’arma non sarà a disposizione nella prima metà di Warped, il che – però – risulta vagamente paradossale, visto che ci si aspetterebbe che i livelli finali siano più difficili di quelli iniziali, non il contrario.

se morirete un certo numero di volte consecutive, senza effettuare progressi di rilievo, vi verranno concessi aiuti come checkpoint intermedi

Dunque, tirando le fila, Crash N. Sane Trilogy si colloca in un certo senso nella scia del retrogaming “di lusso”, cioè quei titoli che offrono tutti i vantaggi della tecnologia attuale senza obbligare il giocatore a dover trovare mod, patch e chissà cos’altro per godersi in 4K un classico. Bene così, ma sia ben chiaro che si tratta di un tuffo nel passato alla ricerca di un mare dove il blu era più blu. Se è ciò che cercate, non temete: la data d’uscita prevista è molto vicina e non bisogna che aspettare fino al 30 giugno.

 

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