Life - Recensione

Più o meno lo sapevamo dal 1979: nello spazio, nessuno può sentirti urlare. Questa era la tagline dell’inarrivabile Alien di Ridley Scott, di cui Life è un successore purtroppo innominabile.

Una stazione spaziale orbitante attorno la Terra; il recupero di una sonda da Marte contenente campioni cellulari; la coltivazione di uno di questi che cresce e si ribella ai sei poveri astronauti; la giostra della conta dei cadaveri: nulla di più di questo fa parte dell’offerta. Life non ha assolutamente nessuna intenzione di andare oltre la sua natura da B-Movie, palesando anche parecchi difetti, tra cui il più evidente è uno scheletro narrativo assolutamente derivativo da una moltitudine di altri titoli sci-fi, dal già citato Alien passando per Event Horizon (Punto di Non Ritorno) o Gravity. Personaggi e dialoghi non sono da meno, didascalici all’infinito e non per una gloriosa cultura prettamente nerd, come faceva The Martian, ma con l’unico fine di dare allo spettatore una motivazione per affezionarsi ai protagonisti, provocando l’effetto contrario. Parole e azioni non rendono assolutamente giustizia alla credibilità degli astronauti che, di natura, dovrebbero essere colti e abili nel problem solving, mostrandosi invece più stolti e impreparati del dovuto.

Buono è invece il comparto tecnico, con numerose intuizioni registiche da parte di Daniel Espinosa, adeguate a rendere la tensione da horror claustrofobico con annessa caccia all’alieno. Life fa anche sfoggio di una colonna sonora che tiene alta l’attenzione dello spettatore: dove la recitazione non arriva, insomma, ci pensa qualche nota vibrante a regalare i giusti brividi.

life recensione cinema film

Life non ha assolutamente nessuna intenzione di andare oltre la sua natura da B-Movie

Come mi era capitato di osservare poco tempo fa guardando Passengers, anche qui ritrovo una chiara intenzione di realizzare un film dalle pretese bassissime, sorretto comunque da un cast di nomi importanti, in quella che sembra essere diventata una prassi abbastanza comune in quel di Hollywood. Non riesco a inquadrare bene operazioni del genere, o almeno, carpirne il buono che può portare, così da non ripetermi nella critica: Se l’intenzione è il semplice divertimento e basta, Life è un portatore sano di questo tipo di entertainment, un film che si prefigge di ammaliare un pubblico adulto, per poi mostrare apertamente la sua voglia di parlare invece a un pubblico giovane. Il finale, di cui non vi dico nulla, è da un lato spiazzante, e dall’altro croce stessa del film, in quanto unico stimolo per volerne ancora di più.

Se siete in cerca di grandi emozioni ed originalità, provate a bussare alla porta di altri cieli stellati. Per una serata in compagnia dell’ennesimo alieno mangiauomini, invece, l’intrattenimento è assicurato: forse, al giorno d’oggi, questo è un elemento raro da trovare.

VOTO 6.5

life recensione cinema filmGenere: fantascienza, horror
Publisher: Warner Bros.
Regia: Daniel Espinosa
Colonna Sonora: Jon Ekstrand
Intepreti: Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada
Durata: 103 minuti

Articolo precedente
Syberia 3 video gameplay

Syberia 3: ecco un video di sei minuti di gameplay

Articolo successivo
assassin's creed the ezio collection switch

Assassin's Creed avrà la sua serie TV ufficiale

Condividi con gli amici










Inviare

Password dimenticata