Una stazione spaziale orbitante attorno la Terra; il recupero di una sonda da Marte contenente campioni cellulari; la coltivazione di uno di questi che cresce e si ribella ai sei poveri astronauti; la giostra della conta dei cadaveri: nulla di più di questo fa parte dell’offerta. Life non ha assolutamente nessuna intenzione di andare oltre la sua natura da B-Movie, palesando anche parecchi difetti, tra cui il più evidente è uno scheletro narrativo assolutamente derivativo da una moltitudine di altri titoli sci-fi, dal già citato Alien passando per Event Horizon (Punto di Non Ritorno) o Gravity. Personaggi e dialoghi non sono da meno, didascalici all’infinito e non per una gloriosa cultura prettamente nerd, come faceva The Martian, ma con l’unico fine di dare allo spettatore una motivazione per affezionarsi ai protagonisti, provocando l’effetto contrario. Parole e azioni non rendono assolutamente giustizia alla credibilità degli astronauti che, di natura, dovrebbero essere colti e abili nel problem solving, mostrandosi invece più stolti e impreparati del dovuto.
Buono è invece il comparto tecnico, con numerose intuizioni registiche da parte di Daniel Espinosa, adeguate a rendere la tensione da horror claustrofobico con annessa caccia all’alieno. Life fa anche sfoggio di una colonna sonora che tiene alta l’attenzione dello spettatore: dove la recitazione non arriva, insomma, ci pensa qualche nota vibrante a regalare i giusti brividi.
Life non ha assolutamente nessuna intenzione di andare oltre la sua natura da B-Movie
Se siete in cerca di grandi emozioni ed originalità, provate a bussare alla porta di altri cieli stellati. Per una serata in compagnia dell’ennesimo alieno mangiauomini, invece, l’intrattenimento è assicurato: forse, al giorno d’oggi, questo è un elemento raro da trovare.
VOTO 6.5
Genere: fantascienza, horror
Publisher: Warner Bros.
Regia: Daniel Espinosa
Colonna Sonora: Jon Ekstrand
Intepreti: Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada
Durata: 103 minuti