Una vita passata in compagnia dei videogiochi mi ha permesso, proprio in questi giorni, di raggiungere l’illuminazione. In realtà il mio è stato un cammino lento e ragionato, che ha unito una consapevolezza maturata con calma nel tempo a qualche segnale decisamente divino che non mancherò di riportare tra poche righe. Il titolo dice già tutto, e io non posso fare altro che gridarlo nuovamente ad alta voce: nella vita, per essere felici, serve più Tropico!
Sono sempre stato un amante di strategici e gestionali, ma nulla riuscì a catturarmi come l’opera ambientata nei Caraibi di PopTop Software. Gli ingredienti, non troppo segreti, sono una costante e allegra musica latino-americana (che, per inciso, io solitamente odio); una voce che continua ad assecondarti in ogni tua decisione, comprese le più crudeli e impopolari, ricordandoti di tanto in tanto che tu sei “El Presidente”; infine, uno spirito smaliziato e allegro “come una cazzo di lambada”.
I primi segnali divini sono spuntati grazie a Spotify: dopo aver trovato una playlist che contenesse tutte le tracce dei cinque capitoli di Tropico (anzi, vi invito ad ascoltarla proprio mentre leggete), ho deciso di tenerla in sottofondo durante le mie attività quotidiane, che siano studio, lavoro e – ovviamente – qualche partita online. Così, alle mie sessioni serali di League of Legends, che mi vedevano rischiare giorno dopo giorno una crisi di nervi, si è unita una base musicale che mi ha immediatamente reso allegro e tranquillo, portandomi inevitabilmente alla vittoria. E la vocina che mi chiamava “El Presidente”? A quella ci pensava la mia psiche. “Ottima mossa Presidente! Morire da solo contro il team nemico permette ai tuoi compari di prendere qualche obiettivo!”. “Fantastica idea Presidente! Scappare e lasciare morire il tuo team ti permette di difendere al meglio la base!”. Nessuno poteva fermarmi. Nonostante tutto, non avevo ancora colto la magia di Tropico.
Pochi mesi fa, per sfogare una dose troppo elevata di crimine accumulato, decisi di dedicare un paio d’orette a Destiny e al suo Crogiolo. Quando si è nervosi, si sa, è meglio evitare certe tipologie di videogiochi, pena peggiorare la situazione. E, infatti, dopo l’ennesima sconfitta stavo per lanciare il controller contro il muro. Fino a quando, ricordandomi dell’icona nel menù, ho ben pensato di aprire Spotify direttamente dal menù di PS4 e dare il via alla samba. Quello fu il miglior “Crogiolino” della mia vita, mentre schivavo con chissà quale superpotere i martelli infuocati nemici e, armato della mia fidata Pistola d’Oro, sparavo in faccia ai guardiani avversari a tempo di musica. Andai a letto rinvigorito nel corpo e nell’anima.
Comprendendo lentamente le potenzialità di Tropico, ho deciso di trasportare “nella vita reale” le note caraibiche della saga
L’estate è alle porte, e con essa il caldo, le zanzare, il fastidio e ancora il caldo. Non posso quindi che consigliarvi di bere parecchio, di evitare di uscire durante le ore più calde della giornata, di utilizzare sempre una protezione solare adeguata e, infine, di infilarvi nelle orecchie un paio di cuffie e di ascoltare ventiquattro ore su ventiquattro la meravigliosa colonna sonora di Tropico: le giornate miglioreranno immediatamente, lo stress sparirà come per magia dalle vostre vite e, soprattutto, cercherete di rimpinguare al meglio il vostro conto svizzero.