Prima del Natale, del compleanno e di qualsiasi altra festività esistente, il videogiocatore per PC non perde occasione di segnare sul calendario, con la stessa quantità di inchiostro rosso che usa una squadra di disboscatori per marchiare gli alberi da abbattere di un intero Stato, il giorno d’inizio dei saldi di Steam. Eppure, nonostante una preparazione degna del miglior monaco Shaolin, arrivare sani e salvi al giorno finale di questa follia è un’impresa più unica che rara. Non sono qui a spiegarvi come spendere i vostri soldi, a suggerire qualche offerta di nicchia o altro, ma voglio aiutarvi a mantenere il senno imparando a riconoscere i diversi tipi di videogiocatori e, di conseguenza, a ponderare con cura le loro affermazioni.
“QUAL È IL TASTO PER SPARARE?” – Modello Keiser
Il primo tipo di giocatore che compare durante i saldi è colui che, più per curiosità che per altro, decide di scoprire qualche titolone recente (ma non troppo). La scelta delle opere da infilare nel carrello è dettata soprattutto dalla loro fama e dalle belle parole spese da amici e conoscenti, e nonostante la consapevolezza che il genere dei videogiochi in questione non sia poi così affine ai propri gusti, il soggetto incriminato avvia l’ultimo acquisto con tutta la buona volontà possibile, per poi gettare dalla finestra tastiera, mouse, pad e PC innanzi alle prime difficoltà. Ogni scusa è buona per allungare la propria libreria digitale, ma spesso conviene seguire il proprio cervello e non il cuore.
Frase tipica del soggetto: “Amici, sto installando Dark Souls 3! Come si saltano i dialoghi?”
“È IL GIOCO PIÙ BELLO DEL MONDO!” – Modello Kikko
Il secondo esempio preso in esame è il videogiocatore che, per svariati motivi, si lascia facilmente prendere dall’euforia. Lo vedi rinchiudersi in casa come un eremita per godersi appieno The Legend of Zelda: Breath of the Wild e, dopo averne cantato le lodi a destra e a manca, decide di dedicare anima a corpo a Hidden Folks, elevandolo a capolavoro assoluto dell’umanità. Nintendo può sforzarsi quanto vuole, ma non riuscirà mai a battere degli omini minuscoli in bianco e nero da cercare sullo schermo perdendo svariate diottrie. Adesso tocca a Nex Machina. L’unica cosa che ci salva è che ancora il soggetto in questione non ha scoperto Genital Jousting.
Frase tipica del soggetto: “Se non giocate a ‘sta roba immediatamente vi licenzio in tronco!”
“NON È CHE LO VOGLIO… È CHE NE HO BISOGNO” – Modello Astrotasso
Il soggetto più problematico è anche uno dei più frequenti da trovare: sommerso da un backlog ignobile, affronta il periodo dei saldi in piena meditazione zen, continuando a ripetersi che “questa volta” non cederà. A mezz’ora dal termine dell’offerta, invece, in pieno raptus omicida, getterà titoli nel carrello virtuale senza badare troppo a offerte e sconti. Trova soddisfazione solo dopo aver allungato notevolmente la propria libreria con titoli che non giocherà prima della prossima Era Glaciale, per poi sentirsi orribilmente in colpa per il resto del mese. Questi videogiocatori vanno capiti e aiutati: hanno bisogno di voi.
Frase tipica del soggetto: “Non mi interessa nulla, questa volta passo.”
“LO SENTI QUANTO È DIEGETICO?!” – Modello SheaAK
Il videogiocatore più acculturato della combriccola non si lascia sicuramente perdere questa ghiotta occasione per rimpolparsi la libreria con titoli pesanti come saggi russi del mille e settecento, in cui ogni partita riesce a donare esperienze incredibili riguardanti il senso della vita, metafore metafisiche e dilemmi filosofici. Invece di sparare con un fucile a pompa, questi figuri preferiscono osservare dei video in VHS in cui una donna parla da sola per tre ore, cercando di ricostruire una trama partendo dalle sue affermazioni. Vanno invidiati per mille motivi, ma i giochi da loro consigliati non sono adatti a tutti. E sì, amici videogiocatori modello Keiser, girate alla larga.
Frase tipica del soggetto: “Hai notato il modo in cui Abzû citi non esplicitamente le opere di Herman Melville?.”
“PRIMA DEVO FINIRE PER LA SESTA VOLTA SOMA” -Modello IIVariety
Il soggetto in esame prova sentimenti di amore e rispetto talmente elevati verso il medium videoludico che prima di affrontare nuove avventure vuole assicurarsi di aver snocciolato per bene qualsiasi altro titolo presente nella propria libreria. Finali alternativi, sottotrame nascoste persino agli sviluppatori e dissertazioni su vecchi romanzi dal calibro di Simulacron 3 sono all’ordine del giorno. Il problema è che appena spunta un “nuovo” videogioco dall’ambientazione anche solo lontanamente sci-fi, che magari richiede una buona dose di pazienza e volontà per essere portato a termine, i piani mentali del figuro vanno a quel paese e si ritrova inevitabilmente sommerso dai titoli da affrontare. A differenza del “modello Astrotasso”, il soggetto in esame rimane con i piedi per terra, ed evita di accumulare roba in eccesso.
Frase tipica del soggetto: “Sono interessato a quest’opera, ma credo che quel gioco di Frictional Games abbia ancora molto da dire…”
“IL MIO IMPERO È MENO ERETICO DEL TUO” – Modello Alteridan
Alcuni potrebbero dire che gli strategici, di qualsiasi tipo, siano tutti uguali tra loro. Ebbene, il “modello Alteridan” la pensa in maniera decisamente opposta, tanto da addentrarsi nei più temibili gestionali bielorussi creati da rifugiati politici nella loro cantina. Non importano la mancanza di tempo libero, il livello di alcool etilico nel sangue e le barriere linguistiche: ogni scusa è buona per tassare la popolazione, scrivere editti e produrre unità di fanteria leggera. Dopotutto, solo conoscendo a menadito qualsiasi videogioco del genere è possibile essere felici nella vita. Ascoltate i suoi consigli, ma deve piacervi particolarmente indossare corone e purgare eretici.
Frase tipica del soggetto: “Avete visto questo gestionale di colonia spaziale composto solo da simboli e variabili numeriche?”
“CI SONO TROPPI POLIGONI SUI MIEI PIXEL” – Modello Dan Hero
È possibile scorgere i soggetti presi in esame mentre, nella loro vita quotidiana, agitano il pugno fuori dalla finestra urlando parole incomprensibili come “VIC-20” ai giovani che vanno al centro commerciale. Eppure nella giungla di Steam diverse opere sono in grado di stuzzicare la loro curiosità, che si trasforma in mattanza con la comparsa dei primi sostanziali sconti. Riedizioni passate, vecchi autori mummificati riesumati per l’occasione, pixel grandi come autotreni e difficoltà semplicemente inumane sono il pane quotidiano di questi videogiocatori-eroi, che affrontano le insidie a testa alta, petto in fuori ed elicottero perennemente attivo. Chiunque rinunciava al rancio per infilare monetine da duecento lire negli arcade dovrebbe seguire a occhi chiusi tali soggetti. Gli altri potrebbero rimanerne traumatizzati. O spettinati.
Frase tipica del soggetto: “Genyo Takeda venne inviato da Hiroshi Yamauchi in persona presso la Rare degli Stamper.”
“EH SIGNORA, COSA VUOLE CHE LE DICA” – Modello Nabucodorozor
Il caotico malvagio degli Steam Sales. Colui che apre pagine a caso, borbotta contro l’universo, esprime perplessità innanzi al nuovo Tripla A, rischia la scomunica quando si ritrova nella pagina dei giochi giapponesi e poi, “bocciando” uno dei videogiochi più amati del momento, resiste stoico a vagonate di letame e minacce di morte. Non compra nulla. E se compra qualcosa si pente subito. È il lato oscuro che porta equilibrio nella Forza.
Frase tipica del soggetto: “Cazzimperio.”