Football Manager 2017 - Recensione

PC

Immaginate di avere nelle mani il destino di una squadra di calcio, magari la vostra preferita. Immaginate di poter tenere tutti i calciatori del mondo in punta di dita, da Felice Evacuo a Cristiano Ronaldo, e di metterli in campo secondo i vostri dettami. Immaginate di ripercorrere la strada tracciata da guru come Arrigo Sacchi e José Mourinho, che senza una carriera da giocatori professionistici alle spalle sono riusciti a mettere in bacheca una mole di trofei capace di ribadire al mondo il loro status di predestinati al gioco del calcio. Per chi non vive ogni domenica con il nodo allo stomaco, seguendo ventidue omaccioni che corrono dietro a un pallone, queste possibilità potrebbero essere solo un coacervo di responsabilità gestionali superflue e vagamente gravose (un po’ come quella che sto vivendo io in questo momento: la prima recensione di Football Manager sul sito di The Games Machine! Argh!). Per chi, invece, è avvezzo alle gioie e ai dolori del giuoco del calcio, sapere che Football Manager può rendere possibili questi scenari immaginifici è una vera e propria gioia, anno dopo anno. Un sogno che si realizza, un universo infinito di possibilità pallonare, ma soprattutto un passatempo capace di intrattenere ben oltre la stagione calcistica regolare.




PRIMI AD ARRIVARE, ULTIMI AD ANDARSENE

Non è un caso che il lavoro di Miles Jacobson e SI Games sia rimasto al vertice dei manageriali calcistici per oltre vent’anni, e sia diventato ormai l’unico superstite di un genere in cui è impossibile immaginare una qualsiasi concorrenza (EA ci ha provato, qualche anno fa, ma che il progetto fosse un po’ sbilenco era intuibile dal fatto che l’uomo copertina era Adrianone “Fester” Galliani). La profondità raggiunta dalla simulazione tout court di Football Manager è davvero fenomenale, e ogni stagione ci si stupisce delle novità, sia nella forma che nella sostanza, apportate dall’instancabile studio britannico alla sua creatura. La profondità di Football Manager è tale che anche solo definirlo un manageriale appare riduttivo, dal momento che il fulcro dell’esperienza è sempre stato filologicamente più affine al concetto di gioco di ruolo, grazie al quale metterci nei panni di un allenatore professionista e, come dicevo, tentare la scalata al calcio che conta giornata dopo giornata, stagione dopo stagione.

La profondità di Football Manager è tale che anche solo definirlo un gioco manageriale appare riduttivo

Creare il proprio alter ego digitale e firmare il primo contratto con la società, prendendo le redini di una squadra decidendone gli spostamenti di mercato, gestendo il manipolo di calciatori da formare, istruire e finanche comandare a ogni discesa in campo, come in un’epica battaglia verso la gloria, è sempre stato il fenomenale selling point della serie. Un selling point a cui, con l’andare degli anni, si sono aggiunti sempre più strati di profondità, immersione e realismo. Maggiore accuratezza nel riportare gli aspetti tattici da controllare, un numero crescente di collaboratori sempre più specializzati da gestire, una capacità incredibile di riportare le evoluzioni del gioco del calcio anche nella simulazione statistica in game… e ancora una trasposizione aderente alla realtà ai moduli di contrattualistica dei giocatori, un sistema di interazioni umane in continua evoluzione, così come aspetti apparentemente marginali come le interazioni con la stampa e i tifosi, attraverso i social, che anno dopo anno venivano e vengono tutt’ora migliorati. Una cura dei dettagli maniacale, che quest’anno ha probabilmente raggiunto l’apice con la simulazione dei possibili effetti della Brexit per quanto riguarda l’immigrazione nel Regno Unito e, di rimando, nei suoi campionati principali, già attualmente governati da regole piuttosto stringenti in materia di passaporti, permessi di lavoro e burocrazia affine. Football Manager si è spinto dunque oltre il calcio, per aprire una finestra sul futuro politico e sociale di un intero Paese da qui ai prossimi dieci anni, implementando i possibili scenari direttamente in delle meccaniche di gioco ormai consolidate, al fine di farci sentire sempre di più dietro alla scrivania del nostro club, ovunque esso sia, quotidianamente alle prese con tattiche, statistiche, trattative, giocatori e allenamenti che, auspicabilmente, porteranno il nostro nome nel gotha del calcio mondiale.

PITCH FEVER

Dopo anni di limature, implementazioni e miglioramenti all’ecosistema fornito dal gioco, è comunque rincuorante notare come in Football Manager 2017 la parte del leone sia ricoperta dagli aspetti tattici e dalla gestione della partita. Perché sì, allestire le tattiche e chiacchierare con la stampa è bello, discutere i contratti e ascoltare i pareri dello staff ci fa sentire importanti, organizzare il mercato e tentare il colpo all’ultima giornata è sempre spettacolare e galvanizzante, ma alla fine quello che conta è il calcio giocato, sono quei novanta minuti che ci dicono come è stato il lavoro della settimana, dove possiamo migliorare e in che modo dobbiamo oliare la nostra macchina, affinché diventi perfetta.

Football Manager 2017 Recensione

In Football Manager 2017 la parte del leone la fanno gli aspetti tattici e di gestione della partita

Mai come quest’anno mi è parsa subito evidente una profondità e una diversità nella gestione degli uomini e della squadra, un’immediatezza nella gestione e nella lettura delle partite da parte dell’intelligenza artificiale che ha del rinfrancante, e che mi ha genuinamente convinto che al lavoro in allenamento va aggiunta un’attenzione particolare durante il match, al fine di cogliere le sfumature e agire per tempo al fine di garantirsi la vittoria. Se negli anni passati, infatti, la sensazione era quella che curare minuziosamente gli aspetti tattici durante la settimana bastasse per arrivare alla partita e maramaldeggiare con gli avversari, Football Manager 2017 mette in scena delle partite spesso tese dalle molteplici interpretazioni, capaci di svoltare in un senso o nell’altro grazie a una lettura o a un colpo di genio da parte nostra o, perché no, di un’IA particolarmente brillante nel trovare le falle del nostro XI. Questo anche grazie a una rinnovata gestione e riproposizione dei singoli giocatori in campo, che quest’anno appaiono molto più “caratterizzati” e diversi l’un l’altro nell’approcciare i diversi ruoli o il modo di coprire una certa zona di campo. Per fare un esempio pratico, nella mia Inter (aaaargh, ndKikko) ho notato immediatamente delle evidenti differenze di interpretazione tattica tra Jovetic, posizionato sulla trequarti con compiti di regia avanzata, e il neo acquisto Isco (attualmente al Real Madrid, ndr), collocato nella stessa zona di campo e con gli stessi compiti: se il primo ha tenuto fede al suo passaporto, preferendo magari la conclusione o il passaggio più semplice e scontato, il secondo ha messo in scena fin da subito grande sicumera, garantendo quelle aperture illuminanti e quei colpi di genio per cui, non a caso, l’ho voluto fortemente tra le fila della mia squadra.

Immaginate un discorso simile applicato per le ali, per la punta centrale o per tutti gli altri ruoli in campo, applicatelo anche a un’intelligenza artificiale che, ripeto, sa davvero assecondare i cambiamenti e leggere le partite come mai è capitato nell’ultimo lustro, e capite bene che seguire i novanta minuti di match diventa un vero e proprio gioco nel gioco, una partita a scacchi al cardiopalma in cui a ogni azione corrisponde una reazione stupefacente. Un’esperienza ancora più coinvolgente, anche grazie a un nuovo motore grafico 3D che permette di vivere le partite in maniera più vivida, attraverso animazioni più fluide, un’illuminazione più credibile e, in generale, un impatto visivo molto meno dozzinale rispetto al passato, al punto che anche per gli irriducibili nostalgici e la loro visuale 2D potrebbe valere la pena fare un salto nell’incredibile futuro dei poligoni.

CARO BIGLIETTI

Oltre alla modalità carriera standard, in Football Manager 2017 torna la modalità Crea una squadra. Si tratta di una variante di gioco in cui, sostanzialmente, andremo a rimpiazzare coattamente un club esistente e già inserito nel sistemone di Miles Jacobson con uno creato da noi: partendo dal valore patrimoniale della società (basato sul prezzo dei giocatori in rosa), è possibile andare ad assemblare una rosa di venticinque giocatori a scelta, rimescolando più o meno massicciamente il panorama calcistico mondiale.

Football Manager 2017 Recensione

Il Fanta-draft online, vero e proprio fantacalcio basato sul core game di Football Manager

Anche quest’anno si tratta di una modalità divertente, ma comunque vincolata alla mole di dati presenti nel database e, soprattutto, all’economia che regge la vita vera, e che rende i colossi del calcio così diversi e inarrivabili rispetto a chi lotta per la retrocessione: creare una squadra sulle spoglie del Barcellona o del Bayern dà delle possibilità completamente diverse rispetto a partire dal Genoa o dall’Ajax, soprattutto dal momento che non si tratta di una modalità stile MyGM di NBA 2K in cui andare a modificare ogni aspetto economico dall’alto, quanto più del classico FM in versione “what if?”. Parlando di note più liete, per chi ha da dedicargli davvero un monte ore a quattro cifre, Football Manager 2017 torna ad offrire anche il Fanta-draft online, vero e proprio fantacalcio basato sul core game di FM grazie al quale, previa la solita immancabile asta, creare il proprio squadrone di calciatori pescati nell’enorme database del gioco, al fine di darsi battaglia in campionati personalizzati e, collateralmente, insultarsi nel cuore della notte mentre si cerca di sistemare al volo un assetto tattico palesemente sbagliato in fase di preparazione del match. Insomma, anche quest’anno l’offerta di Football Manager finirà per accompagnarci ben oltre la stagione calcistica, nonostante la scelta di proporre separatamente due elementi che, fino all’anno scorso, facevano parte del pacchetto. Football Manager Touch, la versione “semplificata” che prevedeva un approccio meno impegnato e approfondito alle meccaniche di gioco, limitandosi a un’esperienza più incentrata sul mercato e il match day, è ora offerto separatamente al prezzo di 29,99 su Steam: il pacchetto include anche le Sfide, altra esperienza più immediata in cui ci vengono offerti diversi scenari prestabiliti in cui, auspicabilmente, mostrare le nostre capacità manageriali per uscire da circostanze spiacevoli come un salvataggio all’ultima giornata, o vincere il campionato con la stella della squadra in infermeria.

Football Manager 2017 è, anche quest’anno, un’esperienza approfondita, pazzesca e ancor più coinvolgente. Ancora una volta, SI Games ha limato le asperità e ampliato quanto di incredibile è riuscita a costruire nel corso di due decadi, approfondendo come al solito aspetti tattici, contrattuali e dando alle interazioni un’impronta ancor più social e al passo coi tempi. Ma anche incredibilmente proiettata verso il futuro britannico, in uno slancio di previsioni e calcolo delle statistiche che ha ben poco a che fare con il calcio. Spiace per la perdita delle modalità di gioco meno impegnative, che certamente arricchivano l’offerta ma non sono mai risultate fondamentali per gli hardcore fan, e per la mancanza di alcuni diritti di immagine, che comunque non vanno a minare la qualità e il livello di realismo di un gioco che, al solito, saprà tenerci incollati agli schermi quanto e più del calcio vero.

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Pro

  • Nuova IA migliorata.
  • Simulazione totale.
  • Nuovo look.

Contro

  • Adattamento italiano un po’ vecchio.
  • Persi alcuni diritti di immagine.
  • FM Touch venduto separatamente.
9

Ottimo

Sempre più incredulo che queste cose si debbano scrivere in terza persona, Stefano Talarico è arrivato fino a qui, a portare i frutti della della sua tastiera con la speranza vana di mettere qualcosa sotto ai denti. Per fortuna, potrà raccontare ai suoi nipoti di essere morto lasciando un corpo in formissima.

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