Originariamente Scritto da
Skywolf
Ci sono molte questioni, ma quella degli ambiti territoriali è assurda.
In pratica con l'introduzione di questo strumento la vita degli insegnanti è potenzialmente soggetta a più trasferimenti di quella di un militare (e già per i militari non sono rose e fiori), con la differenza che
a) sono equiparabili a trasferimenti d'autorità ma senza che venga pagata una indennità (che invece per i militari è prevista)
b) potenzialmente i trasferimenti sono ogni 3 anni, più frequenti di quelli cui siamo sottoposti noi, anche di quelli degli ufficiali di carriera
In sostanza funziona così, ogni provincia è suddivisa in ambiti territoriali e, mentre per i vecchi immessi in ruolo non cambia nulla (sono di ruolo in una scuola e non si muovono se non vogliono), i neoimmessi saranno di ruolo non in una scuola ma un ambito (o più di un ambito, per i più coraggiosi). E potranno essere trasferiti ogni 3 anni ovunque all'interno dello stesso ambito.
Il concetto è idiota perchè gli ambiti sono vasti e perchè si basa su una nozione totalmente indipendente dalla reale posizione geografica occupata dall'insegnante all'interno dell'ambito.
Altro sarebbe stato dire "devi poter finire in una qualunque scuola a 20 km da dove hai la residenza". Così vabbè, mi sta pure bene. Ma non è così. E': "devi poter finire in una qualunque scuola all'interno del territorio che dei tizi della Regione -che palesemente non conoscono la geografia e la viabilità locale- hanno disegnato a tavolino.
Ora, per chi vive al centro dell'ambito, bene o male, il concetto non cambia molto, e non avrà mai grossi problemi; potrà sempre essere soggetto a spostamenti, ma contenuti. Contenuti neanche tanto a onor del vero, ma sorvoliamo.
Ma io, ad es, risiedo proprio sul bordo di un ambito e, ironia della sorte, proprio al crocevia dei 4 ambiti in cui è divisa la Provincia di Vicenza.
Dove mi metto, sbaglio, perché rischio di finire fino a 60 km di distanza e stiamo parlando di 60 km di pianura padana, con nebbia e ghiaccio d'inverno. E questo se mi mandano a sud, perchè se invece scelgo il nord :stark: posso finire a "solo" 50 km di distanza... di cui 15 di montagna -sto parlando di Asiago. E se li facesse Renzi i tornanti da Piovene ad Asiago, d'inverno, con neve o ghiaccio.
Il problema è risolubile solo in parte unicamente trasferendosi, per cui per es. io dovrei trasferirmi (se fossi insegnante e grazie a dio non lo sono) a Arzignano, Schio, Bassano o in un posto random tra Vicenza e Noventa Vicentina, nella bassa (perchè il 4o ambito di Vicenza non è manco per Vicenza, ma per Vicenza e TUTTO IL BASSO VICENTINO
con colli e quant'altro in mezzo, ASSURDO).
Ora se uno ha una casa di proprietà sta cosa di doversi trasferire AUT dover fare 60(+60) km al giorno, è un po' difficile, e un po' scoccia, NO?
O si corre il rischio di fare tutti quei km oppure, per ridurre il danno, ci si deve trasferire per andare a vivere più o meno a metà strada tra quelle che potrebbero essere le future sedi, perchè non sai mai quale sarà quella definitiva, mai, manco a 65 anni, quindi uno che ha la possibilità di trasferirsi magari lo fa... potendo finire comunque in un raggio di 25-30 km da casa propria, se si è al nord km di ghiaccio e nebbia d'inverno, da percorrere a proprie spese e tutto.... per il misero stipendio da insegnante?
Io sono sempre stato in prima linea nel dire che ci voleva un minimo di mobilità nel comparto, ma questo è assurdo.
Non consente di pianificare la propria vita,
mai, ed è un trattamento che avrebbe senso se si trattasse di un lavoro ben pagato e prestigioso ma... per fare l'insegnante?!
Intendiamoci, io ho descritto gli scenari peggiori: ma sono scenari compatibili con la norma, io se fossi insegnante non partirei mai dal presupposto che "e vabbuò tiremm innanz andrà tuttobbene", col cavolo. Sarei seriamente preoccupato ad ogni scadenza dei 3 anni, magari mi andrebbe sempre bene, ma e se invece?