Referendum trivellazioni Referendum trivellazioni - Pagina 10

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Discussione: Referendum trivellazioni

  1. #181
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    Re: Referendum trivellazioni

    Citazione Originariamente Scritto da Lewyn Visualizza Messaggio
    Non si tratta di opinioni, si tratta di terminologia.
    Se io mi metto a parlare del tuo lavoro usando termini a cazzo e pretendendo di avere ragione tu ti incazzi. Per me è lo stesso.

    Partially related:
    ieri solito circo di grillini a sparare stronzate e falsità. Disgustoso.

    Non avevo capito che fossi un ingegnere petrolifero. Scusami.

  2. #182
    The Crimson Ghost L'avatar di Kayato
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    Re: Referendum trivellazioni

    In B4 ho letto solo la prima pagina.....concordo che principalmente il referendum dovrebbe essere utilizzato solo per domande etiche: aborto, divorzio, eutanasia, pena di morte etc...

  3. #183
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    Re: Referendum trivellazioni

    Fa sempre ridere l'informativa pubblicitaria del referendum

    "REFERENDUM ABROGATIVO della norma che prevede che i permessi e le concessioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti di idrocarburi entro dodici miglia dalla costa abbiano la durata della vita utile del giac..."
    Metà degli italiani si è già addormentata e al risveglio risponderà che il referendum serve per fare in modo che un pieno di gasolio permetta di fare 12 chilometri in più con la macchina

  4. #184
    Kronos The Mad
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    Re: Referendum trivellazioni

    Citazione Originariamente Scritto da Kayato Visualizza Messaggio
    In B4 ho letto solo la prima pagina.....concordo che principalmente il referendum dovrebbe essere utilizzato solo per domande etiche: aborto, divorzio, eutanasia, pena di morte etc...
    Non saprei, decisioni del genere sono molto delicate e se già da una parte i politici non ci capiscono un cazzo, figuriamoci la maggior parte degli italiani asd

  5. #185
    Senior Member L'avatar di Lewyn
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    Re: Referendum trivellazioni

    Ok, fonte di parte (specificato nelle primissime righe) ma è l'articolo più completo e obiettivo sulla situazione dell'upstream in Italia.



    Il referendum spiegato alle mie figlie

    Una delle cose che mi hanno sempre affascinato del giornalismo, il mestiere che ho avuto il privilegio di fare per 30 anni, è avere l’opportunità di dare ai lettori strumenti di giudizio per le loro scelte. Il giornalismo serve soprattutto a questo: a offrirti le informazioni sulla base delle quali giudicare la realtà e decidere “come la pensi” sulla politica o l’economia, sul film del momento o l’andamento in campionato della squadra del cuore.
    Da genitore poi, ho sempre pensato che un buon metodo d’azione in questo senso fosse quello di chiedersi: “Come spiegherei questa cosa alle mie figlie?” Ben sapendo che loro, come qualunque altro lettore, sono poi liberissime di decidere con la propria testa e giungere magari a giudizi lontani dal mio.
    Ora non faccio più di mestiere il giornalista, mi occupo di comunicazione in una grande società del mondo oil&gas. Tra qualche giorno è in calendario un referendum che tratta di energia e di attività legate anche alla società per cui lavoro, l’Eni. Il giornalista che c’è ancora in me non ha resistito alla tentazione di farsi le stesse domande. E allora ho ripreso penna e taccuino e sono andato a raccogliere informazioni e risposte in casa Eni, tra gli addetti ai lavori.
    Certo, stavolta è tutto diverso: non sono “super partes”, non ho alcuna pretesa di apparire indipendente come dovrebbe essere un giornalista, e il mio stipendio lo paga l’Eni. Quindi tutto quello che vi dico avete il sacrosanto diritto di prenderlo come una versione di parte. Mi darete atto però che su un tema come le “trivelle” – orrenda parola che tra l’altro non c’entra nulla con il mondo degli idrocarburi e delle piattaforme – i dati raccolti da una società con oltre 60 anni di esperienza specifica in tutto il mondo, abbiano una certa attendibilità.
    Ecco quindi le domande che mi sono fatto e quello che ho trovato come risposta da tecnici e addetti ai lavori. Vuole essere un contributo a fare scelte informate. Quali scelte, lo deciderà ciascuno di voi. Incluse le mie figlie.

    Perché insistere nel cercare idrocarburi in Italia, dove ci sono poche risorse di questo tipo?

    Domanda con un presupposto sbagliato. Diversamente da quello che si dice in giro, l’Italia non è un Paese povero di risorse petrolifere e gas. Il patrimonio di idrocarburi italiano va riletto all’interno del contesto europeo dove l’Italia occupa una posizione tutt’altro che marginale: esclusi i grandi produttori del Mare del Nord (Norvegia e UK), il nostro Paese occupa il primo posto per riserve di petrolio ed è il secondo produttore dopo la Danimarca.
    Nel gas, invece, si attesta in quarta posizione per riserve e in sesta per produzione. L’esame dei progetti proposti o già avviati dagli operatori sulle riserve già accertate e non ancora sviluppate indica come sia possibile più che raddoppiare la produzione petrolifera attuale nell’arco del decennio in corso.
    [Nota per quelli a cui piacciono i numeri (non chiedetemi però di spiegare tutte le sigle, per questo avete Google e Wikipedia): le riserve di gas sono103 Bcm accertate e 160 potenziali; le riserve certe di petrolio sono 1.400 Mbl, potenziali 1.000 Mbl. Riserve complessive O&G: 700 MTep tra certe, probabili, possibili, e "potenziali"]


    Ma in Italia che peso reale hanno le attività dell’upstream, cioè dell’esplorazione e produzione di oil&gas?

    Un peso significativo, è un settore di cui il Paese può andare orgoglioso e che il referendum, se passasse, metterebbe in difficoltà. Nel 2015 le attività upstream hanno garantito produzioni nazionali per 5,8 Mtep di petrolio e 5,9 Mtep di gas all’anno, circa il 10% del fabbisogno nazionale di petrolio e gas.Ovviamente sono tutte risorse che, se non producessimo in casa, dovremmo importare.
    [Sempre per quelli fissati con i numeri: il consumo in Italia è circa 108 Mtep, il consumo mondiale petrolifero è 7 mld tep]


    Che benefici comporta questa produzione?

    Innanzitutto un risparmio sulla bolletta energetica di circa 3,5 miliardi di euro/anno. Inoltre stiamo parlando di un settore che genera investimenti per circa 1,2 miliardi di euro/anno, che si traducono in circa 10.000 posti di lavoro diretti e indiretti nella sola attività estrattiva, oltre a circa 19.000 addetti nell’indotto esterno al settore.
    Non solo. L’upstream italiano genera investimenti nella ricerca per oltre 300 milioni di euro/anno, coinvolgendo università e politecnici in formazione di know how altamente specializzato.
    Ancora: la ricchezza prodotta da esplorazione e produzione di idrocarburi genera circa 630 milioni di euro/anno di imposte sul reddito d’impresa e oltre 310 milioni di euro/anno di royalties e canoni.


    Oltre a tasse e royalties, che ci guadagna il Paese?

    La valorizzazione delle risorse energetiche nazionali è un’opportunità di crescita e sviluppo per l’Italia. La messa in produzione anche soltanto di una parte delle riserve ad oggi non sfruttate, potrebbe attivare investimenti per circa 10 miliardi di euro nel prossimo piano quadriennale con un impatto sull’occupazione stimabile in oltre 5.000 unità per i prossimi 6-10 anni in imprese localizzate, pari a 50.000 ULA (unità lavorative annue), nei distretti industriali ad alta specializzazione legati alla filiera dell’energia. Inoltre, potrebbe generare entrate fiscali per oltre 1 mld €/anno per Stato, enti locali e comunità interessate, per un periodo di oltre 20 anni e consentire risparmi sulla bolletta energetica di oltre 50 mld €.


    Continua qui:
    https://www.facebook.com/notes/eni/i...40322929595613


    Sul finire dell'articolo parla anche delle vicende in corso in Basilicata, per chi fosse interessato ad avere maggiore chiarezza di quanto scritto dai giornali o inventato dai grillini:
    http://www.eni.com/it_IT/media/dossi...di-strato.html

  6. #186
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    Re: Referendum trivellazioni

    Poi già il fatto che viene chiamato "referendum sulle trivelle" e poi le trivelle non c'entrano una mazza! Visto che non si parla per niente di nuove trivellazioni. IMHO uno dei referendum più inutili che ho visto perché scritto male. Se l'intento era ambientale doveva essere scritto in tutt'altro modo.

  7. #187
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    Re: Referendum trivellazioni

    Le trivelle non c'entrano una mazza anche perché non esistono.

  8. #188
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    Re: Referendum trivellazioni

    Due domande:

    1) Ma quindi qual'è l'impatto ambientale derivante dalla chiusura degli impianti? Positivo o negativo? Perchè stando al documento dell'Eni, avremmo maggiore inquinamento, stando ad altri, seppure a livello minimo, avremmo un miglioramento.

    E leggermente OT:
    2) E' vero che l'industria degli idro-carburi riceve più sovvenzioni statali rispetto a quella delle energie rinnovabili?

    Perchè da non esperto del settore, quando leggo documenti sulle potenzialità di estrazione del petrolio, gas, ecc per il futuro, mi sorgono alcune domande di banale logica. Prima vedo politici internazionali piangere alla Conferenza di Parigi e scienziati che urlano allarmi dalla mattina alla sera. Poi però vedo che l'industria petrolifera va avanti comunque. Insomma, immagino che se vogliamo contenere il disastro del riscaldamento globale, prima o poi bisognerà agire di netto e di sicuro anche limitando le emissioni di Europa la solfa non cambierà molto, dato che in altri Paesi vanno avanti comunque.
    Non lo so, ho come la sensazione che la questione del riscaldamento globale sia assolutamente sottovalutata.

  9. #189
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    Re: Referendum trivellazioni

    A me ha colpito e non ho ben capito perché il petrolio venga in parte venduto all'estero se poi dobbiamo ricomprare l'energia prodotta con esso. C'è sempre l'impressione che lo Stato tuteli i profitti privati e che per tutti noi cittadini ci sia un vantaggio marginale.

  10. #190
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    Re: Referendum trivellazioni

    Alla fine come ogni cosa bisogna sempre fidarsi di quello che ci dice qualcun'altro in quanto è impossibile avere tutte le conoscenze di sto mondo. In teoria incidenti rilevanti non sono mai avvenuti e smontare tutto con "il buco già fatto" rischierebbe di far uscire tutto quello che è rimasto, penso anche che non sia una procedura comune da fare.

    Per la storia della vendita è normale, lo si fa per ogni cosa anche l'olio, il grano, etc... un po' lo consumiamo, un po' lo vendiamo e un po' lo compriamo.

    Mi ha stupito invece leggere la percentuali di rinnovabili che viene usata, pensavo molto meno.

  11. #191
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    Re: Referendum trivellazioni

    Citazione Originariamente Scritto da Edward Green Visualizza Messaggio
    Due domande:

    1) Ma quindi qual'è l'impatto ambientale derivante dalla chiusura degli impianti? Positivo o negativo? Perchè stando al documento dell'Eni, avremmo maggiore inquinamento, stando ad altri, seppure a livello minimo, avremmo un miglioramento.

    E leggermente OT:
    2) E' vero che l'industria degli idro-carburi riceve più sovvenzioni statali rispetto a quella delle energie rinnovabili?

    Perchè da non esperto del settore, quando leggo documenti sulle potenzialità di estrazione del petrolio, gas, ecc per il futuro, mi sorgono alcune domande di banale logica. Prima vedo politici internazionali piangere alla Conferenza di Parigi e scienziati che urlano allarmi dalla mattina alla sera. Poi però vedo che l'industria petrolifera va avanti comunque. Insomma, immagino che se vogliamo contenere il disastro del riscaldamento globale, prima o poi bisognerà agire di netto e di sicuro anche limitando le emissioni di Europa la solfa non cambierà molto, dato che in altri Paesi vanno avanti comunque.
    Non lo so, ho come la sensazione che la questione del riscaldamento globale sia assolutamente sottovalutata.
    1) Condivido in toto la risposta dell'articolo, se le controparti hanno spiegazioni/numeri del perchè l'impatto ambientale dovrebbe diminuire sono ansioso di ascoltarle.
    Infine, da un punto di vista di efficienza energetica ed ambientale è importante evidenziare come per rimpiazzare un metro cubo di gas prodotto in Italia occorre importarlo tramite gasdotti o LNG, con un consumo di energia mediamente pari al 10% del volume importato, e quindi un maggiore impatto ambientale: l’import addizionale porterebbe ad un aggravio delle emissioni di circa un milione di tonnellate di CO2 per anno. Per non parlare dell’aumento dei traffico di petroliere nei nostri mari, con relativi rischi annessi.
    2) Guarda, su questo non ti so rispondere con certezza. Nel settore upstream non ho mai sentito di incentivi (poi bisognerebbe anche definire cosa si intende per incentivi), però non è il mio campo e posso sempre sbagliarmi.

    La seconda parte richiede una spiegazione molto lunga e articolata, vedo di farla semplice che voglio andare a vedere Daredevil (tutto quello che segue è riferito all'Italia):
    - Le rinovabili prevedibili, come idroelettrico e geotermia, sono sfruttate praticamente al massimo della capacità
    - Le rinnovabili non prevedibili, come solare e fotovoltaico, hanno un serio problema di instabilità di rete: bisogna sempre garantire una capacità di riserva pari alla loro potenza installata (tipicamente fornibili solo con turbogas, per la velocità di avviamento). Inoltre considerare la rete nazionale come un unico blocco, per cui la produzione in Puglia può essere trasmessa in Piemonte senza problema è decisamente sbagliato, le varie reti (sempre pensando all'altissima e alta tensione) hanno una loro capacità che non può essere superata; la produzione di energia elettrica deve quindi per forza di cose essere localizzata.
    - La maggior parte delle emissioni è dovuta a carbone/gasolio, benzina e, soprattutto, gas naturale hanno emissioni decisamente inferioni: da 2 calcoli stechiometrici che ho fatto velocissimamente (considerando carbone/benzene/metano), si ottiene: Carbone: 0.11 kgCO2/MJ, benzene 0.08 (-25%) e metano 0.05 (-54%). Se ci concentriamo solo su quest'ultimo e aggiungiamo un'efficienza media del 40% per il carbone e 60% per il gas, si ottiene un -70% rispetto al carbone. Ripeto calcoli velocissimi, considerando composti puri e reazione stechiometrica.

    - - - Aggiornato - - -

    Citazione Originariamente Scritto da Kayato Visualizza Messaggio
    Alla fine come ogni cosa bisogna sempre fidarsi di quello che ci dice qualcun'altro in quanto è impossibile avere tutte le conoscenze di sto mondo. In teoria incidenti rilevanti non sono mai avvenuti e smontare tutto con "il buco già fatto" rischierebbe di far uscire tutto quello che è rimasto, penso anche che non sia una procedura comune da fare.

    Non ho capito cosa intendi, se riformuli posso provare a spiegare.

  12. #192

    Re: Referendum trivellazioni

    ma come può allora svezia proporsi di andare al 100% a rinnovabili?
    La Svezia dice addio al carbone: l'energia sarà rinnovabile al 100%
    L'annuncio del premier Löfven, davanti all'assemblea generale dell'Onu: "I bambini devono crescere in un ambiente sano, privo di tossine. Combattere le sostanze nocive e far pagare chi inquina è alla base del nostro modo di fare politica"

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    08 ottobre 2015



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    La Svezia dice addio al carbone: l'energia sarà rinnovabile al 100%MILANO - Prima l'annuncio di voler ridurre la giornata lavorativa a sei ore, poi quello dell'addio all'energia fossile per diventare, insieme al Costarica, uno dei primi paesi "verdi" al mondo. Il primo ministro svedese, Stefan Löfven, davanti all'assemblea generale dell'Onu ha avviato la rivoluzione energetica di Stoccolma che già oggi genere il 66% delle propria energia da fonti rinnovabili: "I bambini devono crescere in un ambiente sano, privo di tossine. Combattere le sostanze nocive e far pagare chi inquina è alla base del nostro modo di fare politica".

    Certo, quella svedese non è un'assoluta novità: la tendenza è condivisa da tutti i paesi nordici. Basti pensare che in una normale giornata di vento la Danimarca produce il 140% del proprio fabbisogno energetico attraverso le pale eoliche esportando poi la quantità in eccesso in Germania, Svezia e Norvegia. L'Islanda, invece, è già partita da tempo: investendo nell'energia idroelettrica e geotermale e arrivata a coprire quasi il 100% del proprio fabbisogno. Il problema della Svezia, però, è più complesso: si tratta di un paese industrializzato con dieci milioni di abitanti che vuole dire completamente addio al carbone entro i prossimi 20 anni.

    Il governo, però, ha tracciato la strada: a bilancio sono stati iscritti 4,5 miliardi di corone (484 milioni di euro) da investire in infrastrutture verdi, dai pannelli solari alle turbine avanto, dal trasporto pubblico ecologico a reti energetiche più "intelligenti". Altri 50 milioni di corone saranno spesi in ricerca e sviluppo per lo stoccaggio dell'elettricità e un miliardo sarà investito per migliorare i palazzo residenziali e renderli più efficienti. Fuori dai confini svedesi, poi, saranno spesi 500 milioni di corone l'anno per realizzare infrastrutture verdi nei paesi in via di sviluppo con l'obiettivo di dare "un segnale importante" al mondo occidentale in vista della conferenza Onu sui cambiamenti climatici che si terrà a dicembre a Parigi.
    http://http://www.repubblica.it/econ...rde-124597141/

  13. #193
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    Re: Referendum trivellazioni

    A naso direi che sono proclami "elettorali".
    Quando alcuni anni fa studiavo energie rinnovabili i problemi relativi a quelle fonti erano esattamente quelli esposti da Lewyn e non si prospettava mai un 100% di rinnovabili, ma un mix di tutte le fonti possibili e sfruttabili

  14. #194
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    Re: Referendum trivellazioni

    Ci sono parecchie considerazioni (assumendo che non siano solo sparate):
    - Che io sappia non possiede risorse fossili
    - Bisogna vedere cosa intendono per rinnovabili
    - Paese piccolo, poco industrializzato, con 1/4 della popolazione nell'area metropolitana di Stoccolma (e penso praticamente il 100% in altre 5-6 aree)
    - Strettamente collegato ad un paese immensamente più grande
    - In caso di eolico, per quanto ne so, potrebbero anche volere installare una potenza x volte maggiore il fabbisogno e di volta in volta staccare dalla rete quella in eccesso

  15. #195
    Kronos The Mad
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    Re: Referendum trivellazioni

    Indipendentemente dal si o dal no, oggi non c'è l'ho fatta a fare l'educato, mi hanno fermato dei tipi del M5s dandomi un volantino con scritto ferma le trivelle e l'immagine di un gabbiano nel petrolio, all'inizio volevo ribattere ma mi sono fermato solo accartocciandolo davanti ai loro occhi, mi hanno insultato ma sono andato dritto non ne avevo proprio testa :/

  16. #196
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    Re: Referendum trivellazioni

    L'ho ribeccata oggi per caso......e direi che ci sta!



  17. #197
    Senior Member L'avatar di pasquaz
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    Re: Referendum trivellazioni

    cmq "grazie" a FB sto scoprendo che una quantità spaventosa (dico SPAVENTOSA) di gente non sa come funziona un referendum abrogativo.
    E se gli fai notare che sbaglia si incazza pure.


    boh, a me 'ste cose le spiegarono a diritto alle scuole medie, non c'è speranza.

  18. #198
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    Re: Referendum trivellazioni

    Già bisogna insegnare "religione" a scuola altro che diritto e economia!

  19. #199
    Utente dal 09-05-2002 L'avatar di Firestorm
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    Re: Referendum trivellazioni

    Citazione Originariamente Scritto da Kayato Visualizza Messaggio
    Già bisogna insegnare "religione" a scuola altro che diritto e economia!
    E una marea di ore di progetti vari, invece che matematica, scienze e informatica
    Non puoi insegnare la fotografia, devono imparare da soli come farla meglio che si può, guardando ottime fotografie e facendone di pessime. (Cit. Cecil Beaton)
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    25/08/2012 - Un ultimo piccolo passo per un grande uomo, un grande ricordo per tutta l'umanità.
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  20. #200
    キントー LO Babbo L'avatar di Kinto
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    Re: Referendum trivellazioni

    Citazione Originariamente Scritto da Lewyn Visualizza Messaggio
    1) Condivido in toto la risposta dell'articolo, se le controparti hanno spiegazioni/numeri del perchè l'impatto ambientale dovrebbe diminuire sono ansioso di ascoltarle.


    2) La seconda parte richiede una spiegazione molto lunga e articolata, vedo di farla semplice che voglio andare a vedere Daredevil (tutto quello che segue è riferito all'Italia):
    - Le rinovabili prevedibili, come idroelettrico e geotermia, sono sfruttate praticamente al massimo della capacità
    - Le rinnovabili non prevedibili, come solare e fotovoltaico, hanno un serio problema di instabilità di rete: bisogna sempre garantire una capacità di riserva pari alla loro potenza installata (tipicamente fornibili solo con turbogas, per la velocità di avviamento). Inoltre considerare la rete nazionale come un unico blocco, per cui la produzione in Puglia può essere trasmessa in Piemonte senza problema è decisamente sbagliato, le varie reti (sempre pensando all'altissima e alta tensione) hanno una loro capacità che non può essere superata; la produzione di energia elettrica deve quindi per forza di cose essere localizzata.
    - La maggior parte delle emissioni è dovuta a carbone/gasolio, benzina e, soprattutto, gas naturale hanno emissioni decisamente inferioni: da 2 calcoli stechiometrici che ho fatto velocissimamente (considerando carbone/benzene/metano), si ottiene: Carbone: 0.11 kgCO2/MJ, benzene 0.08 (-25%) e metano 0.05 (-54%). Se ci concentriamo solo su quest'ultimo e aggiungiamo un'efficienza media del 40% per il carbone e 60% per il gas, si ottiene un -70% rispetto al carbone. Ripeto calcoli velocissimi, considerando composti puri e reazione stechiometrica.

    - - - Aggiornato - - -
    Copio che hai scritto meglio di come avrei scritto io! ^_^

    - - - Aggiornato - - -

    Citazione Originariamente Scritto da pasquaz Visualizza Messaggio
    cmq "grazie" a FB sto scoprendo che una quantità spaventosa (dico SPAVENTOSA) di gente non sa come funziona un referendum abrogativo.
    E se gli fai notare che sbaglia si incazza pure.


    boh, a me 'ste cose le spiegarono a diritto alle scuole medie, non c'è speranza.
    Del tipo?
    Blessed Mary of the crownad!
    Eye, evil eye, parsley and fennel.

    ai grillini è più facile metterglielo in culo che in testa (.cit Moloch)

    Laptop: Lenovo Legion 7 | Cpu: Ryzen 7 5800H | SVideo: nVidia 3070 140W | Ram: Kingston Fury Impact 32GB 3200 Mhz 2x16GB | SSD: 1TB SSD M.2 NVMe Samsung OEM PM981a + 2TB SSD Samsung M2 NVMe 970+| SO: Win 11 Home| Monitor: 16" WQXGA (2560x1600) IPS 16:10 500nits Anti-glare, 165Hz, 100% sRGB, Dolby Vision, HDR 400, Free-Sync, G-Sync, DC dimmer

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