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scusatemi ho sbagliato
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Playstation 4Pro, Nintendo Switch, Playstation 3, Playstation Vita, Playstation TV, Playstation Portable, Sega Dreamcast, Sega Saturn, Sony PSX, Sega Mega Drive, Mini SNES - PC: CPU Intel i5 2500K ,MoBo Asus , 4x2GB Corsair Vengeance DDR3 1600 Mhz , GeForce GTX 570 1280MB DDR5, SSD OCZ 60 GB, HD Maxtor SATA 320 GB 7200 rpm, Sound Blaster Extreme Gamer Fatal1ty 64 MB, sistema audio Creative 5.1 -
Ipotizziamo che riescano davvero a controllare le frontiere dell'Ue come vuole la Germania, ed ipotizziamo pure che espellano tutti quelli che non hanno diritto all'asilo, resta il grosso problema di gestire i rifugiati che sono parecchi.
Che sia l'80% ho parecchi dubbi, comunque sia è ovvio che l'accesso deve essere consentito a chi entra per rispettare le regole e non pesa sullo Stato, ad eccezione ovviamente dei profughi che hanno il diritto riconosciuto a livello internazionale di asilo e aiuto. Tutti devono sottostare alle leggi del posto di approdo, naturalmente
Ritengo che il lavoro vada dato a chi ha voglia capacità di farlo, sia esso un italiano o un migrante appena sbarcato. Il concetto del lavoro prima agli italiani mi sembra una selezione che ben poco ha a che fare con il merito. I benefits non risolvono i problemi del tasso di natalità, anche perché dovrebbero essere dei benefits molto consistente per coprire le spese generate da un figlio e ci deve essere poi la volontà e le difficoltà di crescerli.
Ripeto comunque che accogliere o no i profughi non è un'opzione ma un obbligo, legale oltreché, oserei dire, umano. Il che non vuol dire naturalmente che debba tenerli tutti l'Italia.
Comunque ero iscritto su tgm e non postavo mai. Provengo da GV
si', ma il lavoro è quello che è, non è che lo crei a seconda di quanto te ne serve. stiamo gestendo questa crisi con le stesse regole che sono state create per i pochi casi pre crisi. oltretutto, dare diritto a tutti i profughi in quanto tali è rischioso, perche' poi quelli che delinquono è quasi sempre impossibile rimpatriarli e quindi te li cucchi uguale coi risultati visti a fine anno. senza contare l'humus di quelli che la nostra società la detestano perche' non in linea con la fede musulmana e che finiranno per creare un problema sociale strisciante.
si fa troppo presto a dire "i profughi vanno presi tutti e bon perche' siamo tutti uomini." purtroppo non viviamo a fantasilandia e poi i problemi ti scoppiano in faccia, come le baraccopoli nelle periferie che si fa finta di non vedere o i terroristi di seconda generazione.
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
- sempre sano e ricco, mai povero e malato - kungfucio Vol.2
- meglio un osso oggi che due domani - Alì Baubau e i quaranta cagnoni
Più che altro, è ben regolamentato e chi vive qui, soprattutto se straniero, sa cosa può o non può fare, pena conseguenze. Ma, giustamente, i profughi vengono accolti, inseriti e ridistribuiti non solo all'interno della nazione. E questo porta a non dover ricorrere a particolari argini. Per dire: in Ticino è molto più sentita e osteggiata la politica dei confini liberi per i lavoratori frontalieri italiani piuttosto che l'accoglienza di persone extraeuropee.
I profughi vanno aiutati e accolti tutti, se tali sono, ma questo non lo dice solo il buon senso e l'umanità personale ma anche la legislazione internazionale. Il che, beninteso, non vuol dire né che una nazione debba sobbarcarsi tutto l'onere dell'accoglienza e del collocamento / mantenimento, né che un ospite possa permettersi di fare ciò che vuole. Comunque, se noti i casi di cronaca, sono raramente i profughi "reali" a creare problemi di ordine pubblico o sociale. Aggiungerei che lasciarli in balia della mafia o di "imprenditori" italici che pagano 1 euro all'ora per lavorare negli aranceti non stimola né il loro inserimento, né il loro benessere e di riflesso quello degli autoctoni.
Ad ogni modo, il mancato rimpatrio di chi delinque in maniera grave e manifesta è una falla delle legislazioni nazionali, poiché la legislazione internazionale obbliga all'accoglienza e al primo aiuto nei vari centri preposti, mentre non mi risulta (ma mi potrei sbagliare) che faccia dei riferimenti all'obbligo di accoglienza una volta "liberi". Vanno rivisti questi punti e gli accordi di Dublino, a mio modo di vedere, considerando ovviamente le difficoltà economiche e strutturali dell'Italia (o della Grecia), ricollocando i profughi in Stati con economia più florida, come la Germania o le aree Scandinave ad esempio (mete peraltro gradite a molti profughi, tra cui siriani e curdi). E ovviamente, coinvolgendo anche Stati extraeuropei come gli Stati Uniti.
Ultima modifica di cima99; 18-01-16 alle 11:08
Con la disoccupazione giovanile al 54%, c'è indubbiamente un grande bisogno di altri giovani disoccupati, siamo qui che non sappiamo come fare a soddisfare la grande offerta di lavoro con le poche risorse umane disponibili.
il problema è che si fanno troppo spesso i conti senza l'oste, come si dice, solo in base a un dato ideale da perseguire. si pensa di poter noi decidere anche per decisioni che sono di altri. non puoi dire allo stato x prendi tot se quello ti dice di no perche' magari ha gia' raggiunto il suo limite. non puoi rimpatriare qualcuno che lo stato da cui arriva non vuole, e allora dove li metti? tutti nelle carceri o li lasci andare a sopravvivere in qualche baraccopoli di periferia come moderni paria? non puoi dire troviamo lavoro e casa a centinaia di migliaia di nuovi arrivati se non sei neanche capace di trovare lavoro e casa per tutta la tua gente. non puoi costringere chi ha visto la morte in faccia a vivere in uno stato in cui non vuole vivere.non puoi decidere che gli islamici si integrino se loro per primi non si vogliono integrare perche' seguire i valori occidentali significa abiurare la cultura religiosa di cui sono parte. e i danni dell'accoglienza a prescindere li stiamo vedendo (chiedere alla merkel o alla polizia svedese, o ai belgi o alla francia, ecc... per referenze)
Ultima modifica di gmork; 18-01-16 alle 11:47
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Un po' di dati e infrografiche su come è cambiata l'immigrazione in Italia in 10 anni
http://openmigration.org/infografich...ia-in-10-anni/
A quanto pare i miei post non sono letti nel loro insieme. Non ho affermato, difatti, che vadano tutti collocati in Italia, bensì tutto il contrario.
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Almeno non diciamo inesattezze sull'islam, cortesemente. Per l'islam è consigliato vivere in terra d'islam, ma non vi è alcuna restrizione nel vivere fuori dalle terre d'islam. La sola condizione è di non abiurare la propria fede. L'islam ha una plurisecolare storia di convivenza con la cristianità e prevede libertà confessionale per le Genti del Libro.
fixed.
so tutti cosi' tolleranti i musulmani all'estero, poi quando vai da loro... ma forse un giorno capirò come culture con concezioni di base totalmente diverse possono vivere pacificamente nella stessa societa'.
p.s. ovviamente si sta generalizzando, dato che si parla di una cultura di centinaia di milioni di persone. certo, poi i casi particolari ci sono sempre ^^
Ultima modifica di gmork; 18-01-16 alle 18:29
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Innanzitutto dipende cosa intendi il "da loro", che non ha alcun senso e farebbe già cadere ogni argomentazione. Ad ogni modo, trovi paesi molto liberi sia nel vestire che nel praticare la tua religione, ad altri più restrittivi. In Iran, ad esempio, trovi molte chiese. Se vai alle Maldive le devono non devono fare il bagno con il Burqa e idem non conosco di particolari problemi in Tunisia o Egitto, ad esempio. Mi piacerebbe discutere abbattendo stereotipi ed inesattezze: se sei interessato, fammi un fischio, altrimenti possiamo tranquillamente lasciar perdere
Tipo l'Indonesia è il paese con più musulmani al mondo eppure festeggiano anche il Natale, e pure in maniera abbastanza evidente (tv, piazze, etc.)
Non trovo più il riscontro, ma ad ogni modo era prevista in base al reddito e i nullatenenti e poveri erano esenti. Il vantaggio era anche che ciò permetteva loro di non prestare servizio militare, seppur questo aspetto non era sempre rispettato. Ne parlo al passato perché la gizya non viene più richiesta nella maggior parte del mondo islamico da circa un secolo. Attualmente, solo salafiti e wahabiti, a mia conoscenza, la richiedono.
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Va bene ho capito che con te non vale la pena di utilizzare il mio tempo il quale, essendo poco, lo giudico prezioso. Sceglierò altri interlocutori
sisi, tutti pregiudizi. ma anche no ^^
ma di che stiamo parlando? ma manco la carta dei diritti dell'uomo abbiamo in comune. per noi religione e stato sono due cose diverse, per i musulmani no. come fai convivere uno che la religione la evita e uno che vuole regolare lo stato sulla religione? basta anche solo vedere la condizione della donna nel 99% degli stati musulmani. anche solo il fatto che non puoi manco cambiare fede che ti condannano a morte. in europa possiamo fare gli illuminati new age con percentuali irrisorie di musulmani (e anche cosi'... vedi fine anno in mezzo continente), ma fossimo 50 e 50 sarebbe la guerra civile in due giorni. siamo semplicemente due culture che non possono convivere nella stessa casa. al limite possiamo essere amici ognuno nella sua, di casa.
Ultima modifica di gmork; 18-01-16 alle 18:39
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