io c'avevo un locale sotto casa, all'aperto, che il giovedì sera\notte faceva serata...indovinate com'è andata a finire?
io c'avevo un locale sotto casa, all'aperto, che il giovedì sera\notte faceva serata...indovinate com'è andata a finire?
a me è successo nel mio condominio tra quello del quarto e del quinto (ultimo piano): questo faceva spesso di notte festini sul balcone.
Sono andati (giustamente) in causa.
Il responso dopo... 6 anni.
Questo per 6 anni ha subito angherie di tutti i tipi, perchè l'altra parte riteneva di essere nel giusto perchè a casa sua faceva quello che gli pareva.
Per 6 anni...
Io sono quel tecnico
Comunque riguardo il rumore puoi pure essere nei limiti, ma se il vicino sente fastidio devi cmq mettere in atto delle misure per ridurre ulteriormente il rumore in quanto quella legge è in conflitto con un articolo del codice civile
Cmq il privato se fa esposto in Comune ha dalla sua un sopralluogo con relazione fatta dai tecnici dell'ARPA che in caso di superamento dei limiti prescrivono all'attività di sistemare la problenatica e presentare valutazione di verifica ad intervento finito.
Devo dire inoltre che a me è sempre capitato l'inverso. Cioè attività che stavano nei limiti e vicini rompipalle (di solito vecchi rompipalle) che a prescindere avevano fastidio nonostante sia le rilevazioni arpa che le nostre attestassero che dentro casa sua non si sentiva niente
Cause, esposti a gogo e alla fine l'attività ha preferito trasferirsi
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Ultima modifica di MrVermont; 09-09-16 alle 10:27
Il problema è che quel fastidio lo devi provare perchè dette misure non sono gratuite: il vicino non può andare dal proprietario della palestra e dirgli "mi dai fastidio, metti materiali fonoassorbenti".
Giustamente il proprietario gli dice: provamelo.
E' qui che rischi l'odissea normativa, tempistica e tecnica.
nel caso in esame non è accaduto, perchè la sensazione è stata quella di un nulla di fatto o di tempi estremamente lunghi.
In definitiva, i limiti erano superati, la legge violata, ma il privato ha deciso di arrendersi perchè si muoveva sull'orlo di quei limiti (e dopo avere visto il riscontro del tecnico ha pensato di fare una cosa inutile...) ed ha ritenuto la cosa solo un ulteriore fastidio.
Per una decina di anni sono stato da mia nonna in centro città.
Sotto c'è un quartiere in mano a gente oscura, che fa mercatini durante il giorno occupando suolo pubblico e vendendo roba contraffatta, tra cui anche giochi PS2 e PC masterizzati (stranamente nessuno controlla...).
L'estate nella notte, il "padrone" (molto famoso dalle mie parti) organizzava anche feste e concertini disturbando la quiete pubblica:
in quei casi non vale nemmeno più la scusa del privato: basta una pattuglia dei carabinieri per sequestrare tutto.
Per questo parlo di far west: le leggi chi le applica?
L'Ilva è un qualcosa di mostruoso. Chi abita in lontananza continua a vedere la nube perenne giallo/grigia su Taranto, chi abita vicino vive tra alberi morti e guard rail ricoperti di polvere ferrosa, completamente rossi.
Da mia nonna in centro, la mattina sul davanzale della finestra andava ogni volta raccolta, si accumulava in continuazione.
Quando tornavo da Bari passavo sempre sotto l'ENI e spesso e volentieri al rientro a Taranto venivo accolto da un odore gassoso molto simile ai pop corn: venendo da fuori uno si accorge del cambiamento di odore nell'aria.
In cima alla collina, davanti alla casa precedentemente descritta (con il disco pub all'aperto sotto), c'era un Duomo e dietro al Duomo la Torre del comune
Il Duomo (non una chiesina di due metri per tre) e il comune facevano anche le mezz'ore e dodici rintocchi a mezzanotte Ma a distanza di tre minuti esatti perché sia mai che le due campane potessero suonare nello stesso momento
Non parliamo poi dei giorni di festa, quando alle sette partiva una scampanata di sei minuti (cronometrati), roba che manco la notte della finale dei mondiali 2006 o durante un bombardamento...
Inviato da un sarcazzo volante.
assolutamente: this
un mio cliente ha impiegato vent'anni (dicesi 20) per potersi costruire un fabbricato commerciale neanche grande
poi il comune di torino è stato "costretto" a rilasciargli i permessi perché rischiava di venir incriminato per omissione d'atti d'ufficio visto che l'operazione era perfettamente legale
nell'iter siamo passati sotto le forche caudine di decine di burocrati vischiosi e, naturalmente, non tutti erano cristallini
fatto poi il fabbricato è saltato fuori uno che si lamentava perché c'era una porzione di facciata in vetro specchiante e temeva che il vicino del piano di sotto gli guardasse in casa sfruttando l'immagine riflessa
tra burocrazia, fisco, giustizia, sindacati, è tutto un casino, fare impresa in italia è impossibile...e infatti....
Per i campanili ci sarebbero delle regole tipo possono suonare solo dalle 8 alle 20 e non più di un minuto consecutivo......ma noi siamo uno stato "laico"........
Il mio vicino attuale ha il motore del clima che butta diritto nella mia finestra.........è finanziere.....può.
Penso in modo indiretto: l'Europa è anche quella cosa delle regole e delle leggi. E i singoli stati poi hanno le loro regole a parte... e nei singoli stati regioni e provincie e comuni applicano altre regole (a volte vengono chiamati dalle istituzioni centrali a redigere regole/piani, ma non lo fanno, per cui se ti va bene e sei fortunato applichi le regole nazionali, se sei sfigato quelle più restrittive della tua regione stronza, mentre il vicino di regione ha le maglie più larghe).
Cioè, non c'è un senso di coerenza in una Europa in cui basta anche solo spostarsi di 100 metri per dovere studiare normative completamente diverse.
E' la dissoluzione di una Europa che non è in grado di dettare regole, ma che lo fa: non è mai chiaro cosa.
Regole che vengono applicate solo alla bisogna (e a discrezione, perchè se sei un ente grosso qualche burocrate chiude un occhio, se sei piccolo puoi incorrere SOLO IN GUAI e vivi sul chi va là per il resto della tua vita), mentre nel frattempo se puoi, tranquillamente te ne fotti. Se ti beccano studi solo come uscirtene con lo sconto.
Circa 3 anni fa un cliente voleva aprire un impianto di compostaggio piccolino a servizio della sua zona e della sua attività.
Prendemmo un appuntamento con la Provincia per parlare con un paio di dirigenti.
Sai cosa ci dissero? Lasciate stare, in zona ci sono due grandi impianti di compostaggio, vi creerete solo nemici...
Il cliente allora lasciò stare davvero e decise di fare un allevamento di... lombrichi...
Ma stiamo scherzando?
ilsussidiario.net
Renzi è solo l'esperimento politico di qualcun altro
Politica
venerdì 9 settembre 2016
Fanno impressione i ragionamenti e le analisi di Rino Formica, grande uomo politico di un'altra Italia, più volte ministro in anni lontani e differenti, quando le culture politiche stavano entrando in crisi, ma garantivano ancora un accettabile quadro democratico negli Stati nazionali dell'Occidente. Oggi Formica prevede una lunga fase di transizione, caratterizzata da situazioni di pericolo per quella che è stata la democrazia rappresentativa, il tratto fondamentale della seconda fase del Novecento in Occidente.
"Non c'è più una superpotenza che può esportare principi di democrazia e di libertà. Non ci sono riusciti neppure gli americani — dice Formica —. Governare la globalizzazione è difficilissimo. Si sono create finalmente zone di consumo in aree povere, ma si stanno impoverendo diversi ceti nell'Occidente democratico. Questo meccanismo, questo tipo di sviluppo crea difficoltà difficili da governare".
Tutto questo fa saltare le vecchie culture politiche?
Queste sono entrate in crisi già alla fine degli anni Ottanta. Si sono arroccate, si sono anche arrese quando è avvenuta la grande svolta. Ora, il nuovo trend politico cerca, bisogna dirlo con realismo, una sorta di Paese "cavia", dove si dovrebbe realizzare una fase di post-democrazia. In altre parole dove l'autoritarismo si sposa con la rappresentatività democratica. Occorre essere realistici e vedere come si può rispondere a questa tendenza, come si può evitare una simile deriva.
Ma che cosa è maturato esattamente in questi anni?
Dicevamo che c'è stato il crollo delle culture politiche che erano emerse fin dalla fine del Settecento. E c'è stato addirittura il risveglio delle culture religiose, che sono andate a sostituire quelle politiche. Quello che ci si attende è per lo meno una risposta dei laici, di quelli che hanno caratterizzato la cultura politica e democratica dalla fine del Settecento in avanti. Al momento questa risposta non si vede. Ma sostanzialmente è il problema della globalizzazione, che si deve affrontare e non lo si può fare neppure con le correzioni classiche che si facevano nel Novecento, perché in quegli anni si potevano correggere i difetti del capitalismo, oggi non più perché gli Stati nazionali non esistono quasi più.
Come si può sintetizzare questa svolta epocale nella pratica politica?
Non prendiamo atto di una realtà: quella di essere governati in ultima istanza da un algoritmo. In altri termini, il governo politico si basa ormai su decisioni tecniche e il decisore finale è un algoritmo. Eccolo il nuovo decisore che si intravvede affiorare nei Paesi ricchi, dove è concentrata la grande ricchezza e dove si cerca di modellare il tutto in una sorta di Stato-cavia.
Scusi Formica, come e quale dovrebbe essere lo Stato cavia?
Deve essere uno Stato di lunga democrazia e di grandi dimensioni. Gli esperimenti in Grecia e Portogallo non fanno testo. Potrebbe essere anche l'Italia, a mio parere, se vince Matteo Renzi. Ma si guardi solo al muro che si costruirà alla frontiere di due grande democrazie europee, come la Francia e la Gran Bretagna. La Francia è praticamente decomposta, ma si può dire che di fronte a un fatto del genere ci sia stato un moto di ribellione democratica nel nome della liberté, della fraternité e dell'egalité? Non mi pare proprio. Quel muro è come un epitaffio sulla grande cultura democratica di due paesi che storicamente hanno interpretato le grandi idee e le gran di realizzazioni democratiche.
Lei dice che dev'esserci una risposta delle culture laiche a questa deriva post-democratica, a questa affermazione della legge dell'algoritmo. Quale?
Qualche cosa si vede. Non sembri paradossale, ma io ho visto una reazione alla legge dell'algoritmo nell'atteggiamento di Virginia Raggi e nel discorso di Beppe Grillo, che riassumeva quasi un atteggiamento umano e animalesco. E' un processo lungo, difficile. Ma il problema deve essere individuato e affrontato.
(Gianluigi Da Rold)
chissà se l'algoritmo era preparato alla brexit.
vediamo come reagirà alla sberla del referendum sull'ebetino.
Da come me lo ha spiegato lui è proprio il fatto che fosse diventata reato il problema non come era formulata la legge, normalmente si indentifica il clandestino e lo si espelle, per il reato invece bisognava fare mandato, arresto, processo con avvocato d'ufficio eccetera perché pensa un po' i reati senza processo e gli arresti senza mandato sono illegali.
Ergo, era un puro colpo di propaganda che ha solo peggiorato il problema invece di risolverlo o alleviarlo, poi i leghisti boccaloni ci cascano e lo difendono pure ma la realtà è questa.
"I pity the poor shades confined to the euclidean prison that is sanity." - Grant Morrison
"People assume that time is a strict progression of cause to effect, but *actually* from a non-linear, non-subjective viewpoint - it's more like a big ball of wibbly wobbly... time-y wimey... stuff." - The Doctor
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