Le quote rosa a prescindere sono una stronzata. E dovrebbe esserlo a maggior ragione per le donne in quanto le quote rosa premiano solo l'essere nate con un corredo genetico di sesso femminile, non per la capacità o per il merito.
Le quote rosa a prescindere sono una stronzata. E dovrebbe esserlo a maggior ragione per le donne in quanto le quote rosa premiano solo l'essere nate con un corredo genetico di sesso femminile, non per la capacità o per il merito.
continui a ripetere un argomento che è già stato smontato. a questo punto il problema è solo tuo.
certo che non lo so! non lo sai neanche tu né nessun altro, visto che col termine "donne" si intende qualche miliardo di persone tutte diverse tra loro
per cui, se la discriminate per ottenere un incarico è la dotazione tra le gambe, è un insulto alla persona e alle altre che non lo ottengono pur essendo, magari, più meritevoli
unica eccezione che mi viene in mente: la prostituzione
come sopra
Solo perché tu pensi di aver ragione non vuol assolutamente dire che tu la abbia. Fattene una ragione.
no, certo che no.
vuol semplicemente dire che vi ho spiegato perchè la penso in un modo e se non capite un ragionamento non significa che abbiate il diritto di definirlo una stronzata. o meglio, ce lo avete lo stesso (per carità, la libertà di esprimere la propria pochezza è sacra...), sto solo dicendo che nello sforzo di spiegarvelo ho già consumato sufficienti energie, visto che scrivendo quel che scrivete dimostrate di non aver letto (o compreso) quello che ho scritto io.
Ultima modifica di Ronin; 18-05-17 alle 17:04
e noi ti stiamo spiegando che il tuo ragionamento è sbagliato.
Quote negre diceva una tizia.
Letto tutto ma non sono d'accordo.
Intendiamoci, in teoria hai ragione. Per ogni posto ci sono migliaia di candidati competenti e quindi scegliere usando le quote rosa non dovrebbe far danni.
In pratica da quelle migliaia devi togliere chi non è dello stesso partito. Poi chi non la pensa come te. Poi chi non ti è fedele chi potrebbe farti politicamente ombra, ecc ecc
Aggiungi che nel dubbio scegli gli amici o sei costretto a scegliere gli amici dei tuoi alleati e alla fine ti ritrovi con la madia, la boschi, la guidi e quella di sciolta civica al governo.
E come risultato hai delle riforme che vengono cassate o fanno solo danni
In
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no, io posso parlare per me: ti sei espresso (come sempre) benissimo, ma le quote rosa una barbara stronzata sono sempre state, una barbara stronzata rimarranno per sempre, indipendentemente da qualunque sofisma si usi per giustificarle
e poi non so che donne frequenti tu, ma mi moje e altre signore che conosco (non molte in verità, visto che l'argomento è ridicolo e di solito parliamo di cose più sensate) condividono questa fobia
eh, allora sono proprio io che sono criptico quando scrivo, ne faccio ammenda.
il risultato negativo non è legato al fatto che vengano scelte delle donne piuttosto che degli uomini (si parlava di macron in un governo che ancora deve agire; ma visto che mi tiri in ballo il governo italiano che dire di ministri come poletti collezionatore di scemenze come nessuno? che dire di nepotisti come lupi? di uomini per tutte le stagioni come orlando capace di passare senza colpo ferire dall'ambiente alla difesa non facendo nulla in entrambi i casi? di galletti presenzialista de facto senza portafoglio? di franceschini distruttore del patrimonio culturale italiano, proprio lui che si definiva ministro del petrolio ed è invece responsabile della più grave catastrofe della storia? anche nel fu centro destra alla de girolamo fa da contraltare scajola e alla prestigiacomo verdini).
gli uomini e le donne della classe politica sono di qualità del tutto similare; il risultato mediocre (o disastroso) dei governi dipende dal fatto che il novero delle persone "papabili" viene determinato applicando quei filtri che dici tu: partito, fedeltà, appartenenza, amicizie potenti. metodo nient'affatto meritocratico, ma che lascia *comunque* la possibilità di scegliere donne e uomini in proporzioni pari SENZA penalizzare (ulteriormente...) la qualità del risultato.
la contestazione della meritocrazia che verrebbe negata bilanciando uomini e donne presuppone che esista un metodo per prendere queste migliaia di potenziali meritevoli (diciamo 30.000 meritevoli) e metterli in una classifica che va dalla posizione 1 alla posizione 30.000. se esistesse una tale metodica anch'io sarei d'accordo, se dobbiamo nominare 20 ministri e 40 sottosegretari, di iniziare da 1 e scegliere i primi 60 (scorrendo la graduatoria ad eventuali risposte negative), senza riguardo per genere, peso corporeo, colore degli occhi, religione seguita e qualsivoglia caratteristica.
ma questo metodo di valutazione NON esiste affatto. esistono solo sistemi di segmentazione che ti permettono di estrarre da quei 30.000 gruppi di 1000-1500 effettivamente ordinabili in livelli "superiori" e "inferiori", e con un margine di errore non piccolo.
e anche questi metodi come dimostrato NON vengono utilizzati, perchè il merito della competenza viene comunque sopravanzato dai criteri politici dell'appartenenza che abbiamo elencato, ed è NORMALE che sia così, perchè il ruolo dell'uomo di governo NON è di essere competente LUI, ma di ascoltare gli esperti e usarne le capacità, e quello di essere nella squadra di governo è soprattutto un ruolo fiduciario, oltre che di rapporti di potere tra i partiti alleati.
in questo contesto, poichè la meritocrazia non viene applicata comunque (nè potrebbe esserlo nel modo assoluto in cui la vagheggia chi la sostiene), io continuo a vedere l'ingresso di una proporzione equa di donne come un valore positivo, perchè (ancorchè non sia garanzia di nulla dal punto di vista della qualità, visto che la qualità tecnica delle donne in politica è mediamente la stessa degli uomini in politica, e cioè mediocre, altrimenti farebbero i tecnici e non i politici) aumenta il pluralismo delle voci, che in politica per chi politicamente la pensa come me E' un valore di per sè positivo.
e peraltro quella di macron (di cui si parlava) se ho capito bene è una scelta volontaria, e non obbligata da una legge, e questo aumenta il valore del segnale politico che rappresenta (e che è rivolto a tutti quelli che come me vedono nel pluralismo un valore).
forse così ci siamo capiti. sennò pazienza.
Ultima modifica di Ronin; 18-05-17 alle 18:01
[risposta generica a quest'ultimo ramo della discussione, a nessun post in particolare salvo diversamente citato]
Diciamo che SE postuliamo che non sia importante una classifica di merito ma un "più o meno forse ce la fa" allora il ragionamento di Ronin ha senso.
Il che sarebbe come dire, per fare un parallelo sportivo molto semplice da capire, "competenza sufficiente = fare i 100 metri in un tempo irrilevante, purché sia sotto ai 30 secondi".
Messa così puoi dividere le quote pure in base al colore dei capelli, il 50% lo trovi pure di rosse naturali che fanno i 100 metri in meno di 30 secondi
Ora, questo in politica va bene perché son tutti cialtroni e di merito non se ne parla? OK, però non definiamola una situazione ideale
La situazione ideale è che, se io ad esempio faccio un concorso per trovare lavoro, mi stiano davanti quelli che hanno ottenuto un punteggio migliore nei test (ie. fanno i 100 metri in meno tempo di me) e dietro quelli che hanno ottenuto un punteggio peggiore. Dove finiscono i posti disponibili, da quel punto in poi si taglia. Che siano uomini, donne, bianchi, neri, gialli, scapoli, ammogliati, bruni, biondi, circoncisi oppure col pacco al naturale...
Perché io non devo ottenere un lavoro se sono, alla prova dei fatti, più bravo di un'altra persona per quell'incarico?
DK
Immagino sia quello che si chiedono molte donne che vengono discriminate in quanto tali. Le quote rosa non sarebbero necessarie se fosse un sistema veramente meritocratico (sia per quanto riguarda la preparazione del candidato che le opportunità che il candidato ha ricevuto) ma non essendo così la realtà dei fatti si cerca di controbilanciare grossolanamente.
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@diabolik: lo vedi? ipotizzi che esista un metodo per cronometrare la capacità politica e ordinare quello che corre i 100 in 9'89" prima di quello che li corre in 9'91".
questo metodo di selezione NON c'è, disponiamo di strumenti MOLTO più grossolani. e peraltro non viene neanche usato, perchè in politica non fornisce garanzie di resa, perchè la politica è un altro paio di maniche rispetto all'amministrazione tecnica (infatti la regola delle "quote" nella dirigenza dei ministeri, dove invece la competenza conta, non c'è).
Quindi la soluzione per controbilanciare è discriminare la categoria (ex-)"forte"? Per controbilanciare la polizia che picchia i neri nel Sud degli USA la soluzione è che inizi a picchiare di più i bianchi? (a parte che lo fa già... )
Ma va benissimo, dove non ci sono, per volontà o impossibilità, criteri precisi ho già detto che si potrebbe bilanciare pure per colore degli occhi se lo si ritiene necessario. Sicuramente la valutazione delle capacità politiche di un individuo non è una scienza esatta.
Però questo non significa che sia la regola, ci sono ambiti in cui si può (o quantomeno si potrebbe) valutare il livello esatto (banalmente, se devi svolgere delle prove e/o presentare una documentazione per accedere ad un ruolo, ad un finanziamento pubblico eccetera, e queste prove/documentazioni vengono valutate con un punteggio...), e che quindi l'idea di quota rosa in quanto tale sia auspicabile aprioristicamente, in linea generale.
Ultima modifica di Diabolik; 18-05-17 alle 18:48
DK
nota che l'esempio "muscolare" stesso dei 100 metri rivela un approccio maschio alla questione: ma la politica richiede soft skills, assomiglia più allo scopone scientifico che all'atletica (nel senso che è un gioco di squadra, non basato sulla forza ma sull'abilità, e comunque con un contenuto di imponderabile legato alle carte che ti vengono in mano).
è proprio perchè non basta correre più forte degli altri per essere più bravo, che occorrono voci che ragionino con parametri mentali differenti.
hai in mente qualcuno in particolare quando dici così? perchè NESSUNO sostiene ciò (e non solo nel forum: anche nel mondo proprio, perfino Boldrini dice che le quote sarebbe meglio non fossero necessarie ma ci vogliono in questa situazione contingente di arretratezza, non che sono un imperativo morale a prescindere).
peraltro l'argomento è iniziato parlando di macron, la cui scelta è indiscutibilmente la scelta "giusta", politicamente parlando: perchè agendo come agisce si fa apprezzare da chi apprezza (quelli come me, per cui il pluralismo è un valore, il cui voto va cercando tra i delusi dei partiti di centro sinistra), non si aliena chi si atteggia come "superiore al marketing" (che lo valuterà comunque sui risultati economici e non sull'approccio etico, al quale è sostanzialmente indifferente) e quelli che lo criticano sono solo gli sconfitti di estrema destra, che lo criticherebbero comunque a prescindere, come lo hanno criticato con sprezzo del ridicolo per qualunque inezia per quanto irrilevante possa essere (dalla moglie tardona alla presunta omosessualità latente, dall'assenza di partito alla giovane età, in un perfetto campionario dell'odio cieco e miserabile dei frustrati che la gente non ha capito un c@zzo perchè non ha votato come dicevo io ).
l'unico sistema meritocratico seriamente implementabile è quello che punisce progressivamente in maniera sempre più dura l'insuccesso.
come abbiamo visto è difficilissimo effettuare scelte corrette a priori (i 100 metri li puoi provare in allenamento; ma in molti ruoli è più simile ad un incontro di pugilato: ti puoi allenare, puoi sapere qual è la tua categoria, ma non saprai chi è il pugile migliore finchè non ti prendi a pugni con gli avversari). valutare i risultati a posteriori è molto più facile (purchè li si sia definiti prima in modo chiaro). è una delle cose che in italia manca in fin troppi settori, e non è per caso che siamo ridotti come siamo ridotti.