«Non c’è niente che il presidente prenda più sul serio della sicurezza del popolo americano. L’articolo pubblicato oggi, per quello che dice, è falso. Il presidente e il ministro degli Esteri russo hanno parlato di molte minacce ai nostri paesi, comprese minacce attraverso l’aviazione civile. In nessun momento – nessun momento – le fonti e i metodi dell’intelligence sono stati discussi. E il presidente non ha diffuso nessuna operazione militare che non fosse già pubblica. Due alti funzionari erano presenti, compreso il segretario di Stato: anche loro ricordano così e lo hanno detto. I loro resoconti pesano di più di quelli delle fonti anonime dei giornali. Io ero in quella stanza: non è successo»
McMaster, insomma, ha usato un trucchetto retorico, accusando il Washington Post di aver scritto cose diverse da quelle che ha scritto, allo scopo di poterle smentire. In nessuna parte del suo comunicato McMaster dice che Trump non ha diffuso informazioni riservate, che è quello che ha scritto il Washington Post e che la Casa Bianca quindi non smentisce. McMaster si è limitato a dire che Trump non ha discusso le fonti e i metodi dell’intelligence, ma non è quello che ha scritto il Washington Post