La domanda non è
“può esistere un mondo senza armi nucleari?"
Piuttosto: “può esistere un mondo senza eserciti degli stati"? Le contrapposizioni degli stati o blocchi di stati esistono perchè esistono gruppi geopolitici di potere differenziati che non si fidano l'uno dell'altro.
"Mistero della difesa" è una ipocrisia linguistica perchè chi pensa di doversi difendere è già in guerra perchè ne crea le condizioni. In ogni guerra infatti, chi attacca avrà sempre le ragioni per poter dire di essersi difeso.
Oggi in Italia è impensabile pensare che la Lombardia faccia la guerra al Veneto con un esercito. Non era così qualche secolo fa. Perché? Semplice: non hanno eserciti. Esiste il diritto (lo stato italiano, la costituzione) a regolare i conflitti che si sostituisce alla violenza. Ad una scala più grande anche in Europa è impensabile pensare che Francia e Germania si facciano la guerra e questo nonostante abbiano ancora degli eserciti. Perchè l'integrazione economica nella UE impedisce di fatto questo. Oggi la Germania non si lagna del fatto che la Francia a due passi dalla frontiera ha armi nucleari. Strano, no? Evidentemente non si sente minacciata.
E' possibile pensare che un giorno tutto il pianeta abbia un assetto di questo tipo? Secondo me si, anche se non prestissimo. Il Federalismo mondiale è visto da molti me mera utopia; ma non ci si rende conto che la tendenza in quella direzione è ormai sancita dai fatti della storia.
La sostituzione della violenza con il diritto anche se non ancora compiuto è un processo ormai irreversibile. La violenza e le guerra continueranno, ma saranno sempre più relitti del passato. Infondo nel secolo scorso nonostante vi siano state ben due guerre mondiali abbiamo avuto anche il fiorire di organizzazioni internazionali e di azioni diplomatiche impressionati che non hanno precedenti nella storia. Se confrontiamo il modo in cui viene vista la guerra oggi rispetto a secoli fa possiamo dire di aver fatto enormi progressi positivi: oggi la guerra non viene fatta con la stessa leggerezza con la quale veniva fatta un paio di secoli addietro. Un tempo bastava molto meno di oggi a scatenare guerre. Ancora prima la guerra era addirittura quasi l'unica modalità di confronto, quasi automatica come mezzo politico usata dai governanti. La guerra nel corso dei secoli ha sempre ceduto il passo a una diplomazia crescente sempre più preponderante. Anche questo è un fatto e non un sogno. Non è dunque utopia pensare che questo processo non debba continuare.
Il problema di quale arma sia o non sia critica è relativo rispetto a questo processo che è ormai ineluttabile. Stiamo parlando di colonizzare marte e questo lo faremo come umanità intera. Non è affatto utopia. E' sano realismo, basta guardare la storia. Purtroppo questo non fermerà le violenze a breve: esse continueranno ma ci grideranno sempre più forte l'insensatezza di millenni di guerre che hanno fondato la storia umana finora.
Sta per nascere una nuova umanità: l'uomo bellico è ormai li li per morire; per far posto a un nuovo tipo di umanità nascente.
Questo non vuol dire che le bombe atomiche non vadano gestite o non sono un problema, ma guai a pensare che sia un problema tecnologico: anche la Lombardia se lo volesse potrebbe produrre tecnologia per distruggere il Veneto: non esistono mica solo le armi convenzionali. Il problema non è tecnologico, ma culturale e di sviluppo umano. Questo esiste già su scala locale: dobbiamo solo estenderlo su scala globale. Non è impossibile e un giorno ci sarà.