Originariamente Scritto da
D3luX
Milan-Juve a mente fredda.
Del gol annullato a Pjanic dico dopo. Il Milan ha vinto la partita giocando come poteva contro una squadra esponenzialmente più attrezzata e costata più del doppio: come scrivevo ieri sera, il solo Higuain è costato più o meno quanto tutta la rosa a disposizione di Montella. Montella che ha vinto schierando sei giocatori dai 23 anni in giù, un settimo è entrato dalla panchina, risolvendo la partita con le prodezze di un diciottenne e di un diciassettenne. Il Milan ha concesso alla Juve solo tre tiri, da dentro l'aria di rigore, nello specchio della porta. Ha corso di più della Juve e comunque non ha mai dato la sensazione di essere in apnea. Da parte sua, sin dall'inizio la Juve ha mostrato una certa frenesia, figlia probabilmente di poca tranquillità: in un paio di circostanze, nel primo tempo, il giro palla aveva funzionato bene liberando per il cross comodo ora Dani Alves, ora Alex Sandro, ma in entrambe le circostanze si è difettato di precisione nell'ultimo passaggio. Inoltre, dopo il gol ingiustamente annullato a Pjanic, è subentrato un inspiegabile nervosismo, considerando che il fatto è avvenuto con ancora un'ora abbondante di partita davanti e in un momento in cui la Juve sembrava riuscisse a tenere agevolmente le redini della partita: è una reazione che non ti aspetti da una squadra consapevole della propria forza. La sensazione è che in questo momento i giocatori di Allegri siano coscienti di non essere al top e che quindi giochino molto sul filo dei nervi, con la conseguenza che il gioco ne risente. Djbala che si fa male calciando da metà campo in pieno contropiede ne è la dimostrazione plastica. Veniamo al gol di Pjanic. L'ho detto, era buono. E se fosse stato annullato subito, probabilmente nessuno avrebbe detto nulla, perché quando due giocatori partono quasi sovrapposti, uno in fuorigioco e l'altro no, lo scambio di persona può capitare, visto che gli assistenti si regolano sul contrasto dei colori, non guardando la faccia, o la nuca in questo caso, dei giocatori. Piuttosto le spiegazioni andranno date da chi di dovere su cosa sia successo dall'avvenuta convalida all'annullamento, con un conciliabolo tragicomico durato troppo tempo. Quello è stato il vero errore di Rizzoli e compagnia. Però una cosa va detta: leggo e sento juventini cercare di pareggiare, in questo modo, il conto con il gol di Muntari. Vi prego, non diciamo eresie. Quella partita valeva uno scudetto, si giocava a febbraio, sarebbe stato il gol del 2-0 in un primo tempo in cui la Juve non l'aveva mai vista e che era palesemente sorpresa dalla partita intensa che stava giocando il Milan, che era pure senza Ibra, il suo giocatore più forte. Qui siamo a ottobre, il Milan non ha alcuna velleità di scudetto e al massimo, dopo ieri sera, è tenuto a credere di poter cercare qualcosa in più di un piazzamento per l'Europa League. Perché Milan-Juve torni ad essere decisiva per il campionato bisognerà aspettare ancora, speriamo giusto qualche mese. Allora e solo allora, casomai dovesse ripetersi un gol di Pjanic, si potrà parlare di conto pareggiato col di Muntari. Che comunque era entrato più di quello di Locatelli ieri sera...
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