Borghi è un grande.
Borghi è un grande.
Borghi è il migliore di gran lunga
Il pippone di UltimoUomo sul Leicester (in sintesi: vince, pur avendo solo due giocatori sopra la media, perché in Inghilterra in quanto a tattica sono totalmente sprovveduti) http://www.ultimouomo.com/testa-e-cuore/. Altro articolo, esemplificativo, di qualche tempo fa nel quale Taarabt non le manda a dire all'allora allenatore del QPR Redknapp, confermando la superiorità italiana per certi aspetti: "Trainings here in QPR and Milan are not the same, the standard is lower here and I expected more from a coach like Harry Redknapp. Trainings are not intensive and players are not motivated enough. We don't have any plan on the pitch, we are just running around and using individual skills. My time in Italy was full of team work and team plays so I think Harry Redknapp should think about his coaching skills first". http://www.footballtube.com/news/pre...ead-a-training. Se è questa la cultura anglosassone, resta da capire perché i numerosi allenatori stranieri passati da quelle parti negli ultimi lustri non abbiano contribuito a modificare sostanzialmente la situazione.
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mah io a ste robe (così come alla storia che in italia la preparazione è inferiore) che nel campionato x son più bravi a far y mentre in quello w sono più preparati tatticamente ecc.. ci credo molto poco. Poteva essere vero forse fino a 15 anni fa...
Sì, magari in qualche caso singolo può essere vero, ci può essere ancora qualcuno "vecchia scuola" in circolazione che miracolosamente riesce a resistere, ma con tutti i soldi che girano ci credo poco che siano contenti di strapagare gente per dire, poco professionalmente, "andate in campo e fate quello che volete".
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La mascotte triste dell'Honvéd Budapest.
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Però poter avere solo due stranieri in squadra anziché millemila faceva molto in termini di equilibrio perché non potevi fare la collezione di figurine dei megafuoriclasse, tipo Real, Barcellona e Bayern, ma anche in parte City, United e Chelsea. (Ovviamente non sto dicendo che vorrei tornare a quella situazione, l'equilibrio andrebbe perseguito in altri modi... è probabile che stia succedendo in Inghilterra perché la ripartizione più equa dei diritti televisivi dà maggiori chance alle piccole di poter metter su, con intelligenza, organici validi).
Qua dice che fino agli anni Ottanta tutto sommato ha retto botta, sia pure a livelli inferiori, il tracollo c'è stato quando sono mancati i finanziamenti "propagandistici" dell'era socialista http://www.eastjournal.net/archives/10248A proposition tu sai spiegare il nulla cosmico del calcio ungherese dagl'anni 60 in poi?
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"il campionato francese è combattuto ed equilibrato" è stato già detto?
Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari
proprio come piace a conte aggiungerei
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Perchè tu la vedi come una carenza.
Io invece sono convintissimo che il calcio, in Inghilterra, lo vogliano proprio così: poca tattica, un sacco di corsa e velocità a mille.
Ne vengono fuori delle partite che possono far storcere il naso a un appassionato di lunga data ma che fanno tantissima presa su chi di calcio ne mastica poco ed è più facile che si appassioni alle galoppate dribblomani di Hazard, Sanchez e compagnia piuttosto che a una diagonale difensiva che sventa un'azione pericolosa.
Tipo gli spettatori dei mercati asiatici, tanto per fare un esempio.
O anche tutte quelle persone (famiglie, allegre pulzelle, bimbi irresistibilmente carini) che vanno allo stadio o si siedono davanti alla TV per un paio d'ore la domenica e poi del calcio non gliene può fregare di meno per il resto della settimana.
Alla fin fine (per loro stessa ammissione, non è un'idea mia) è lo stesso modello che hanno adottato da tempo in tedeschia: velocità, poca tattica, tanti gol e tanti numeri.
Infatti penso che anche loro vogliano espandersi, sia ai non-calciofili che ai mercati emergenti.
Po esse', ma non penso che prima dell'inizio del campionato si riuniscano i presidenti della Premier League e della Bundesliga, tipo Bilderberg, mettendosi d'accordo per giocare in questo modo perché così si fa l'interesse comune (poi la moda del momento e la cultura del Paese di appartenenza influenzano, certo). Banalmente, credo che ognuno guardi egoisticamente in casa sua e pensi a fare quello che gli è più conveniente per vincere o comunque per ottenere il miglior risultato possibile con i mezzi a disposizione. Se basta un po' di accortezza tattica in più per fare un Leicester, o almeno ad arrivare in Europa League (uguale: soldi, visibilità, crescita), beh, sarebbe masochistico non seguire questa strada, lasciando l'ingrato compito di sollazzare i mercati internazionali e le famigliuole agli altri . Senza contare che con questo approccio si è meno competitivi contro le altre squadre europee "meno sprovvedute" (bei soldi anche lì).
Ultima modifica di Geralt di Rivia; 08-02-16 alle 21:33
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Tomlovin ha centrato il punto, in particolare sui mercati esteri
Secondo me il successo in Asia della premiere non ha nulla a che vedere con l'intepretazione del gioco dato dalle squadre.Non credo che gli asiatici riescano a cogliere la differenza tra il gioco del barce e dell'atletico tanti per dire.
Semplicemente 10 anni fa hanno aggredito quel mercato capendo prima di tutti che inevitabilmente I soldi stavano andando li.
Noi abbiamo i lotito che rompono il cazzo perche la supercoppa si fa in cina.
E cosi ci troviamo I criscitiello a fare gli speciali calciomercato per annunciare il grande colpo di tarzanelli che va al busto garolfo
Ah grazie abs per l'articolo sul calcio ungherese
Ultima modifica di Cek; 08-02-16 alle 21:26
No, ma non è che si riuniscono prima del campionato, eh... è che fanno così da decenni, ormai, non hanno bisogno di nessuna riunione .
Poi ok, può essere che le squadre che non fanno parte delle grandi (il Leicester è al secondo anno di premier, prima stava in B) si arrangino come meglio credono, ma l'andazzo tra le grandi è quello.
Non parlo di un diktat, ci sono anche esempi di grandi che per alcuni periodi hanno fatto un calcio diverso (tipo il Chelsea di Mourinho o il Liverpool di Benitez): parlo di un certo modo di concepire il football, scelto apposta per essere più spettacolari possibile.
Peraltro non è neanche detto che facendo più tattica riesci a prevalere, altrimenti i club inglesi non avrebbero vinto tutte le CL che hanno vinto.
Diciamo che si tratta di un trend, che dura da un sacco di tempo.
E non è che lo scopro io, basta guardare le partite delle inglesi e dimmi tu se non corrono come pazzi e si espongono agli attacchi avversari...
Un esempio fresco fresco? Hai presente City-Leicester, di qualche giorno fa?
Ogni volta che attaccava il City si trovava davanti due linee avversarie distanti tra loro non più di 3 metri, ogni volta che attaccava il Leicester gli bastava portare 4 uomini avanti e andavano in parità numerica perchè l'altra linea del City era sempre indietro...
Ma quello, per me, è lo scotto da pagare se vuoi proporre un calcio spettacolare, che ti faccia fare proseliti tra i neofiti.
Per inciso, io quel modo di giocare "all'inglese" lo trovo noioso .
Mi piace che un tot di volte durante una partita ci sia un'azione velocissima, i dribbling in corsa, le ali che arrivano sul fondo e crossano dopo aver fatto vergognare Bolt... ma se TUTTA la partita va così, poi mi viene da chiedere che cacchio di gioco è.
Mi sembra un calcio primordiale.
Per distinguere una squadra che va all'arrembaggio con 3-4-5 tizi che corrono come matti da una che muove il pallone in modo più ragionato e ci mette 1-2 minuti in più a completare una transizione dalla difesa all'attacco non ci vuole un allenatore, eh...
Penso che l'atletico dal barcellona li potrebbe distinguere chiunque.
è vero anche il discorso dei diritti televisivi ripartiti in maniera più equa e soprattutto maggiori come cifre, un leicester per dire voelva far spesa in italia a gennaio, offrendo 15-16 mln per niang etc.