Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza - Pagina 4

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Discussione: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

  1. #61
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    Citazione Originariamente Scritto da Det. Bullock Visualizza Messaggio
    Avrei forse dovuto usare un altro termine ma siccome si parlava di fantastico quello mi è venuto, mi riferisco alla mancanza di pretese particolarmente verosimili (un po' la differenza tra James Bond e Zero Dark Thirty, entrambi film di spie ma con pretese diversissime).

    La sceneggiatura brutta non necessariamente fa un brutto film, dipende come i difetti si miscelino alla realizzazione, l'abuso di coincidenze perché c'è il "destino" è sempre stato un problema di Guerre Stellari (a cominciare dai droidi che vengono venduti proprio a quegli estrattori di umidità, immagina se R2 e C-3PO fossero finiti alla famiglia di Biggs e parliamo degli artiglieri che selezionano i bersagli?) a cui nei prequel si sono sommati dialoghi spesso molto "meh" e problemi relativi in gran parte ai personaggi (si attori cani e/o diretti male che problemi di caratterizzazione che impedivano a molti di provare un minimo di simpatia o interesse nello spettatore) e al tipo di focalizzazione data alla storia che dalla scala piccola e familiare della trilogia originale passa a una scala più grande che però contribuisce a mettere distanza tra pubblico e protagonisti, epVII cerca di non fare quegli errori anche a costo di non rendere troppo chiara la situazione politica della galassia ma è comunque molto più in sintonia con gli altri film della saga.

    Poi c'è l'abuso di controfigure digitali, tante scene in cui si vede un singolo truppo che parla a uno Jedi le potevano fare tranquillamente mettendo Temuera Morrison in costume e invece Lucas ha usato CGI a manetta giungendo pure a incollare la testa dell'attore su modelli 3D anche su scene "tranquille" che si potevano fare anche facendo più "passate" dello stesso attore (come è stato fatto in Moon per esempio) rovinando spesso l'atmosfera.
    Infatti non ho mai detto sia un brutto film, solo che non sia un grande film. Ma ti stavo parlando di altro. Del soggetto e della sceneggiatura di Lucas, nonché del suo intento, che Abrams non ha colto, anzi ha proprio travisato, e che sono alla base di Star Wars e anche dell'altro film cui accennavo, ovvero American Graffiti.
    Ripeto, se mi dai l'assenso io te ne parlo, lo chiedo proprio perché può essere pesante come argomento da trattare in questa sede (nell'altra mi sono limitato a stuzzicare sulla parte più superficiale degli errori di sceneggiatura, quelli banali più evidenti al pubblico).

  2. #62
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    Citazione Originariamente Scritto da Maybeshewill Visualizza Messaggio
    Quindi il modo ridicolo in cui distruggono la starkiller per te va bene, ripeto, imho è una questione di standard qualitativi.



    Piu che copiare un altro film e inzupparlo di situazioni stupide e senza senso che deve fare una sceneggiatura per non piacerti ?
    È che semplicemente, come ha scritto qualcun altro meglio di me, in un film come star wars ci passo allegramente sopra senza farmi troppi problemi. Se lo avessero fatto meglio tanto di guadagnato, ma resta lo stesso un film godibile

  3. #63
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    Mah, per me è proprio l'opposto, essendo Star Wars cosi importante mi sarei aspettato tutt'altro impegno ed attenzione, non vedo come possa essere il contrario ma il mondo è bello perche è vario, o cosi dicono

  4. #64
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    Si poteva fare di meglio, e capisco anche la delusione di chi si era fatto altre aspettative. Però una sceneggiatura a prova di bomba la trovo più importante in altri generi di film

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  5. #65
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    Citazione Originariamente Scritto da Maybeshewill Visualizza Messaggio
    Piu che copiare un altro film e inzupparlo di situazioni stupide e senza senso che deve fare una sceneggiatura per non piacerti ?
    Le situazioni senza senso io sinceramente non le ho viste. Poi che il film sia largamente una copia è vero, ma questo non significa che sia brutto.
    Poi cosa deve fare l'ho scritto, ho anche fatto un esempio di sceneggiatura orrida.

    Edit: aggiungo che SW per me è in buona parte un favola fantasy, per quanto mi riguarda posso passar sopra a certe cazzate che invece non accetterei in film di altro genere. Ma lì è una cosa di gusto personale.
    Ultima modifica di felaggiano; 16-01-16 alle 18:08

  6. #66
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da felaggiano Visualizza Messaggio
    Le situazioni senza senso io sinceramente non le ho viste. Poi che il film sia largamente una copia è vero, ma questo non significa che sia brutto.
    Poi cosa deve fare l'ho scritto, ho anche fatto un esempio di sceneggiatura orrida.

    Edit: aggiungo che SW per me è in buona parte un favola fantasy, per quanto mi riguarda posso passar sopra a certe cazzate che invece non accetterei in film di altro genere. Ma lì è una cosa di gusto personale.
    Lo è ma c'è un intento dietro che a questo punto ti descrivo e spero riterrai più interessante delle osservazioni spicciole che sono l'oggetto più frequente di discussione. Spero di non annoiarvi e, nel caso, mi scuso in anticipo.

    Premetto che il mio riferimento è la trilogia classica, vero che questi aspetti che mi accingo a descrivere siano presenti anche nei prequel, ma con molta meno tensione, sintomo che Lucas ha in parte abdicato da quella che era una formazione giovanile molto importante della sua vita. L’ho notato anche dalla differenza tra vecchie interviste d’epoca e quelle più recenti.
    Sono passate in secondo piano le intenzioni del giovane regista squattrinato rispetto ad altre, molto più evidenti, del Lucas ricco e stanco, anche la sua formazione religiosa è passata in secondo piano per abbracciare altre filosofie.

    Partiamo da una domanda: cosa voleva comunicare Lucas con American Graffiti e Star Wars, quale era il suo messaggio?
    Il suo intento era prettamente pedagogico.

    Nel caso di American Graffiti i destinatari erano quelli che non oggi chiamiamo young-adult, ovvero quella fascia di età in cui si diventa adulti con tutto ciò che ne consegue, mentre Star Wars si rivolgeva ad una fascia di età preadolescenziale ed adolescenziale, quindi vengono usate due tipologie diverse di ambientazione per questo: una realistica e riconoscibile per gli spettatori di American Graffiti, l’altra favolistica per i più giovani, con una galassia lontana, lontana.


    Il messaggio è profondamente influenzato dalla sua formazione culturale e religiosa: Lucas era metodista di famiglia. Il metodismo è una corrente protestante del cristianesimo fortemente spirituale, caratterizzata da alcuni assunti importanti di natura etica e morale. Dio ci ama, ma il compito dell’uomo è di non sprecare quest’amore incondizionato tramite una condotta morale che sia una continua tensione e ricerca del perfezionamento, la fede e la consapevolezza della propria condizione umana fallace sono elementi essenziali.
    Nel peccato è possibile il pentimento, ma la redenzione passa dalle azioni che poi noi compiremo, dal farci parte sociale attiva, dal sacrificio. Tanto che opera missionaria e sociale sono la stessa cosa, ognuno deve fare la sua parte.

    Già qui credo che qualcosa si intuisca in riferimento all'argomento trattato, ma andiamo con ordine.

    American Graffiti è un film sulla consapevolezza della cosa giusta da fare, sull’accettazione del proprio ruolo sociale, sulla tensione derivante dalla tentazione di una strada più facile, più affascinante, trasgressiva.

    I personaggi ruotano tutti attorno a questi presupposti. Curt, il protagonista, un magnifico Richard Dreyfuss, deve andare al college con il suo amico Steve, ma durante la storia incontra una misteriosa ragazza bionda su una T-Bird bianca.
    Questo sconvolge i piani di Curt, che decide di abbandonare i propositi da bravo ragazzo per inseguire la tentazione di questa donna. Si fa coinvolgere da una bravata architettata dal gruppo dei Pharaons, la classica banda giovanile, che qui non è però rappresentata nell’allegra visione alla Greese, sono il lato oscuro dei giovani che vorrebbero essere “cool” per rimorchiare le ragazze, come l’amico meccanico di Curt, John, scavezzacollo ma dal buon cuore (si, è il Fonzie di Happy Days senza però l’aspetto ludico della serie).

    Dopo una serie di vicissitudini dei quattro amici (c’è anche il giovane Terry nel gruppo) si ritroveranno coinvolti in una corsa folle tra John e il bullo e violento Bob Farfa (qui un giovanissimo Ford). Alla fine la bionda, senza entrare nei dettagli, comunicherà a Curt che è disposta ad incontralo in un posto (non si sono mai incontrati realmente, lei viene a sapere da un radiomessaggio che Curt la cerca), sostanzialmente ponendolo di fronte al dilemma tra la tentazione di un’avventura e la “cosa giusta” da fare, ovvero andare al college.

    Curt alla fine deciderà di fare la cosa giusta, con rimpianto ma maggiore consapevolezza di se (un bellissimo scorcio dall’aereo in cui vede la T-Bird parcheggiata, dove lo aspetta la bionda dei desideri). Le didascalie poi prima dei titoli danno il senso di quello che è giusto fare tramite la fine dei vari personaggi: John muore per le sue bravate, mentre Curt ha successo.

    Sentite già qualcosa che vi ricorda Star Wars? Lato Oscuro e Lato Chiaro?

    Passiamo a questo allora.

    Star Wars è dedicato ai più giovani, indi per cui la scelta di una Space Opera, con un'impostazione favolistica, si confaceva di più alle necessità di Lucas in questo caso.

    Inventa dunque la Forza (la Fede che va assecondata con l’azione morale, anche se non ti condiziona per via del libero arbitrio), approfondendo l’aspetto spirituale come nel metodismo. I cavalieri Jedi sono dei veri e propri missionari che abbracciano il Lato Chiaro consapevoli del sacrificio, ma anche che la scelta morale sia “la cosa giusta”.

    Il Lato Oscuro è seducente, affascinante, più facile. Il rifiuto di esso fa di te un Jedi (un buon cristiano sostanzialmente). Ma come ho detto la redenzione, tramite il sacrificio, seppur difficile, è possibile. La tensione di Luke è tutta racchiusa in questo concetto. Han Solo stavolta è John di American Graffiti, mentre Bob è Vader.

    La conclusione è però ovviamente più felice per entrambi, parliamo di un’opera destinata ai più giovani e quindi Lucas si rende conto che il massimo che può proporgli è la redenzione di Vader\Bob attraverso l’estremo sacrificio di se, mentre Han semplicemente decide la “cosa giusta” da fare prima di perdersi anch’egli abbandonando gli amici in difficoltà.

    Qui è la chiave di lettura di Star Wars, la prima trilogia. I Pharaons sono l’Imperatore e l’impero, Luke è Curt, Han è John, Vader è Bob Farfa. Ovviamente su un altro impianto narrativo, ma il soggetto ha lo stesso intento di American Graffiti e le stesse fondamenta filosofiche. Non ci sono grigi, prima o poi devi decidere su quale strada imboccare.

    Da questo punto di vista abbiamo numerosissimi esempi, anche pedanti ma necessari a Lucas per ribadire il concetto, Yoda e le sue ormai iconiche ammonizioni a Luke per esempio, la voce di Obi Wan, la stessa irreprensibilità morale di Leia, che “mette sulla retta via” Han.

    E ora veniamo ad Abrams ed il suo film.

    JJ non ha compreso l’intento di Lucas (forse anche per la sua formazione religiosa e culturale differente), ha visto in Star Wars puro intrattenimento, una storia di avventure come tante che lo ha divertito. Quindi non ha trasmesso la stessa tensione nel rapporto tra Lato Chiaro e Lato Oscuro, stuprandone il significato.
    La cosa peggiore è che non lo ha sostituito con niente, banalizzandolo. Avrebbe potuto reinterpretarlo con un altro impianto, ma non era quello il suo intento, molto più simile all’intento del Lucas dei prequel: vendere una storia di successo. Kylo Ren non esprime nessuna tensione di questo tipo, anzi, teme il Lato Chiaro, come se Bob Farfa temesse di diventare uno sfigato comportandosi rettamente.

    E qui vi è la prima cesura con il soggetto di Lucas. Il grigio. Che porta all’assurda morte del padre per sua mano, fredda e distaccata nella realizzazione (nonché prevedibilissima vista la pedissequa copia degli aspetti più superficiali di A New Hope).

    La seconda cesura è Rey, non vi è sacrificio in Rey per riuscire nel suo atto di Fede, vi è fede e basta, incondizionata (e inspiegata, ma questo è un altro aspetto).

    Questo aspetto mi aveva inizialmente fatto pensare ad una rielaborazione (comunque pretestuosa, perché la materia non è di tua creazione e dovresti rispettarla) in senso religioso ebraico.
    In generale l’ebraismo vive la propria tensione interiormente, non la esteriorizza, portando anche ad aspetti interessantissimi in alcuni scrittori come Singer e Roth, ma anche Bellow.

    Altro aspetto più propriamente affine è l’affidarsi a Dio indipendentemente dalla moralità dell’atto richiesto da Dio, come il sacrificio di Isacco (forse il sacrificio di Han per mano di Kylo).
    Ma ovviamente è molto più complesso di come lo sto brevemente descrivendo e, soprattutto, non è affatto trattato come avevo inizialmente supposto.
    Ma allora il senso è completamente ribaltato, perché Kylo tende al Lato Oscuro, teme il Lato Chiaro, sacrifica Han per il Male (il demonio, Snoke). Non ha senso e quindi ho abdicato da questa ipotesi.
    A meno che Abrams non mi sia diventato un satanista, cosa di cui dubito.

    La spiegazione credo sia molto più semplice e banale, come banale è lo script di questi personaggi. Il giovane dark tormentato è più affine a Twilight che ad Il Lamento di Portnoy, anche in quella cacata Bella è priva di senso, la sua moralità e i suoi desideri sono totalmente random. Rey è più Lara Croft che Augie March e certo Snoke non è lo Zevi di Singer, ma un cattivo alla Sauron.

    Quindi non possiamo nemmeno dire che Abrams abbia sostituito una chiave di lettura (tralasciando l’intento pedagogico completamente assente) con un’altra più profonda, come poteva, ma nemmeno ugualmente profonda.

    Quindi è qui che fallisce Abrams, come ha fallito nel leggere l’intento ed il soggetto di Roddenberry per Star Trek. Ancor di più se lo chiami sequel e non reboot, perché in un reboot ti puoi prendere la libertà di sostituire l’impianto del soggetto con un altro, si spera altrettanto forte, in un sequel no. Per questo motivo qui da me esposto io lo accuso di aver scritto un reboot superficiale, molto di più che per aver pedissequamente copiato la sovrastruttura di A New Hope, e la chiamo sovrastruttura per un motivo che credo di aver ampiamente spiegato (serve solo l’intento dell’autore, come era per gli effetti speciali e lo diceva lo stesso Lucas prima di diventare un vecchio rincoglionito).
    Ultima modifica di Zeppeli; 16-01-16 alle 22:51

  7. #67
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Zeppeli Visualizza Messaggio
    Infatti non ho mai detto sia un brutto film, solo che non sia un grande film. Ma ti stavo parlando di altro. Del soggetto e della sceneggiatura di Lucas, nonché del suo intento, che Abrams non ha colto, anzi ha proprio travisato, e che sono alla base di Star Wars e anche dell'altro film cui accennavo, ovvero American Graffiti.
    Ripeto, se mi dai l'assenso io te ne parlo, lo chiedo proprio perché può essere pesante come argomento da trattare in questa sede (nell'altra mi sono limitato a stuzzicare sulla parte più superficiale degli errori di sceneggiatura, quelli banali più evidenti al pubblico).
    Travisato cosa?

    Da quel che mi risulta pure Lucas puntava tanto su un senso di nostalgia, American graffiti per gli anni '50 e Star Wars per quello science fantasy pulp che poi venne soppiantato dal più fantascientifico Star Trek (originariamente Lucas voleva fare il film di Flash Gordon ma non poté ottenere i diritti), semplicemente adesso Star Wars stesso (inteso come la trilogia originale) è diventato un simile oggetto di nostalgia e il film ne tiene conto, se noti Kylo è quasi un'incarnazione di quel fan che idolatra i Sith (Vader in particolare) e ne porta le implicazioni alle estreme conseguenze, è cambiata la natura dell'oggetto della nostalgia e quindi cambia il tipo di impostazione dei personaggi, nessuno aveva mai usato le stesse impostazioni di Lucas per i vari lavori nell'universo espanso perché quelle erano cose sue personali e ognuno in Star Wars ci ha messo del suo come è stato per altri fenomeni di massa come lo Sherlock Holmes di Doyle che diventò più creatura dei fan che di chi lo scriveva.
    Ultima modifica di Det. Bullock; 16-01-16 alle 21:44
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  8. #68

    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Mr Yod Visualizza Messaggio
    Breve riassunto delle puntate precedenti:
    -Uooo!
    -Ma è una cagata pazzesca! (cit.)
    -No, non è vero!
    -Si, è vero!
    -No!
    -Si!
    -Non capisci niente!
    -Te non capisci niente!
    -Te capisci ancora meno!
    -Te non capisci neppure quello che stai scrivendo!
    -Eh?
    -Appunto.
    -Cosa?


    "eh?" ero io.

  9. #69
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Det. Bullock Visualizza Messaggio
    Travisato cosa?

    Da quel che mi risulta pure Lucas puntava tanto su un senso di nostalgia, American graffiti per gli anni '50 e Star Wars per quello science fantasy pulp che poi venne soppiantato dal più fantascientifico Star Trek (originariamente Lucas voleva fare il film di Flash Gordon ma non poté ottenere i diritti), semplicemente adesso Star Wars stesso (inteso come la trilogia originale) è diventato un simile oggetto di nostalgia e il film ne tiene conto, se noti Kylo è quasi un'incarnazione di quel fan che idolatra i Sith (Vader in particolare) e ne porta le implicazioni alle estreme conseguenze, è cambiata la natura dell'oggetto della nostalgia e quindi cambia il tipo di impostazione dei personaggi, nessuno aveva mai usato le stesse impostazioni di Lucas per i vari lavori nell'universo espanso perché quelle erano cose sue personali e ognuno in Star Wars ci ha messo del suo come è stato per altri fenomeni di massa come lo Sherlock Holmes di Doyle che diventò più creatura dei fan che di chi lo scriveva.
    Ho scritto un wall of text enorme proprio prima di questo tuo post, come ti avevo detto, potresti anche leggerlo. Premia lo sforzo...

    PS ma che senso ha modellare un personaggio di un film su un FAN del film stesso? Una nuova forma di metalinguaggio cinematografico?
    Ultima modifica di Zeppeli; 16-01-16 alle 22:41

  10. #70
    Senior Member L'avatar di Det. Bullock
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Zeppeli Visualizza Messaggio
    Ho scritto un wall of text enorme proprio prima di questo tuo post, come ti avevo detto, potresti anche leggerlo. Premia lo sforzo...

    PS ma che senso ha modellare un personaggio di un film su un FAN del film stesso? Una nuova forma di metalinguaggio cinematografico?
    Non è la prima volta che succede una cosa simile, Doctor Who spesso fa cose di questo genere come col personaggio di Osgood o il tizio dell'episodio "The Greatest Show in The Galaxy".

    Il WOT complice la connessione mezza guasta non me lo aveva visualizzato quando avevo scritto il post e l'ho letto dopo (e non mi fidavo ad editare), comunque a parte la morale binaria secondo me dai troppo per scontato che Lucas abbia pianificato certe cose in Star Wars e secondo me sei fuori strada su diverse cose nel nuovo film.

    Kylo Ren è tentato dalla luce perché è un giovane insicuro che vuole essere potente (da qui il suo voler a tutti i costi rimanere nel lato oscuro) ma ha ancora quel barlume di coscienza che lui cerca di sopprimere uccidendo il padre, a me ha ricordato diversi casi di giovani che diventano terroristi sia di ieri che di oggi e il personaggio effettivamente si presta sia a questa lettura che a quella in chiave meta da me menzionata prima, tu ci vedi il sacrificio di Isacco nell'uccisione di Han ma credo che le intenzioni fossero più vicine al primo omicidio compiuto da un aspirante mafioso per provare di essere un vero "picciotto".

    Inoltre hai sbagliato la valutazione di Abrams, Abrams era notoriamente completamente a digiuno di Star Trek mentre è fan di Star Wars da una vita, infatti i due Star Trek sono dei film di Star Wars travestiti, col giochino dei viaggi nel tempo che essenzialmente serve a rendere Kirk un eroe messianico stile Star Wars (col vecchio Spock che essenzialmente fa l'Obi Wan di turno dividendo il ruolo con Pike) cosa che tra l'altro lo trasforma in un falso reboot visto che per definizione in un reboot si parte da zero.

    Secondo me leggi troppo nella trilogia originale (in particolare le implicazioni cristiane quando quelle poche vaghe cose nei film sono più verso un vago orientalismo new age), le cui implicazioni non sono così profonde e ben pensate come credi, c'è una ragione per cui Chris Avellone in KOTOR II fa una decostruzione spietata sul funzionamento della forza, Abrams non voleva necessariamente fare qualcosa di profondo ma ha semplicemente riempito i buchi esplicitando la natura yin/yang della forza, se nel lato chiaro c'è sempre la tentazione dell'oscurità così nell'oscurità c'è sempre quel barlume di coscienza, l'aveva Vader e ce lo ha Kylo Ren, solo che Vader era indurito negli anni mentre Ren è un giovane sbandato che vuole fare il figo.

    Sinceramente non ho capito cosa vuoi dire con Rey, Luke non era troppo diverso nel primo film, solo più lamentoso.
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  11. #71
    Il Nonno L'avatar di Kanjar
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Zeppeli Visualizza Messaggio
    Non mi ripeterò se non per: è un buon film con una pessima sceneggiatura e tutto il resto di ottimo livello.

    E Kylo Ren uccide con il suo "dilemma" la Weltanschauung di Star Wars, quindi spero crepi in maniera dolorosa.

    E spero non arrivino persone con il QI di 145 anche qui.
    Io che ce l'avevo a 12 anni posso postare o si offende qualcuno? Non è bello discriminare così, non costringetemi a chiamare la Tumblr Police e farvi bastonare per aver offeso la mia sensibilità col vostro privilegio di mediocri.

    Ora vado a piangere.

    - - - Aggiornato - - -

    Basta, vado da Postal Market, lui c'ha il forum chemmi capisce, chemmica chemmoffende. Oh.
    Non resta più ricordo degli antichi,
    ma neppure di coloro che saranno
    si conserverà memoria
    presso coloro che verranno in seguito

  12. #72
    Senior Member L'avatar di Kodd
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Sandro Storti Visualizza Messaggio
    Si ok mad max filmone, però la sceneggiatura è zero piatto.


    Sent from Le balle spaziali!!
    Ma la sceneggiatura necessitava d'altro?
    Il film resenta la perfezione...

    Quindi mi domando, se tutti gli altri episodi di SW, chi più chi meno avevano difetti, perchè nel 2015 si è scelt di fare gli stessi identici errori e schemi narrativi?
    Non mi venite a dire "perchè è Star Wars", questo discorso reggerebbe se fossimo nel '83!


    ...Mistero...
    Una molecola di miosina che trascina l'endorfina su un filamento neuronale. Letteralmente stai guardando la felicità.

  13. #73
    Il Nonno L'avatar di Kanjar
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Sandro Storti Visualizza Messaggio
    Si ok mad max filmone, però la sceneggiatura è zero piatto.


    Sent from Le balle spaziali!!
    Permettimi di dissentire
    La sceneggiatura di Mad Max: Fury Road è a mio avviso un capolavoro, perché sintetizza in maniera geniale una serie di tematiche fondamentali e profonde (la libertà, la vita, il viaggio, il lascito generazionale). Il fatto che non vi siano le solite trite e ritrite cose che vediamo in TUTTI i romanzi, telefilm e film negli ultimi 30 anni e che qualunque scemotto può imparare in un corso via Internet per poi dirsi sceneggiatore, è solo un pregio secondo me.



    Pongo in spoiler il seguente commento di Zeppeli, che trovo per metà MOLTO interessante (specialmente se le sue sono considerazioni personali) ma poi non concordo con certe conclusioni che trovo onestamente banali, mi paiono il frutto di hating verso The Force Awakens più che di un ragionamento che segua dalle premesse esposte e da un giudizio sereno
    Citazione Originariamente Scritto da Zeppeli Visualizza Messaggio

    Lo è ma c'è un intento dietro che a questo punto ti descrivo e spero riterrai più interessante delle osservazioni spicciole che sono l'oggetto più frequente di discussione. Spero di non annoiarvi e, nel caso, mi scuso in anticipo.

    Premetto che il mio riferimento è la trilogia classica, vero che questi aspetti che mi accingo a descrivere siano presenti anche nei prequel, ma con molta meno tensione, sintomo che Lucas ha in parte abdicato da quella che era una formazione giovanile molto importante della sua vita. L’ho notato anche dalla differenza tra vecchie interviste d’epoca e quelle più recenti.
    Sono passate in secondo piano le intenzioni del giovane regista squattrinato rispetto ad altre, molto più evidenti, del Lucas ricco e stanco, anche la sua formazione religiosa è passata in secondo piano per abbracciare altre filosofie.

    Partiamo da una domanda: cosa voleva comunicare Lucas con American Graffiti e Star Wars, quale era il suo messaggio?
    Il suo intento era prettamente pedagogico.

    Nel caso di American Graffiti i destinatari erano quelli che non oggi chiamiamo young-adult, ovvero quella fascia di età in cui si diventa adulti con tutto ciò che ne consegue, mentre Star Wars si rivolgeva ad una fascia di età preadolescenziale ed adolescenziale, quindi vengono usate due tipologie diverse di ambientazione per questo: una realistica e riconoscibile per gli spettatori di American Graffiti, l’altra favolistica per i più giovani, con una galassia lontana, lontana.


    Il messaggio è profondamente influenzato dalla sua formazione culturale e religiosa: Lucas era metodista di famiglia. Il metodismo è una corrente protestante del cristianesimo fortemente spirituale, caratterizzata da alcuni assunti importanti di natura etica e morale. Dio ci ama, ma il compito dell’uomo è di non sprecare quest’amore incondizionato tramite una condotta morale che sia una continua tensione e ricerca del perfezionamento, la fede e la consapevolezza della propria condizione umana fallace sono elementi essenziali.
    Nel peccato è possibile il pentimento, ma la redenzione passa dalle azioni che poi noi compiremo, dal farci parte sociale attiva, dal sacrificio. Tanto che opera missionaria e sociale sono la stessa cosa, ognuno deve fare la sua parte.

    Già qui credo che qualcosa si intuisca in riferimento all'argomento trattato, ma andiamo con ordine.

    American Graffiti è un film sulla consapevolezza della cosa giusta da fare, sull’accettazione del proprio ruolo sociale, sulla tensione derivante dalla tentazione di una strada più facile, più affascinante, trasgressiva.

    I personaggi ruotano tutti attorno a questi presupposti. Curt, il protagonista, un magnifico Richard Dreyfuss, deve andare al college con il suo amico Steve, ma durante la storia incontra una misteriosa ragazza bionda su una T-Bird bianca.
    Questo sconvolge i piani di Curt, che decide di abbandonare i propositi da bravo ragazzo per inseguire la tentazione di questa donna. Si fa coinvolgere da una bravata architettata dal gruppo dei Pharaons, la classica banda giovanile, che qui non è però rappresentata nell’allegra visione alla Greese, sono il lato oscuro dei giovani che vorrebbero essere “cool” per rimorchiare le ragazze, come l’amico meccanico di Curt, John, scavezzacollo ma dal buon cuore (si, è il Fonzie di Happy Days senza però l’aspetto ludico della serie).

    Dopo una serie di vicissitudini dei quattro amici (c’è anche il giovane Terry nel gruppo) si ritroveranno coinvolti in una corsa folle tra John e il bullo e violento Bob Farfa (qui un giovanissimo Ford). Alla fine la bionda, senza entrare nei dettagli, comunicherà a Curt che è disposta ad incontralo in un posto (non si sono mai incontrati realmente, lei viene a sapere da un radiomessaggio che Curt la cerca), sostanzialmente ponendolo di fronte al dilemma tra la tentazione di un’avventura e la “cosa giusta” da fare, ovvero andare al college.

    Curt alla fine deciderà di fare la cosa giusta, con rimpianto ma maggiore consapevolezza di se (un bellissimo scorcio dall’aereo in cui vede la T-Bird parcheggiata, dove lo aspetta la bionda dei desideri). Le didascalie poi prima dei titoli danno il senso di quello che è giusto fare tramite la fine dei vari personaggi: John muore per le sue bravate, mentre Curt ha successo.

    Sentite già qualcosa che vi ricorda Star Wars? Lato Oscuro e Lato Chiaro?

    Passiamo a questo allora.

    Star Wars è dedicato ai più giovani, indi per cui la scelta di una Space Opera, con un'impostazione favolistica, si confaceva di più alle necessità di Lucas in questo caso.

    Inventa dunque la Forza (la Fede che va assecondata con l’azione morale, anche se non ti condiziona per via del libero arbitrio), approfondendo l’aspetto spirituale come nel metodismo. I cavalieri Jedi sono dei veri e propri missionari che abbracciano il Lato Chiaro consapevoli del sacrificio, ma anche che la scelta morale sia “la cosa giusta”.

    Il Lato Oscuro è seducente, affascinante, più facile. Il rifiuto di esso fa di te un Jedi (un buon cristiano sostanzialmente). Ma come ho detto la redenzione, tramite il sacrificio, seppur difficile, è possibile. La tensione di Luke è tutta racchiusa in questo concetto. Han Solo stavolta è John di American Graffiti, mentre Bob è Vader.

    La conclusione è però ovviamente più felice per entrambi, parliamo di un’opera destinata ai più giovani e quindi Lucas si rende conto che il massimo che può proporgli è la redenzione di Vader\Bob attraverso l’estremo sacrificio di se, mentre Han semplicemente decide la “cosa giusta” da fare prima di perdersi anch’egli abbandonando gli amici in difficoltà.

    Qui è la chiave di lettura di Star Wars, la prima trilogia. I Pharaons sono l’Imperatore e l’impero, Luke è Curt, Han è John, Vader è Bob Farfa. Ovviamente su un altro impianto narrativo, ma il soggetto ha lo stesso intento di American Graffiti e le stesse fondamenta filosofiche. Non ci sono grigi, prima o poi devi decidere su quale strada imboccare.

    Da questo punto di vista abbiamo numerosissimi esempi, anche pedanti ma necessari a Lucas per ribadire il concetto, Yoda e le sue ormai iconiche ammonizioni a Luke per esempio, la voce di Obi Wan, la stessa irreprensibilità morale di Leia, che “mette sulla retta via” Han.

    E ora veniamo ad Abrams ed il suo film.

    JJ non ha compreso l’intento di Lucas (forse anche per la sua formazione religiosa e culturale differente), ha visto in Star Wars puro intrattenimento, una storia di avventure come tante che lo ha divertito. Quindi non ha trasmesso la stessa tensione nel rapporto tra Lato Chiaro e Lato Oscuro, stuprandone il significato.
    La cosa peggiore è che non lo ha sostituito con niente, banalizzandolo. Avrebbe potuto reinterpretarlo con un altro impianto, ma non era quello il suo intento, molto più simile all’intento del Lucas dei prequel: vendere una storia di successo. Kylo Ren non esprime nessuna tensione di questo tipo, anzi, teme il Lato Chiaro, come se Bob Farfa temesse di diventare uno sfigato comportandosi rettamente.

    E qui vi è la prima cesura con il soggetto di Lucas. Il grigio. Che porta all’assurda morte del padre per sua mano, fredda e distaccata nella realizzazione (nonché prevedibilissima vista la pedissequa copia degli aspetti più superficiali di A New Hope).

    La seconda cesura è Rey, non vi è sacrificio in Rey per riuscire nel suo atto di Fede, vi è fede e basta, incondizionata (e inspiegata, ma questo è un altro aspetto).

    Questo aspetto mi aveva inizialmente fatto pensare ad una rielaborazione (comunque pretestuosa, perché la materia non è di tua creazione e dovresti rispettarla) in senso religioso ebraico.
    In generale l’ebraismo vive la propria tensione interiormente, non la esteriorizza, portando anche ad aspetti interessantissimi in alcuni scrittori come Singer e Roth, ma anche Bellow.

    Altro aspetto più propriamente affine è l’affidarsi a Dio indipendentemente dalla moralità dell’atto richiesto da Dio, come il sacrificio di Isacco (forse il sacrificio di Han per mano di Kylo).
    Ma ovviamente è molto più complesso di come lo sto brevemente descrivendo e, soprattutto, non è affatto trattato come avevo inizialmente supposto.
    Ma allora il senso è completamente ribaltato, perché Kylo tende al Lato Oscuro, teme il Lato Chiaro, sacrifica Han per il Male (il demonio, Snoke). Non ha senso e quindi ho abdicato da questa ipotesi.
    A meno che Abrams non mi sia diventato un satanista, cosa di cui dubito.

    La spiegazione credo sia molto più semplice e banale, come banale è lo script di questi personaggi. Il giovane dark tormentato è più affine a Twilight che ad Il Lamento di Portnoy, anche in quella cacata Bella è priva di senso, la sua moralità e i suoi desideri sono totalmente random. Rey è più Lara Croft che Augie March e certo Snoke non è lo Zevi di Singer, ma un cattivo alla Sauron.

    Quindi non possiamo nemmeno dire che Abrams abbia sostituito una chiave di lettura (tralasciando l’intento pedagogico completamente assente) con un’altra più profonda, come poteva, ma nemmeno ugualmente profonda.

    Quindi è qui che fallisce Abrams, come ha fallito nel leggere l’intento ed il soggetto di Roddenberry per Star Trek. Ancor di più se lo chiami sequel e non reboot, perché in un reboot ti puoi prendere la libertà di sostituire l’impianto del soggetto con un altro, si spera altrettanto forte, in un sequel no. Per questo motivo qui da me esposto io lo accuso di aver scritto un reboot superficiale, molto di più che per aver pedissequamente copiato la sovrastruttura di A New Hope, e la chiamo sovrastruttura per un motivo che credo di aver ampiamente spiegato (serve solo l’intento dell’autore, come era per gli effetti speciali e lo diceva lo stesso Lucas prima di diventare un vecchio rincoglionito).


    Citazione Originariamente Scritto da Det. Bullock Visualizza Messaggio
    Travisato cosa?

    Da quel che mi risulta pure Lucas puntava tanto su un senso di nostalgia, American graffiti per gli anni '50 e Star Wars per quello science fantasy pulp che poi venne soppiantato dal più fantascientifico Star Trek (originariamente Lucas voleva fare il film di Flash Gordon ma non poté ottenere i diritti), semplicemente adesso Star Wars stesso (inteso come la trilogia originale) è diventato un simile oggetto di nostalgia e il film ne tiene conto, se noti Kylo è quasi un'incarnazione di quel fan che idolatra i Sith (Vader in particolare) e ne porta le implicazioni alle estreme conseguenze, è cambiata la natura dell'oggetto della nostalgia e quindi cambia il tipo di impostazione dei personaggi, nessuno aveva mai usato le stesse impostazioni di Lucas per i vari lavori nell'universo espanso perché quelle erano cose sue personali e ognuno in Star Wars ci ha messo del suo come è stato per altri fenomeni di massa come lo Sherlock Holmes di Doyle che diventò più creatura dei fan che di chi lo scriveva.
    Quoto il commento di Bullock
    L'effetto nostalgia e ripresa del passato è in Star Wars (la Saga Originale) molto forte. Ci aggiungerei delle lunghissime e noiose considerazioni per arrivare a collegare Lucas a Méliès ma non voglio essere preso a calci in culo e quindi eviterò. Però, seriamente, l'impatto che ebbe sul grande pubblico quel film (Star Wars del 1977) era paragonabile a quello che ebbero IN PICCOLO L'arrivo di un treno dei Lumière e certe follie sperimentali di Méliès, benché la critica dell'epoca di Star Wars si limitò a parlare di tutt'altri aspetti (comunque importanti, come la contaminazione post-moderna tra fiaba tradizionale e ambientazione futuristica) e definire il film un fumettone coi botti.

    Io credo che Il Risveglio della Forza sia in massima parte criticato per ragioni che in realtà non dovrebbero neppure esser prese sul serio: la maggior parte delle critiche non poggia su basi differenti dalla mancata comprensione del testo e nessuno dovrebbe prendere sul serio chi non sappia eseguire una comprensione del testo! Se non hai capito SEI SCEMO, non sei un critico, SEI SCEMO, non sei un intellettuale, SEI ANALFABETA FUNZIONALE, non sei figo perché crei dei rant assurdi e immotivati basati sulla tua mancata comprensione del testo! Credo questo non sia un discorso applicabile a noi che postiamo qui, perché siamo troppo belli e fighi per ricadere in questi tracobetti, in ogni caso.



    A me il film è piaciuto perché ripesca a piene mani dal materiale originale. Abbiamo nuovamente la fiaba. Nuovamente la frontiera (il Far West Spaziale). Nuovamente gli elementi retrofuturistici. Nuovamente effetti speciali concreti, costumi e scenografie reali. Abbiamo FINALMENTE un grado di recitazione sempre molto alto (inaspettato per il genere, in cui solitamente bastano due espressioni e non aver la zeppola in bocca!). Capisco la delusione di chi si aspettava qualcosa di completamente nuovo ma temo che, dopo i problemi creati da Lucas con la Saga Prequel, fosse impossibile proseguire la Saga Originale se non dimostrando al pubblico che si voleva tornare sulla vecchia strada, si voleva riprendere in mano il vero Star Wars, da cui infatti il titolo "Star Wars: Il Risveglio della Forza", senza il numeretto VII (bandito, con tanto di uffici stampa Disney che bacchettavano personalmente chiunque osasse inserire il numeretto) e con un ritorno alle origini, un titolo puro e l'indicazione fortemente metanarrativa di un "Risveglio della Forza" cioè di un "Ritorno di Star Wars", vale a dire "Star Wars: Calci in culo ai Midichlorian".

    Se volete posso analizzare più a fondo anche i singoli punti, prima però dovete pubblicamente dichiararvi tutti pentiti di aver offeso la mia sensibilità di utente Tumblr con quella battuta sui QI, oh, ecco, e insomma, e allora. Oh.
    Ultima modifica di Kanjar; 17-01-16 alle 02:17
    Non resta più ricordo degli antichi,
    ma neppure di coloro che saranno
    si conserverà memoria
    presso coloro che verranno in seguito

  14. #74
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Siete venuti tutti qui x continuare a dire le stesse cose che dicevate di là Abbandonate la nave che affonda?
    Citazione Originariamente Scritto da Zeppeli Visualizza Messaggio
    Lo è ma c'è un intento dietro che a questo punto ti descrivo e spero riterrai più interessante delle osservazioni spicciole che sono l'oggetto più frequente di discussione. Spero di non annoiarvi e, nel caso, mi scuso in anticipo.

    Premetto che il mio riferimento è la trilogia classica, vero che questi aspetti che mi accingo a descrivere siano presenti anche nei prequel, ma con molta meno tensione, sintomo che Lucas ha in parte abdicato da quella che era una formazione giovanile molto importante della sua vita. L’ho notato anche dalla differenza tra vecchie interviste d’epoca e quelle più recenti.
    Sono passate in secondo piano le intenzioni del giovane regista squattrinato rispetto ad altre, molto più evidenti, del Lucas ricco e stanco, anche la sua formazione religiosa è passata in secondo piano per abbracciare altre filosofie.

    Partiamo da una domanda: cosa voleva comunicare Lucas con American Graffiti e Star Wars, quale era il suo messaggio?
    Il suo intento era prettamente pedagogico.

    Nel caso di American Graffiti i destinatari erano quelli che non oggi chiamiamo young-adult, ovvero quella fascia di età in cui si diventa adulti con tutto ciò che ne consegue, mentre Star Wars si rivolgeva ad una fascia di età preadolescenziale ed adolescenziale, quindi vengono usate due tipologie diverse di ambientazione per questo: una realistica e riconoscibile per gli spettatori di American Graffiti, l’altra favolistica per i più giovani, con una galassia lontana, lontana.


    Il messaggio è profondamente influenzato dalla sua formazione culturale e religiosa: Lucas era metodista di famiglia. Il metodismo è una corrente protestante del cristianesimo fortemente spirituale, caratterizzata da alcuni assunti importanti di natura etica e morale. Dio ci ama, ma il compito dell’uomo è di non sprecare quest’amore incondizionato tramite una condotta morale che sia una continua tensione e ricerca del perfezionamento, la fede e la consapevolezza della propria condizione umana fallace sono elementi essenziali.
    Nel peccato è possibile il pentimento, ma la redenzione passa dalle azioni che poi noi compiremo, dal farci parte sociale attiva, dal sacrificio. Tanto che opera missionaria e sociale sono la stessa cosa, ognuno deve fare la sua parte.

    Già qui credo che qualcosa si intuisca in riferimento all'argomento trattato, ma andiamo con ordine.

    American Graffiti è un film sulla consapevolezza della cosa giusta da fare, sull’accettazione del proprio ruolo sociale, sulla tensione derivante dalla tentazione di una strada più facile, più affascinante, trasgressiva.

    I personaggi ruotano tutti attorno a questi presupposti. Curt, il protagonista, un magnifico Richard Dreyfuss, deve andare al college con il suo amico Steve, ma durante la storia incontra una misteriosa ragazza bionda su una T-Bird bianca.
    Questo sconvolge i piani di Curt, che decide di abbandonare i propositi da bravo ragazzo per inseguire la tentazione di questa donna. Si fa coinvolgere da una bravata architettata dal gruppo dei Pharaons, la classica banda giovanile, che qui non è però rappresentata nell’allegra visione alla Greese, sono il lato oscuro dei giovani che vorrebbero essere “cool” per rimorchiare le ragazze, come l’amico meccanico di Curt, John, scavezzacollo ma dal buon cuore (si, è il Fonzie di Happy Days senza però l’aspetto ludico della serie).

    Dopo una serie di vicissitudini dei quattro amici (c’è anche il giovane Terry nel gruppo) si ritroveranno coinvolti in una corsa folle tra John e il bullo e violento Bob Farfa (qui un giovanissimo Ford). Alla fine la bionda, senza entrare nei dettagli, comunicherà a Curt che è disposta ad incontralo in un posto (non si sono mai incontrati realmente, lei viene a sapere da un radiomessaggio che Curt la cerca), sostanzialmente ponendolo di fronte al dilemma tra la tentazione di un’avventura e la “cosa giusta” da fare, ovvero andare al college.

    Curt alla fine deciderà di fare la cosa giusta, con rimpianto ma maggiore consapevolezza di se (un bellissimo scorcio dall’aereo in cui vede la T-Bird parcheggiata, dove lo aspetta la bionda dei desideri). Le didascalie poi prima dei titoli danno il senso di quello che è giusto fare tramite la fine dei vari personaggi: John muore per le sue bravate, mentre Curt ha successo.

    Sentite già qualcosa che vi ricorda Star Wars? Lato Oscuro e Lato Chiaro?

    Passiamo a questo allora.

    Star Wars è dedicato ai più giovani, indi per cui la scelta di una Space Opera, con un'impostazione favolistica, si confaceva di più alle necessità di Lucas in questo caso.

    Inventa dunque la Forza (la Fede che va assecondata con l’azione morale, anche se non ti condiziona per via del libero arbitrio), approfondendo l’aspetto spirituale come nel metodismo. I cavalieri Jedi sono dei veri e propri missionari che abbracciano il Lato Chiaro consapevoli del sacrificio, ma anche che la scelta morale sia “la cosa giusta”.

    Il Lato Oscuro è seducente, affascinante, più facile. Il rifiuto di esso fa di te un Jedi (un buon cristiano sostanzialmente). Ma come ho detto la redenzione, tramite il sacrificio, seppur difficile, è possibile. La tensione di Luke è tutta racchiusa in questo concetto. Han Solo stavolta è John di American Graffiti, mentre Bob è Vader.

    La conclusione è però ovviamente più felice per entrambi, parliamo di un’opera destinata ai più giovani e quindi Lucas si rende conto che il massimo che può proporgli è la redenzione di Vader\Bob attraverso l’estremo sacrificio di se, mentre Han semplicemente decide la “cosa giusta” da fare prima di perdersi anch’egli abbandonando gli amici in difficoltà.

    Qui è la chiave di lettura di Star Wars, la prima trilogia. I Pharaons sono l’Imperatore e l’impero, Luke è Curt, Han è John, Vader è Bob Farfa. Ovviamente su un altro impianto narrativo, ma il soggetto ha lo stesso intento di American Graffiti e le stesse fondamenta filosofiche. Non ci sono grigi, prima o poi devi decidere su quale strada imboccare.

    Da questo punto di vista abbiamo numerosissimi esempi, anche pedanti ma necessari a Lucas per ribadire il concetto, Yoda e le sue ormai iconiche ammonizioni a Luke per esempio, la voce di Obi Wan, la stessa irreprensibilità morale di Leia, che “mette sulla retta via” Han.

    E ora veniamo ad Abrams ed il suo film.

    JJ non ha compreso l’intento di Lucas (forse anche per la sua formazione religiosa e culturale differente), ha visto in Star Wars puro intrattenimento, una storia di avventure come tante che lo ha divertito. Quindi non ha trasmesso la stessa tensione nel rapporto tra Lato Chiaro e Lato Oscuro, stuprandone il significato.
    La cosa peggiore è che non lo ha sostituito con niente, banalizzandolo. Avrebbe potuto reinterpretarlo con un altro impianto, ma non era quello il suo intento, molto più simile all’intento del Lucas dei prequel: vendere una storia di successo. Kylo Ren non esprime nessuna tensione di questo tipo, anzi, teme il Lato Chiaro, come se Bob Farfa temesse di diventare uno sfigato comportandosi rettamente.

    E qui vi è la prima cesura con il soggetto di Lucas. Il grigio. Che porta all’assurda morte del padre per sua mano, fredda e distaccata nella realizzazione (nonché prevedibilissima vista la pedissequa copia degli aspetti più superficiali di A New Hope).

    La seconda cesura è Rey, non vi è sacrificio in Rey per riuscire nel suo atto di Fede, vi è fede e basta, incondizionata (e inspiegata, ma questo è un altro aspetto).

    Questo aspetto mi aveva inizialmente fatto pensare ad una rielaborazione (comunque pretestuosa, perché la materia non è di tua creazione e dovresti rispettarla) in senso religioso ebraico.
    In generale l’ebraismo vive la propria tensione interiormente, non la esteriorizza, portando anche ad aspetti interessantissimi in alcuni scrittori come Singer e Roth, ma anche Bellow.

    Altro aspetto più propriamente affine è l’affidarsi a Dio indipendentemente dalla moralità dell’atto richiesto da Dio, come il sacrificio di Isacco (forse il sacrificio di Han per mano di Kylo).
    Ma ovviamente è molto più complesso di come lo sto brevemente descrivendo e, soprattutto, non è affatto trattato come avevo inizialmente supposto.
    Ma allora il senso è completamente ribaltato, perché Kylo tende al Lato Oscuro, teme il Lato Chiaro, sacrifica Han per il Male (il demonio, Snoke). Non ha senso e quindi ho abdicato da questa ipotesi.
    A meno che Abrams non mi sia diventato un satanista, cosa di cui dubito.

    La spiegazione credo sia molto più semplice e banale, come banale è lo script di questi personaggi. Il giovane dark tormentato è più affine a Twilight che ad Il Lamento di Portnoy, anche in quella cacata Bella è priva di senso, la sua moralità e i suoi desideri sono totalmente random. Rey è più Lara Croft che Augie March e certo Snoke non è lo Zevi di Singer, ma un cattivo alla Sauron.

    Quindi non possiamo nemmeno dire che Abrams abbia sostituito una chiave di lettura (tralasciando l’intento pedagogico completamente assente) con un’altra più profonda, come poteva, ma nemmeno ugualmente profonda.

    Quindi è qui che fallisce Abrams, come ha fallito nel leggere l’intento ed il soggetto di Roddenberry per Star Trek. Ancor di più se lo chiami sequel e non reboot, perché in un reboot ti puoi prendere la libertà di sostituire l’impianto del soggetto con un altro, si spera altrettanto forte, in un sequel no. Per questo motivo qui da me esposto io lo accuso di aver scritto un reboot superficiale, molto di più che per aver pedissequamente copiato la sovrastruttura di A New Hope, e la chiamo sovrastruttura per un motivo che credo di aver ampiamente spiegato (serve solo l’intento dell’autore, come era per gli effetti speciali e lo diceva lo stesso Lucas prima di diventare un vecchio rincoglionito).
    Ecco, se tu avessi esordito in questo modo anche nella vecchia discussione ti avrei rispettato di più.
    Continuo a non condividere la tua opinione ma almeno l'hai descritta e motivata con abbondanza di particolari
    Citazione Originariamente Scritto da Zeppeli Visualizza Messaggio
    Non mi ripeterò se non per: è un buon film con una pessima sceneggiatura e tutto il resto di ottimo livello.

    E Kylo Ren uccide con il suo "dilemma" la Weltanschauung di Star Wars, quindi spero crepi in maniera dolorosa.

    E spero non arrivino persone con il QI di 145 anche qui.
    'sta cosa del QI ti ha profondamente colpito, non fai che ripeterlo. Ironizzi ma sotto sotto...


    CMQ
    Io lo considero un ottimo film, perlopiù incompreso da molti nelle sue scelte. I personaggi x me sono ottimi.
    Finn giovane stormtrooper pentito che fa di tutto x diventare buono. Fa un po' la parte del personaggio comico ma sicuramente nei prossimi film il suo ruolo si farà più serio.
    Rey, addestrata da piccolissima da Luke e poi abbandonata su un pianeta nel quale ha dovuto lottare tutta la vita per sopravvivere dimostra grandi capacità di apprendimento e grande adattabilità alle situazione. Potrebbe diventare un grande Jedi ma credo che la storia ci riservi ancora delle sorprese...
    Kylo Ren non è davvero cattivo, sta provando ad esserlo. E' un "cattivo" molto più umano dei precedenti ed è per questo che a molti non piace. Ma dimostra fin da subito un grande potenziale.
    Non si può dire se la nuova trilogia sia una cavolata o un capolavoro o una via di mezzo prima di aver visto tutti e 3 i film. Ma x ora mi sento positivo.
    Anche il capitano del Titanic diceva: "E' solo un rumorino"

  15. #75
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Kanjar Visualizza Messaggio
    Se volete posso analizzare più a fondo anche i singoli punti, prima però dovete pubblicamente dichiararvi tutti pentiti di aver offeso la mia sensibilità di utente Tumblr con quella battuta sui QI, oh, ecco, e insomma, e allora. Oh.
    La battuta era rivolta a me.
    Ed è stata ripetuta più volte...
    Evidente ROSIK di chi si sente più furbo degli altri e non tollera che possa esistere qualcuno che lo è più di lui.
    Anche il capitano del Titanic diceva: "E' solo un rumorino"

  16. #76
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da AllKpr Visualizza Messaggio
    Siete venuti tutti qui x continuare a dire le stesse cose che dicevate di là Abbandonate la nave che affonda?

    Ecco, se tu avessi esordito in questo modo anche nella vecchia discussione ti avrei rispettato di più.
    Continuo a non condividere la tua opinione ma almeno l'hai descritta e motivata con abbondanza di particolari

    'sta cosa del QI ti ha profondamente colpito, non fai che ripeterlo. Ironizzi ma sotto sotto...


    CMQ
    Io lo considero un ottimo film, perlopiù incompreso da molti nelle sue scelte. I personaggi x me sono ottimi.
    Finn giovane stormtrooper pentito che fa di tutto x diventare buono. Fa un po' la parte del personaggio comico ma sicuramente nei prossimi film il suo ruolo si farà più serio.
    Rey, addestrata da piccolissima da Luke e poi abbandonata su un pianeta nel quale ha dovuto lottare tutta la vita per sopravvivere dimostra grandi capacità di apprendimento e grande adattabilità alle situazione. Potrebbe diventare un grande Jedi ma credo che la storia ci riservi ancora delle sorprese...
    Kylo Ren non è davvero cattivo, sta provando ad esserlo. E' un "cattivo" molto più umano dei precedenti ed è per questo che a molti non piace. Ma dimostra fin da subito un grande potenziale.
    Non si può dire se la nuova trilogia sia una cavolata o un capolavoro o una via di mezzo prima di aver visto tutti e 3 i film. Ma x ora mi sento positivo.
    Speravo fortemente rimanessi di la, almeno mi auguro Miapiccolina, che ho scoperto spamma in più forum le stesse cose e viene puntualmente preso per i fondelli anche in quelli, non venga pure qui.

    Non l'ho affrontata in quel modo proprio perché l'ho ritenuto inutile, dato il fatto che già le considerazioni sugli errori di sceneggiatura più banali ed evidenti, ovvero il primo layer di lettura che si affronta in una critica ponderata, vi sono sembrati un'attentato al Papa di turno.
    Sarebbe stato uno spreco di tempo, il mio, qui invece ci sono già più persone disposte ad affrontare un approfondimento che coinvolga tutti gli aspetti del soggetto anche della prima trilogia. Spero solo non scappino ora.

    A parte condividerla o meno, quell'analisi è frutto di una discussione vecchia di alcuni anni avuta con Socci, Moneti e Giacomo Manzoli al Bar le Muse di Siena, dopo una conferenza sul cinema americano degli anni 70'. La parte relativa ovviamente ad American Graffiti e Star Wars. Bei tempi quando mi perdevo in queste cose.
    Ultima modifica di Zeppeli; 17-01-16 alle 10:10

  17. #77
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Zeppeli Visualizza Messaggio
    Speravo fortemente rimanessi di la, almeno mi auguro Miapiccolina, che ho scoperto spamma in più forum le stesse cose e viene puntualmente preso per i fondelli anche in quelli, non venga pure qui.

    Non l'ho affrontata in quel modo proprio perché l'ho ritenuto inutile, dato il fatto che già le considerazioni sugli errori di sceneggiatura più banali ed evidenti ovvero il primo layer di lettura che si affronta in una critica ponderata, vi sono sembrati un'attentato al Papa di turno.
    Sarebbe stato uno spreco di tempo, il mio, qui invece ci sono già più persone disposte ad affrontare un approfondimento che coinvolga tutti gli aspetti del soggetto anche della prima trilogia. Spero solo non scappino ora.

    A parte condividerla o meno, quell'analisi è frutto di una discussione vecchia di alcuni anni avuta con Socci, Moneti e Giacomo Manzoli al Bar le Muse di Siena, dopo una conferenza sul cinema americano degli anni 70'. La parte relativa ovviamente ad American Graffiti e Star Wars. Bei tempi quando mi perdevo in queste cose.
    Non sarei venuto ma di là non c'è più nessuno. Non esiste discussione se non ci sono almeno 2 persone con idee contrastanti.
    E, ti ripeto, apprezzo molto di più questo tipo di atteggiamento, discussione civile con basi fondate, rispetto a quello che era diventato dall'altra parte, ovvero reciproco perQlismo dovuto a reciproche c@zzate dette solo x demolire l'altro e basta.
    Spero sinceramente che si resti su questi binari
    Anche il capitano del Titanic diceva: "E' solo un rumorino"

  18. #78
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    Citazione Originariamente Scritto da Det. Bullock Visualizza Messaggio
    Non è la prima volta che succede una cosa simile, Doctor Who spesso fa cose di questo genere come col personaggio di Osgood o il tizio dell'episodio "The Greatest Show in The Galaxy".

    Il WOT complice la connessione mezza guasta non me lo aveva visualizzato quando avevo scritto il post e l'ho letto dopo (e non mi fidavo ad editare), comunque a parte la morale binaria secondo me dai troppo per scontato che Lucas abbia pianificato certe cose in Star Wars e secondo me sei fuori strada su diverse cose nel nuovo film.

    Kylo Ren è tentato dalla luce perché è un giovane insicuro che vuole essere potente (da qui il suo voler a tutti i costi rimanere nel lato oscuro) ma ha ancora quel barlume di coscienza che lui cerca di sopprimere uccidendo il padre, a me ha ricordato diversi casi di giovani che diventano terroristi sia di ieri che di oggi e il personaggio effettivamente si presta sia a questa lettura che a quella in chiave meta da me menzionata prima, tu ci vedi il sacrificio di Isacco nell'uccisione di Han ma credo che le intenzioni fossero più vicine al primo omicidio compiuto da un aspirante mafioso per provare di essere un vero "picciotto".

    Inoltre hai sbagliato la valutazione di Abrams, Abrams era notoriamente completamente a digiuno di Star Trek mentre è fan di Star Wars da una vita, infatti i due Star Trek sono dei film di Star Wars travestiti, col giochino dei viaggi nel tempo che essenzialmente serve a rendere Kirk un eroe messianico stile Star Wars (col vecchio Spock che essenzialmente fa l'Obi Wan di turno dividendo il ruolo con Pike) cosa che tra l'altro lo trasforma in un falso reboot visto che per definizione in un reboot si parte da zero.

    Secondo me leggi troppo nella trilogia originale (in particolare le implicazioni cristiane quando quelle poche vaghe cose nei film sono più verso un vago orientalismo new age), le cui implicazioni non sono così profonde e ben pensate come credi, c'è una ragione per cui Chris Avellone in KOTOR II fa una decostruzione spietata sul funzionamento della forza, Abrams non voleva necessariamente fare qualcosa di profondo ma ha semplicemente riempito i buchi esplicitando la natura yin/yang della forza, se nel lato chiaro c'è sempre la tentazione dell'oscurità così nell'oscurità c'è sempre quel barlume di coscienza, l'aveva Vader e ce lo ha Kylo Ren, solo che Vader era indurito negli anni mentre Ren è un giovane sbandato che vuole fare il figo.

    Sinceramente non ho capito cosa vuoi dire con Rey, Luke non era troppo diverso nel primo film, solo più lamentoso.
    Ci leggerei troppo se il soggetto non fosse coevo ad American Graffiti, tanto che vennero proposti insieme alla casa produttrice. Quando uno scrive per un film ha dei punti fermi, a meno che non stia producendo merdaccia da cassetta. American Graffiti è un grande film anche e soprattutto perché Lucas ha profuso le sue idee e intenzioni nel soggetto. Erano chiarissime e le didascalie finali, il loro senso, serve proprio a dare chiusura alle premesse. Chi imbocca la cattiva strada o chi è incauto fa una fine ingloriosa come John (mentre Terry muore eroicamente in guerra, il sacrificio che redime), gli altri si inseriscono in una vita felice come Steave, o di successo, vedi Curt, che è quello che ha rinunciato alla tentazione più grande. Tutto ha un suo senso nel soggetto ed un suo perché nell'intento di Lucas di lanciare un messaggio morale ai giovani di quella fascia d'età.

    Star Wars è lo stesso, cambia solo il target dell'età, e quindi l'ambientazione.

    Abrams è un fan che non ha capito il soggetto, ha semplicemente preso il film per l'aspetto superficiale, un'avventura come i Goonies, bel film di avventura di Spielberg, ma che non ha nessun intento pedagogico alle spalle, perlomeno non così forte da essere ripetuto ogni piè sospinto dai personaggi della saga, da Obi a Yoda. E Goonies non ha il succo del messaggio, ovvero l'impianto etico del metodismo, Spielberg esalta semplicemente e banalmente il valore dell'amicizia come fanno tante favole giovanili, cinematografiche e non. Altro non c'è in Goonies, per quanto sia divertente, non arriva alla complessità di Star Wars. E questo Abrams non lo ha capito, non ha nemmeno inserito un suo di messaggio, una sua chiave di lettura che facesse il pari con quella di Lucas.

    Sulla questione personaggi: Kylo è preso direttamente da Twilight come concept, il suo essere tentato non ha il senso di Luke, perché Luke è tentato dal lato Oscuro (più volte durante la trilogia classica), anche per motivi affettivi (ma non "giusti"). Essere tentati dal lato chiaro è come dire che il sacrificio, l'essere missionario, sia più appetibile di una vita in discesa. Come ho detto avrebbe avuto senso se egli avesse deciso di rispondere ad un'entità altra, divinamente ineccepibile (ho pensato questo quando chama Snoke "wise"), ma la supposizione crolla quando si riflette sul fatto che Kylo a questo punto non parte da una situazione di equilibrio fra due realtà, lui ha già abbracciato il Lato Oscuro, che teme di tradire. Ma il Lato Oscuro si manifesta già eticamente in ciò che è, male assoluto, quindi dubito che Abrams abbia abbracciato il concetto che il Male ed il Bene si equivalgano come valori morali o entità astratte. Anzi è ben chiaro che ne da un giudizio in vari punti del film, quindi Kylo è incomprensibile come personaggio. Non è credibile perché vi è tentazione del bene, fosse un malvagio tout court (che poi magari si redime come Vader) o uno che deve ancora decidere da che parte stare, quindi influenzato dal fascino del male, avrebbe più senso dal punto di vista narrativo, anche se vi sembra meno complesso (e non lo è, non lo è Don Rodrigo e nemmeno l'Innominabile, che poi si redime, altrimenti diremmo che Abrams vale un Manzoni). Uno che compie atti malvagi ma si strugge? Perchè ha paura di cedere alla sua parte buona? Chi è? Andreotti (per fare una battuta)?

    Rey è l'altro problema, seppure anche lei è un aspetto di Luke, non presenta lo "struggle", sia interiore che esteriore, che dovrebbe avere il "Lato Chiaro" di Luke. Luke soffre, è tentato, ha dubbi umani, ma ha fede e dimostra con l'impegno di rispettare quella fede. Sbaglia, cade e si rialza.
    Rey no. Rey va dritta come un treno, verso una fede che la premia incondizionatamente. Non fa nulla per meritare un riconoscimento del proprio atto di fede, chiude gli occhi e via. Tanto che lei non si rende partecipe di un percorso di crescita, non ascolta ammonimenti che la indirizzino, il momento chiave della vicenda lo vive grazie a Kylo, il male, che le indica la Forza. Come se i Pharaons avessero fatto capire a Curt la "cosa giusta da fare" invece di indurlo alla bravata. E senza nemmeno un atto di contrasto, qualcosa che faccia perlomeno scattare in lei una risposta contraria giustificata (e non parlo della morte di Han, parlo di una rivelazione effettiva della Fede\Forza per cui lei sappia da se la risposta alle parole di Kylo), anche perché se si accetta l'idea che sia una ragazza che sa badare a se stessa, quindi pure mettendo da parte che sappia o meno combattere alla pari con la lightsaber, si converrà che ha vissuto anche situazioni moralmente discutibili fino ad allora, quindi difficilmente può venire scossa a tal punto da far esplodere questa rivelazione, per bocca poi di Kylo.

    In realtà il fatto è che Abrams ha cannato completamente i ruoli se avesse voluto mantenere la coerenza con il soggetto. Non possono essere Han e Maz a sostituire Luke come "guida" per Rey nel film. Han fa Obi Wan nella figura paterna e Maz quella spirituale, ma non sono credibili, perché Han è ancora uno scavezzacollo (per motivi inspiegabili, visto che pure lui ha avuto il suo percorso verso la retta via e la sua guida in Leia) e Maz un personaggio secondario di nessuna rilevanza per Rey, tralasciando il fatto che della Forza sa solo cose generiche. Ancora una volta, la rivelazione finale della Forza, che vede Luke alla guida dell'X-Wing viene dal "genitore saggio", ovvero Obi Wan. Normale che Luke le dia peso. Rey invece questa rivelazione la ha alle parole di Kylo. Why?

    PS scusatemi continuo dopo, se avete altre obiezioni fatele nel frattempo.
    Ultima modifica di Zeppeli; 17-01-16 alle 11:22

  19. #79

    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

    ma secondo voi vedremo mai un cameo della Serenity?

  20. #80
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    Re: Star Wars Episodio 7 - Il risveglio della forza

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