I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione - Pagina 6

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Discussione: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

  1. #101
    Senior Member L'avatar di Matsetes
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Bellissimo intervento, non sapevo neppure ci fossero degli studiosi del genere...

  2. #102

    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    Leggo solo ora, mi sono perso il topic per strada. L'argomento è interessante e casualmente mi è capitato di approfondirlo negli ultimi tempi. Cerco di riprendere le cose che avete detto.

    I videogiochi a scuola? La risposta è ni (non la mia risposta, mi riferisco a quella branca di studi che da almeno tre quattro anni a sta parte si occupa di questo argomento). Due autori che si sono soffermati molto a riguardo sono Henry Jenkins e Paul Gee, di quest'ultimo trovate un suo testo famosissimo che si chiama "come un videogioco" e che prende di petto la cosa quindi se vi interessa è una lettura consigliata.

    Quale è il punto per Gee? Non tanto portare i videogiochi a scuola, quello servirebbe a poco se non in rarissimi casi (qualcuno ha citato Valiant Hearts per dire) ne creare dei sottogruppi (i serious game ). Una cosa utile però è capire come i videogiochi riescono a stimolare l'apprendimento. Perché di base, per quanto sembri assurdo, studiare biologia e finire Dark Souls condividono più processi neurologici di quanto non si creda.

    Possono essere uno strumento utile per migliorare strutturalmente la didattica ma non come sostituto, al massimo come supporto (se non ripeto, in rari casi e contesti ben delineati che possono comunque valere la prova) tramite quei processi di gamefication (ma io nutro dubbi anche su quelli sinceramente).

    Ah un ultima breve cosa: studiare non è divertente, o forse lo è ma non è importante. E' faticoso perché biologicamente richiede ripetizione. E' il motivo per cui devi leggerti la poesia dieci volte, fare cento esercizi per passare il test di matematica etc. Il che vuol dire che le due cose possono anche andare a braccetto ma per la situazione psico-fisica che si crea non credo sia il caso di parlare di "divertente" quanto di concentrato. Capita di "studiare" cose a cui si ci appassiona, e in quel caso chiunque può provare sulla sua pelle che magari non si prova del divertimento, nel senso più blando del termine, ma concentrazione, motivazione, ostinazione. Uno studente che apprezza ciò che apprende fatica, ma questo non gli pesa. Così come un videogiocatore che gioca a Dark Souls e ripete sei volte lo stesso boss non si sta "divertendo" nel senso classico del termine. Eppure è motivato a superare quell'ostacolo. E' questa dimensione che dovremmo cercare (my two cents) di mettere al centro e non tanto il lato "ludico" intenso in senso lato.
    Davvero un bell'intervento! Grazie degli spunti

  3. #103

    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Forse il mio è un intervento a gamba tesa, ma si è parlato tanto di teorie, di divertimento, di scuole, di insegnanti, di giochi papabili... e non di studenti (anzi, no, Shog-ghot vi ha accennato brevemente). Ai ragazzi interesserebbe?
    Perché è stata citata una miriade di giochi che nel mondo reale i giovani non conoscono manco per sentito dire. Si parla di un pubblico quanto più eterogeneo possibile il cui interesse videoludico si ferma giusto all'ultimo FIFA o a Candy Crush. Non voglio che il mio sembri un discorso elitario, ma mi sembra importante ricordare che non tutti i ragazzi hanno interesse ad esplorare gameplay diversi o comunque più profondi.

    Al di là di questo mi sembra che si sia partiti dal fatto che tutti apprezzino i videogiochi, mentre in una classe ci può essere un buon numero di persone che non ne siano minimamente interessate: ecco, per queste ultime quale sarebbe la differenza di dover studiare con un gioco oppure nel modo classico? Lo troverebbero comunque fuori dalle loro corde, e il gioco - qualsiasi esso sia - diverrebbe immediatamente un dovere, un obbligo, un peso.

  4. #104
    Senior Member L'avatar di Matsetes
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Non credo che i giovani siano così lontani dai videogiochi. È vero che non ne hanno alcuna cultura (ma come d'altronde anche di musica, film, etc). La componente di gioco è uno stimolo naturale per i cuccioli di molte specie di mammiferi ed anche per i ragazzi. Certo, ci sono casi e casi e sono abbastanza sicuro del fatto che pochi andrebbero a giocare ad un Valiant Hearts o To the moon di loro spontanea volontà, ma se il titolo è divertente e non difficile o frustrante, non vedo perché non lo apprezzerebbero, soprattutto se svolto in compagnia.
    Non ho mai pensato ai videogiochi come "compiti a casa", quanto piuttosto metodo alternativo di avvicinare la sensibilità dei ragazzi all'argomento che verrà trattato a lezione

  5. #105
    Senior Member L'avatar di manuè
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da Matsetes Visualizza Messaggio
    non vedo perché non lo apprezzerebbero, soprattutto se svolto in compagnia.
    ok, ma svolto da chi?
    perchè se gli alunni guardano mentre il professore gioca e gli dice che lo devono trovare interessante (le motivazioni non contano), la cosa avrebbe tutto l'effetto contrario a quello al quale si vorrebbe arrivare.

  6. #106
    Senior Member L'avatar di Matsetes
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    No, intendevo tipo un collaborativo o multiplayer, o comunque un'esperienza che coinvolga la classe intera

  7. #107
    Il filosofo dei giochini L'avatar di Nevade
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    In realtà il punto "non a tutti gli adolescenti interessa il videogioco" intenso come "Non è che lo trovano più accattivante di leggere il Simoncelli per imparare storia moderna" è sacrosanto

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  8. #108
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    In realtà il punto "non a tutti gli adolescenti interessa il videogioco" intenso come "Non è che lo trovano più accattivante di leggere il Simoncelli per imparare storia moderna" è sacrosanto
    beh ma se ad uno studente già piace studiare non serve il videogioco


    io lo strumento videogioco lo vedo bene come trampolino per quegli studenti meno propensi allo studio, un sistema per far magari incuriosire su un certo argomento che saranno più propensi ad approfondire o semplicemente per far ricordare meglio certe lezioni

  9. #109
    Il filosofo dei giochini L'avatar di Nevade
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da CX3200 Visualizza Messaggio
    beh ma se ad uno studente già piace studiare non serve il videogioco


    io lo strumento videogioco lo vedo bene come trampolino per quegli studenti meno propensi allo studio, un sistema per far magari incuriosire su un certo argomento che saranno più propensi ad approfondire o semplicemente per far ricordare meglio certe lezioni
    Sarebbero un ottimo strumento pratico. Pensa ai simulatori di fisica, sarebbe decisamente più pratico usare una roba tipo l'havoc (per dirne uno) per mostrare effettivamente cosa succede quando la pallina rotola sul piano che non doversi fare i disegnini su carta dovendo creare ogni volta degli esperimenti mentali che lasciano il tempo che trovano

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  10. #110
    Senior Member L'avatar di Azathoth
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da Matsetes Visualizza Messaggio
    No, intendevo tipo un collaborativo o multiplayer, o comunque un'esperienza che coinvolga la classe intera
    Tempo fa avevo letto di una classe che aveva costruito insieme ai docenti una sorta di gdr (non digitale), dove i bambini insieme agli adulti gestivano un villaggio fantasy, ed affrontavano delle situazioni che si verificavano.
    Se ritrovo l'articolo provo a postarlo.

  11. #111
    Senior Member L'avatar di manuè
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da Azathoth Visualizza Messaggio
    Tempo fa avevo letto di una classe che aveva costruito insieme ai docenti una sorta di gdr (non digitale), dove i bambini insieme agli adulti gestivano un villaggio fantasy, ed affrontavano delle situazioni che si verificavano.
    Se ritrovo l'articolo provo a postarlo.
    in B4




  12. #112

    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    In realtà il punto "non a tutti gli adolescenti interessa il videogioco" intenso come "Non è che lo trovano più accattivante di leggere il Simoncelli per imparare storia moderna" è sacrosanto
    Se il videogioco è un esperienza interattiva (ormai sono state sdoganate nel mondo dei videogiochi) potrebbe tranquillamente piacere a chi i videogiochi piacciono e a chi i videogiochi non piacciono, perché sono meno videogiochi dei "classici videogiochi" e più videogiochi di un libro di testo.

    Mica usare i videogiochi vuol dire che studiare diventerebbe divertente quanto giocare a FIFA (a chi diverte ), ma solo che si utilizza un medium più interattivo per entrare nell'argomento e toccarlo con mano, piuttosto che leggerlo solo su un libro di testo, senza sostituire ovviamente quest'ultimo.

  13. #113
    Il filosofo dei giochini L'avatar di Nevade
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da piergiorgio91 Visualizza Messaggio
    Se il videogioco è un esperienza interattiva (ormai sono state sdoganate nel mondo dei videogiochi) potrebbe tranquillamente piacere a chi i videogiochi piacciono e a chi i videogiochi non piacciono, perché sono meno videogiochi dei "classici videogiochi" e più videogiochi di un libro di testo.

    Mica usare i videogiochi vuol dire che studiare diventerebbe divertente quanto giocare a FIFA (a chi diverte ), ma solo che si utilizza un medium più interattivo per entrare nell'argomento e toccarlo con mano, piuttosto che leggerlo solo su un libro di testo, senza sostituire ovviamente quest'ultimo.
    Ma infatti siamo tornati al punto di prima, non puoi semplicemente prendere sto oggetto così come è fatto e metterlo sul banco, ne puoi sfruttare delle caratteristiche, al massimo potresti fare boh, la sparo così, dei laboratori pomeridiani in cui magari si sceglie un tema e si parla di alcuni giochi, si fanno provare alcune scene, per discutere di qualche argomento. Questo per dire credo sarebbe interessante, molto più del "filmino degli ebrei de guera" cit.

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  14. #114

    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    Ma infatti siamo tornati al punto di prima, non puoi semplicemente prendere sto oggetto così come è fatto e metterlo sul banco, ne puoi sfruttare delle caratteristiche, al massimo potresti fare boh, la sparo così, dei laboratori pomeridiani in cui magari si sceglie un tema e si parla di alcuni giochi, si fanno provare alcune scene, per discutere di qualche argomento. Questo per dire credo sarebbe interessante, molto più del "filmino degli ebrei de guera" cit.
    Sicuramente come "compito a casa" sarebbe un'esperienza più personale, ma anche un salto in aula computer non sarebbe male. In fondo il "filmino degli ebrei de guera" viene visto durante le ore di lezione, non solo in orario extracurriculare.

    Poi alcuni giochi (come Valiant Hearts) si adatterebbero bene anche per essere giocati in classe un po' per uno, anche se ovviamente perdono il senso di interazione personale.

  15. #115
    Il filosofo dei giochini L'avatar di Nevade
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da piergiorgio91 Visualizza Messaggio
    Sicuramente come "compito a casa" sarebbe un'esperienza più personale, ma anche un salto in aula computer non sarebbe male. In fondo il "filmino degli ebrei de guera" viene visto durante le ore di lezione, non solo in orario extracurriculare.

    Poi alcuni giochi (come Valiant Hearts) si adatterebbero bene anche per essere giocati in classe un po' per uno, anche se ovviamente perdono il senso di interazione personale.
    Io sono sempre dubbioso, non per altro ma come vedi in questo modo orbitano sempre in modo collaterale all'insegnamento classico. Puoi farci tutto ma restano uno strumento di integrazione accessoria. E se vai a vedere non mancano invece teorie decisamente più forti, ma molto forti a riguardo.
    Su tutte, consiglio un altro testo di uno che ci ha speso veramente tante parole riguardo l'ambiente didattico: "Parola e immagine" di Francesco Antinucci. Ho avuto il piacere di poterci scambiare due chiacchiere durante una conferenza e la sua tesi a riguardo è decisamente ambiziosa.
    Per lui, pensa, un futuro possibile, o almeno auspicabile, è quello dei visori della realtà virtuale. La sua proposta, forse provocatoria ma supportata comunque da un sostrato teorico mica da ridere, è di portare i visori virtuali nelle scuole. Perché insegnare ai bambini come sono le cose e come funzionano quando puoi fargli direttamente sperimentare, simulativamente, con mano le cose stesse? L'idea di fondo è tornare ad un tipo di apprendimento senso-motorio vs quello simbolico-ricostruttivo (detto in parole povere: è la differenza che passa tra teoria e pratica, puoi aver letto un libro di meccanica e saperlo a memoria ma fino a che non metti mano agli strumenti pratici non saprai mai davvero come funziona quella roba, molto brutale come semplificazione ma almeno rende l'idea). Per lui il videogioco è il prototipo ideale, quello da cui partire e che ci mostra già una traccia di questa

    http://marioflaviobenini.org/2014/12...apprendimento/

    Qua c'è un intervista molto loffia ma che rende l'idea per chi è interessato

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  16. #116

    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    Io sono sempre dubbioso, non per altro ma come vedi in questo modo orbitano sempre in modo collaterale all'insegnamento classico. Puoi farci tutto ma restano uno strumento di integrazione accessoria. E se vai a vedere non mancano invece teorie decisamente più forti, ma molto forti a riguardo.
    Su tutte, consiglio un altro testo di uno che ci ha speso veramente tante parole riguardo l'ambiente didattico: "Parola e immagine" di Francesco Antinucci. Ho avuto il piacere di poterci scambiare due chiacchiere durante una conferenza e la sua tesi a riguardo è decisamente ambiziosa.
    Per lui, pensa, un futuro possibile, o almeno auspicabile, è quello dei visori della realtà virtuale. La sua proposta, forse provocatoria ma supportata comunque da un sostrato teorico mica da ridere, è di portare i visori virtuali nelle scuole. Perché insegnare ai bambini come sono le cose e come funzionano quando puoi fargli direttamente sperimentare, simulativamente, con mano le cose stesse? L'idea di fondo è tornare ad un tipo di apprendimento senso-motorio vs quello simbolico-ricostruttivo (detto in parole povere: è la differenza che passa tra teoria e pratica, puoi aver letto un libro di meccanica e saperlo a memoria ma fino a che non metti mano agli strumenti pratici non saprai mai davvero come funziona quella roba, molto brutale come semplificazione ma almeno rende l'idea). Per lui il videogioco è il prototipo ideale, quello da cui partire e che ci mostra già una traccia di questa

    http://marioflaviobenini.org/2014/12...apprendimento/

    Qua c'è un intervista molto loffia ma che rende l'idea per chi è interessato
    Grazie davvero per tutti questi spunti. Io ovviamente sto cercando di costruire un possibile futuro prossimo, poi ovvio che le applicazioni a lungo termine possono essere molto più importanti. Considerando l'accademicità che spesso si riscontra tra i professori è già quasi un sogno lontano pensare ai videogiochi come strumento didattico ausiliario

  17. #117
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    Re: I videogiochi nella didattica: un dibattito da autogestione

    Citazione Originariamente Scritto da piergiorgio91 Visualizza Messaggio
    Grazie davvero per tutti questi spunti. Io ovviamente sto cercando di costruire un possibile futuro prossimo, poi ovvio che le applicazioni a lungo termine possono essere molto più importanti. Considerando l'accademicità che spesso si riscontra tra i professori è già quasi un sogno lontano pensare ai videogiochi come strumento didattico ausiliario
    Ma figurati personalmente fa sempre piacere parlare di queste cose, in realtà in ambito accademico (parlo chiaramente del mio piccolo più di qualche realtà sparsa in Italia che mi capita di incontrare) si sta smuovendo qualcosa, anche in Italia, anche in piccolo. C'è speranza

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