Originariamente Scritto da
Cesarino
"eretica, ti scrivo perché sono entrata in un negozio di abbigliamento oggi, e mi sento molto mortificata dalla situazione che ho visto all'interno, anche se già sapevo che sarebbe andata così, perché sono cose che "si sanno", ma per qualche motivo (principalmente economico), si torna sempre a visitare questi negozi che non ho nessun problema a definire discriminatori.
la moda mi interessa poco, ma necessito di abiti per un'occasione assai formale, e per non spendere una fortuna sono andata a parare in una delle catene "low-cost":OVS. Inizio a spulciare abiti, pantaloni, camicette, prendo ovviamente quelle che a mio avviso si confanno alla mia taglia (normalmente una L-XL). Vado a provare, e su 25 capi che ho provato pochissimi che mi entravano, e se mi entravano comunque stavano malissimo. Allora vedo meglio. C'è una zona "curvy". Qui le taglie sono diverse, segnano S per dire 48 ad esempio (perché?). Ma ciò che mi stupisce è un'altra cosa: nessun capo è in nessun modo simile a quelli delle taglie """"normali"""". ovvero, sono tutti abiti visibilmente da sessantenne, nessuno minimamente "alla moda" o carino e sbarazzino come quelli che si vedono nei banchi delle taglie "normali". Al che io mi accontento di un paio di capi delle taglie """normali""", che tuttavia a mio avviso mi stavano male, e mi prendo un paio di quelle "curvy". Spendo soldi, che gli do iper-malvolentieri, e non sono soddisfatta. ho pianto uscita dal negozio; trovo tutto questo estremamente discriminatorio. Da una parte la differenza stessa tra "curvy" e "normale" (non si farebbe prima a fare taglie per tutti e basta senza questa "ghettizzazione" in una zona marginale del negozio?), dall'altra il fatto che i modelli stessi di abiti siano nettamente differenti tra la categoria "normale" e quella "curvy", tanto che io non mi potrò mai permettere quella camicetta tanto carina che recitava sì XL ma che di fatto non lo era. sono demoralizzata da questa situazione che si può ritrovare in ogni negozio "mainstream", e allora mi chiedo, ciò che dovrei fare è forse boicottarli, non dargli neanche quei 50€ che ci ho speso accontentandomi di qualcosa che non mi piaceva fino in fondo. Ma non è neanche giusto che io debba spendere ogni volta un sacco di soldi perché non posso accedere per via della mia taglia a queste catene low-cost. Non ci sto, è un'ingiustizia. Non cambierò per loro, certamente, ma è difficile fare i conti con un ambiente che sembra dirti in ogni modo "qui non vendiamo roba per te".
Scusa per la lunghezza di questo messaggio spero sarò pubblicata, vorrei sapere cosa ne pensa la comunità.
Un saluto grande, siete una certezza, un veicolo di libertà mentale, un faro nella notte per noi donne contro ogni possibile discriminazione. ��"