Leggevo le varie notizie relative alle proteste contro l'arrivo degli immigrati in varie zone d'Italia. Non voglio entrare troppo sull'argomento, è complesso e spesso le ragioni da entrambe le parti vengono assalite dal populismo e dalla becera ignoranza che porta il dibattito ad un livello inqualificabile.
Ciò che invece mi ha colpito è il fatto che lo Stato requisisca beni immobili come alberghi anche attivi (quindi non abbandonati) per metterci gli emigrati. Dicono faccia testo lo stato di emergenza. IO capisco tutto, però ecco quanto è veramente costituzionale una cosa del genere?
Siamo in una società ad impronta capitalistica, con pregi e difetti che questo possa comportare. Ora se ad un cittadino togli un bene lo privi di una ipotetica fonte di guadagno, e sul singolo ricadranno i problemi dell'intera comunità. Di solito al massimo è concepibile l'inverso, ma no che un singolo si faccia carico dei problemi di tutti.
Ma lo stesso ragionamento si potrebbe fare anche quando confiscano i terreni perchè ci devono costruire strade e infrastrutture di bene pubblico. In teoria dovrebbero pagartelo, ma sicuramente non a prezzo di mercato e con le tempistiche della burocrazia italiana. Ora capisco che il bene è pubblico e una strada in più faccia comodo a tutti, ma quel poveraccio si ritroverà senza più una casa o un terreno per il bene della comunità, schiacciato dal peso della massa senza che la massa, la comunità poi lo aiuti e gli dia quanto dovuto