"Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

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Discussione: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

  1. #1
    E la Lira si impenna L'avatar di MARMIST
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    "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Lory non aveva mai cucinato in vita sua, ma le piaceva cenare. Le piaceva consumare portate minimali di cibo macrobiotico nel suo lussuoso superattico milanese. In quella torre inviolata, spersa tra le nubi, riusciva a trascorrere ore a contemplare la sua immagine riflessa nell'enorme specchio di ossidiana. Apprezzava l'eco baconiano di quell'immagine, la cruda luce delle lampade alogene che colpiva quel volto sull'orlo della paresi, con il suo stucco cadente e le sue impalcature di botulino. Si sentiva protetta, al sicuro, all'interno di quella costruzione d'acciaio, vetro, pietra e legno da cui dominava l'intera città, cullata dal tepore intrauterino del riscaldamento centralizzato. Mangiava sempre attorniata dal suo harem maschile composto da efebi e Ganimedi devotamente genuflessi alle divinità pagane del fitness e della mondanità. Glabri e griffati, erano gli opliti di Corso Como, i Tideo e gli Anfiarao dei ruggenti anni dieci. Il loro rapporto con la padrona di casa era regolato da leggi non scritte, taciti patti e gesti ossessivi e meccanici: Lory esigeva che, durante i pasti, ad un suo impercettibile cenno del capo, uno di loro fosse pronto a prenderla da tergo e possederla sotto gli occhi dei commensali. Adorava leccare le volute di sperma dai vassoi di cristallo; il suo sesso si empiva d'acqua quando uno di quei fotomodelli, o atleti, o valletti si sbottonava la patta per poi adagiare mollemente sul piatto con un piccolo tonfo umido la verga sempre vagamente odorosa di escrementi femminili. Che vezzo giocoso era per lei stuzzicare frenulo e prepuzio con la punta della forchetta. E quanto la gratificava quel loro tic nervoso, quel repentino sollevare la maglietta per mostrare l'addome straordinariamente definito da tutta un'esistenza trascorsa nelle palestre, tra il clangore degli attrezzi ginnici e il veleno degli anabolizzanti. Quanti pomeriggi aveva speso appoggiata allo stipite della porta del bagno, a contemplare quei corpi ventenni sotto il getto della doccia, trafitti dai raggi rossicci di un sole calante, avvolti da spirali di arcobaleni spezzati. Tra un apoftegma e una forchettata le loro chiacchiere andavano ad appollaiarsi sui soliti argomenti: su orifizi ricostruiti chirurgicamente, su violente penetrazioni anali cui facevano da corollario i consueti strascichi di sangue e inerte materia fecale, o sui modi più proficui di performare una fellatio soddisfacente per il solito laido stilista di mezza età o per il direttore del casting tossicodipendente. Alcuni di loro indugiavano, con un compiacimento non scevro di una certa mitomania sospetta, sulle memorie di abusi sessuali infantili: la bocca baffuta dello zio paterno nell'atto di divorare il minuscolo fallo prescolare, la lingua di rettile che guerreggiava contro le gonadi implumi, lo scroscio della cascata di urina che brillante scivolava su quegli stomaci pulcini sfregiati da unghiate e abrasioni; l'urlo di godimento echeggiante negli anni di vuoto, in quella sera estiva afosa e umida di troppi anni prima, quando con i bambini del vicinato ci si riuniva nella casa sull'albero. Questi erano i dettami del consapevole mercimonio che li legava: lei offriva loro promesse di carriera nel mondo dello spettacolo, provini, servizi fotografici, buone relazioni, sfilate e droga; in cambio loro le avrebbero dato tutta la loro giovinezza.


    Quella sera, prima dell'orgia, la sinforosa si recò alla toilette e produsse un escremento compatto e viscoso come qualsiasi altra cosa da lei partorita, esemplare nel suo essere perfettamente strutturato e incastonato di vistose gemme color nocciola. Raggiunse i ragazzi in soggiorno per i noiosi preparativi: cocaina e Xanax per i maschi, Ghb per la femmina, e poi via in camera da letto. L'alcova della vecchia mantide era un enorme monte di Venere di ferro e seta, era l'anticamera dei Campi Elisi, era un'oasi nella notte, labirinto di carne palpitante in cui perdersi e scivolare, ruota panoramica impazzita, diapason della piccola morte, arpa per il nervo vago, tappeto volante, corona di spine, dorso di drago alato, gineceo di vergini nude sull'isola di Pasqua,polvere di azoto, zattera per andare alla deriva nel caldo liquido amniotico, con lo sguardo fisso sulla volta stellata. Nel buio della stanza le braccia e i lombi si intrecciavano alle luci della notte cittadina filtrate dalle persiane semichiuse, ad epidermidi bluastre puntellate di gocce opalescenti, a bocche chiuse su fiori carnivori il cui stelo rivelava la trama complessa di vene e capillari, a canyon di carne viva, tunnel infiniti dentro cui precipitare e consumarsi come stelle di neutroni. Senza saper distinguersi gli uni dagli altri, si passavano l'elisir di lunga vita di bocca in bocca, affondando lingue e dita negli antri più indicibili, più elastici, più melmosi. Intanto, fuori da quella stanza, il mondo continuava. Nella foga dell'amplesso Lory frugò nei recessi della memoria in cerca di un'immagine e da lì tuffarsi nella mareggiata dell'orgasmo che promanava dai visceri e la squassava come nave in tempesta dalla pianta del piede alla substantia nigra. La trovò lungo l'autostrada del sole, avamposto di terminazioni nervose e tomba di colui che era stato il suo quarto o quinto marito, prima che lo schianto fatale la restituisse all'auspicata vedovanza. Attraverso la ragnatela vetrosa del parabrezza distrutto, tentò di visualizzare nitidamente i dettagli di quella morte: esaminò meticolosamente i polsi slogati e le nocche gonfie di sangue, lo stemma del volante stampato sul petto sfondato e le ginocchia frantumate, la gola recisa da parte a parte e il collasso dei muscoli del viso, con quel suo intrico di tessuto enfiato e di arterie dilaniate. Planò lieve all'interno dell'abitacolo deformato per vedere da vicino la disfatta del plesso solare, i sedili e le cinture di sicurezza spalmate di escrementi, la patta dei pantaloni sorprendentemente aperta da cui spuntava un pene elegantemente sezionato a metà, morente fontanella di plasma e liquido seminale. E ancora: la geometria irrefutabile delle fratture multiple delle cosce nel momento dell'impatto contro la leva del cambio, la logica da incubo dei parasole imbrattati di materia cerebrale, il seme sparso fino all'ultima goccia sulle scale luminose registranti in eterno la temperatura e il livello definitivo dei carburanti, le natiche come impietrite, serrate e saldate al sedile nel tentativo di espellere le ultime stille di fluido dalle vescicole seminali. Sdilinquita rimase Lory cercando di trattenere l'immagine della bocca sfregiata di quell'uomo, finché con un sussulto non tornò alla realtà come un' Afrodite emergente dalla morte, con la lingua di qualcuno che le serpeggiava nel collo dell'utero. Venne in un vortice di immagini sfocate e di lampi bianchi. Stremati, i corpi crollarono gli uni sugli altri come corpo morto cade, quasi in preda ad una febbre lacerante, con le mani che timorose si cercavano a tentoni nel buio. Immersi in un silenzio sepolcrale, Nostra Signora del climaterio cercò tra quelle proboscidi ora esauste e rattrappite la figura del figlioletto, strappato alle sue tre primavere da una caduta rovinosa dal quarto piano. Riverso in una pozza vermiglia, il tessuto del pigiamino color pastello assorbiva il sangue e le urla della folla circostante, a un tempo azzerate e amplificate con un'alternanza spaventevole nell'immobilità di quell'attimo. Erano i primi anni novanta, era il periodo delle feste sui tetti, dei colori sgargianti, della guerra del Golfo e delle giornate a Piazza Affari; e degli interminabili spettacoli di varietà preserali.


    Lei e i ragazzi non fumavano mai dopo il sesso, parlavano. Le confessioni sussurrate di quei giovani avevano il sapore nostalgico e ingenuo del rimpianto per un Eden perduto. Delle loro fidanzate minorenni parlavano con il trasporto romantico dell'amante troppo a lungo separato dall'amata. Nel mondo visto dai loro occhi c'erano discoteche e piscine assolate, pubi rasati e vita davanti. La lametta che si faceva strada nella schiuma da barba. E c'erano lunghi corridoi ospedalieri, odore di etere e di lattice immacolato, orari da rispettare e visite da fare, con l'ombra dell'AIDS che premeva su quel punto tra le scapole.


    Il giorno dopo Lory siede sola sul sedile posteriore dell'autovettura di una delle aziende per cui lavora. Morde l'asfalto in rotta verso qualche studio televisivo oltre il Grande Raccordo Anulare. Volge lo sguardo all'imbrunire, ai guardrail, all' ipnotico dedalo dei cavalcavia indistinguibili, alle luci dei lampioni, ai fumi industriali, alle fabbriche in lontananza, all'incessante scorrere della fiumana del traffico. Sui cigli delle strade e lungo le isole spartitraffico vagano a piedi nudi le figlie e i figli della povertà dell'occidente, con i loro fuggevoli volti macilenti e le loro tuniche logore; Pellegrini del deserto in un'alba postatomica, sorreggendo con un braccio i loro bambini eroinomani in una parodia postmoderna di un'icona paleocristiana, brancolano perduti e accendono falò dentro bidoni di vetroresina. Ora riuniti in gruppi distinti attorno quelle fiamme ardenti, a Lory parve di conoscerli uno per uno, così vicini a quei fuochi sparsi e crepitanti, ospiti dell'ultimo di un'infinita serie di eventi stradali in quell'estate che volgeva al disio. Uno sfavillante cielo serale illuminava l'intero paesaggio, rilevando i tetti delle macchine bloccate nell'ingorgo che si era venuto a creare; e sembrava che tutti fossero là in attesa di imbarcarci per un viaggio nella notte verso un altro mondo. In alto, gli apparecchi di linea sfilavano come ricognitori inviati a controllare lo svolgimento di questa vasta migrazione. Ore dopo, all'alba, l'auto giunse a destinazione. Il parcheggio degli studi televisivi, quel Golgota di macchine dormienti. Consumò un amplesso fugace con l'autista e raccolse in una mano il seme che le fluiva dalla vulva, umido fiore di Calicanto. Con il seme che le macchiava la mano, segnò i comandi e le scale di strumentazione dell'auto, definendo una volta per tutte i contorni della presenza di tutti i suoi ragazzi sui sedili deformati, tra le cui pieghe pareva aleggiare l'ombra delle loro natiche e delle loro ginocchia. Indietreggiando, Lory osservò le pallide gocce di liquido brillare nell'oscurità, prima costellazione dello zodiaco della sua mente.


    Il traffico, nel frattempo, scorre in un flusso incessante lungo il cavalcavia. Gli apparecchi si levano dalle piste dell'aeroporto, sospingendo i resti del seme di quei ragazzi alle plance e alle griglie dei radiatori di milioni di auto in fase di schianto, alle luci di migliaia di Hiroshima e Nagasaki, alle posture crurali di mille e mille passeggeri.

  2. #2
    Supreme Spammer L'avatar di Nandos
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Sì sì aspetta, ora leggo tutto



    Old school spammer! Rip old forum, welcome back tgm!



  3. #3
    Senior Member L'avatar di manuè
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    riassunto... ma anche lascia stare.

  4. #4
    E la Lira si impenna L'avatar di MARMIST
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Non è un WOT così insormontabile...comunque se non leggi, meglio

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    Citazione Originariamente Scritto da manuè Visualizza Messaggio
    riassunto... ma anche lascia stare.
    Manuè, quando verrò qui per chiedere con sincero bisogno un parere a qualcuno mi rivolgerò allo scrollbar

  5. #5
    Senior Member L'avatar di manuè
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    cerca "parere" sul dizionario

  6. #6
    Senior Member L'avatar di Nanoalto
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Tl, dr. Tuttavia, questo video merita, almeno l'intro e dal minuto 11.22:


  7. #7
    Bannato
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Letto quasi tutto

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  8. #8
    E la Lira si impenna L'avatar di MARMIST
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Il fatto che lavori nella scuola non ti autorizza a dare lezioni non richieste di italiano

    - - - Updated - - -

    Citazione Originariamente Scritto da Pasta X Visualizza Messaggio
    Letto quasi tutto

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    Ci credo poco

  9. #9
    Born to Feel L'avatar di WTS Mark
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Citazione Originariamente Scritto da MARMIST Visualizza Messaggio
    Il fatto che lavori nella scuola non ti autorizza a dare lezioni non richieste di italiano
    Citazione Originariamente Scritto da MARMIST Visualizza Messaggio
    Manuè, quando verrò qui per chiedere con sincero bisogno un parere a qualcuno mi rivolgerò allo scrollbar
    Carcarlo sei sempre una persona piacevole.

    Comunque non so cosa ci sia di sbagliato con me ma sul forum vecchio l'ho letto tutto un paio di volte.
    Ultima modifica di WTS Mark; 20-01-16 alle 16:39
    Il gioco di J4S è finalmente disponibile! Scaricalo QUI.

  10. #10
    Il Saggio L'avatar di Arkler
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    tl ; fs

  11. #11
    Senior Member L'avatar di Galf
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Fottesega al quadrato.
    Di Marmist, poi, proprio l'invito alla lettura.

  12. #12
    E la Lira si impenna L'avatar di MARMIST
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Citazione Originariamente Scritto da WTS Mark Visualizza Messaggio
    Carcarlo sei sempre una persona piacevole.

    Comunque non so cosa ci sia di sbagliato con me ma sul for vecchio l'ho letto tutto un paio di volte.
    Non sono una persona piacevole. Sono stronzo, antisociale, spocchioso e acido come una zitella con la dismenorrea in loop

    - - - Updated - - -

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  13. #13
    il grinch L'avatar di ryohazuki84
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    letto un cazzo, la del santo non si lava la faccia quando si sveglia al mattino, sapevatelo
    Mi rendo disponibile ad essere insultato ai sensi dell'art. 1 del 29/3/2016 legge Salgari

    discord bar sport


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    chi entra è pregato di presentarsi o verrà espulso


  14. #14
    Senior Member L'avatar di shikky
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Questo topic ora parla della fossa delle Marianne.

    La*fossa delle Marianne*è la più profondadepressione oceanica*conosciuta al mondo. È localizzata a nord-ovest nell'Oceano Pacifico, a est delle*isole Marianne, a 11° 21' nord dilatitudine, e 142° 12' est di*longitudine, traGiappone,*Filippine*e*Nuova Guinea.

    La fossa, che forma un leggero arco lungo circa 2*500 km, si trova in corrispondenza dell'incontro di due*placche tettoniche, in una zona di*subduzione, dove la*placca del Pacifico*si insinua sotto la*placca delle Filippine.

    Il punto più profondo si trova a circa 11*000metri*sotto il*livello del mare.

    Nei pressi della fossa delle Marianne (così come per tutte le altre fosse sottomarine), sono presenti molti*vulcani sottomarini*(come ad esempio in Giappone).

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  15. #15
    E la Lira si impenna L'avatar di MARMIST
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Citazione Originariamente Scritto da ryohazuki84 Visualizza Messaggio
    letto un cazzo, la del santo non si lava la faccia quando si sveglia al mattino, sapevatelo
    E nemmeno la figa. Parafrasando, ho scritto proprio questo

  16. #16
    Suprema Verga Imperiale L'avatar di Catarro
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Citazione Originariamente Scritto da Galf Visualizza Messaggio
    Fottesega al quadrato.
    Di Marmist, poi, proprio l'invito alla lettura.
    Non è lui

  17. #17
    E la Lira si impenna L'avatar di MARMIST
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Sul vecchio forum erano arrivati MOLTEPLICI attestati di stima...
    Io ci spero ardentemente, davvero davvero

  18. #18
    Bannato
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    lory del santo entra in un ranking, splash

  19. #19
    Senior Member L'avatar di shikky
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Citazione Originariamente Scritto da MARMIST Visualizza Messaggio
    Sul vecchio forum erano arrivati MOLTEPLICI attestati di stima...
    Io ci spero ardentemente, davvero davvero
    Prima devi far salire il ranking od uccidere il killer di via frejus.

    La carta oro non basta

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  20. #20
    Senior Member L'avatar di Gilgamesh
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    Re: "Il brutto vizio della signora Del Santo"-Reloaded

    Già letto ma un capolavoro così si rilegge sempre con piacere. Adesso aspettiamo il film

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