Originariamente Scritto da
NoNickName
E' una storia risalente all'altro forum. In soldoni c'era sta tipa del liceo bella come il sole, una via di mezzo fra Brigitte Bardot e Neve Campbell, fisico da ballerina, airbag di serie, voce rauca ma risata cristallina, etc etc alla quale mi ero dichiarato con una lettera appassionata in cui sublimavo nel romanticismo la mia voglia di farle recitare l'Orlando Furioso a colpi di cazzo. Dieci anni (10) dopo la fine del liceo durante i quali non mi si era minimamente filata, mi telefona e mi dice che ci dovevamo vedere, primo e unico appuntamento che mi aveva mai concesso. Indosso il mio zerbino migliore, scelgo un collare in tinta e mi reco scodinzolando all'appuntamento dove mi confessa fra le lacrime una sua relazione lesbica con la suddetta oggi defunta, affermando però che è finita. Io, che credevo di averla dimenticata, ci ricasco con entrambi i piedi e pure peggio. Al settimo cielo per il fatto che mi getti magnanima bocconi della sua esistenza, trascorro tre mesi di estasi durante i quali ridefinisco il concetto di servo della gleba: sento il suo profumo anche quando non c'è, ogni appuntamento con lei è un evento straoridinario, vengo a conoscere aspetti di lei che non pensavo, tipo che le piacesse fare l'amore, io che l'avevo sempre creduta una creatura superiore alle cose terrene. Ma c'era un ma, certi piccoli particolari che non mi tornavano, tipo che accennava a un altro con cui si vedeva e di cui non era in grado di riferire nulla e soprattuto il fatto che non mi invitasse a casa sua. Nel giro di pochi giorni decido di farmi invitare a casa sua e di invitarla a mia volta a casa mia. Era la vigilia di fine anno 2006, il primo appuntamento va ok, mi fa vedere la casa, il suo gatto, dice di condividere la casa con una coinquilina. Aspetto trepidante l'appuntamento a casa mia, quando il giorno prima mi arriva un sms. Persino il suono del gingle era strano. Lo leggo: "Ciao, NoNickName, stasera non possiamo vederci perchè voglio stare col gatto." Da qui il soprannome "Gattara". La chiamo per chiederle spiegazioni e mi riattacca il telefono in faccia.
Qui quello che avevo scritto sull'altro forum ma la storia ha un'evoluzione. Passo un mese ad affogare nella melanconia quando, mentre guido l'auto ho una specie di flash e realizzo all'improvviso che nella casa in cui viveva con la coinquilina c'era un solo letto matrimoniale. Vengo colto da un attacco di risate isteriche. Non la risento più fino a lunedì scorso, altri dieci anni.
Tranqui non ci ricasco