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La morale č che il consumismo capitalistico, diventato efficientissimo nel produrre ricchezza, sta dilapidando il suo capitale pił prezioso:
i consumatori. Naturalmente la classe dirigente economica č perfettamente cosciente di quel che sta succedendo e constatato che l’economia moderna non funziona pił molto bene rispetto al mondo in cui opera, invece di ripensarla come sarebbe logico, ha deciso di cambiare le regole del gioco (il Mondo) per non perdere la partita.
Se i problemi sono la produttivitą non adeguatamente remunerata e la sovra produzione (efficienza), il crollo della domanda interna (redistribuzione) e la scomparsa dell’inflazione (scarsitą), le soluzioni sono:
ulteriore produttivitą, con le riforme sociali e sul lavoro,
l’imposizione di mercati sovranazionali con trattati economici (Ttip e Ceta) per soddisfare esternamente il disperato bisogno di consumatori che hanno i gruppi globali e il sostegno artificioso dell’inflazione con le politiche monetarie. Sull’efficacia di queste azioni correttive ognuno puņ farsi la propria opinione.
Cosa pił grave si stanno esautorando gli Stati, specialmente della vecchia Europa (anche per questo č opportuno opporsi alla riforma costituzionale e
votare NO al referendum) che evidentemente č meglio trasformare in aziende, governate da un amministratore delegato e un consiglio di amministrazione possibilmente nominati, dove i cittadini come piccoli azionisti contino zero.
Lo scopo č la
privatizzazione degli asset e dei servizi pubblici ma, temo anche, impedire gli investimenti nelle attivitą ad alto “costo marginale” che potrebbero rivitalizzare i consumi interni, ma che non sono affare per i grandi gruppi.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2016...tesso/3127716/