restano i capolavori,ma ci vuole molto tempo libero
e bisogna trovare roba che faccia ridere
Serve un repost:
Sai, son quelle serate in cui tra una birra e una smanata di patatine si parla di tutto. Tranne della patatine. Cazzo, sembrano fritte in una pozza di catrame, dove le hanno comprate?
Ormai gli amici sono tutti verso i trentanni o poco più quindi non è che i discorsi cambiano tanto, sempre di chiavate e cazzate si parla, un po’ anche per allontanare quel puzzo di vecchiaia che ormai si comincia a sentire.
Ma i suddetti giovani vecchi ne hanno da raccontare: dai 20 ai 30 ormai han provato di tutto, fatto di tutto, per loro è tutto un ripetere cose già fatte e già vissute, cercano robe nuove.
Trombata nel culo. Checked.
Trombosborrata con pene svitato mentre si fistava l’ano. Checked.
Arcotangente di pene culo vagina su antico campanile abitato da cornacchie. Checked.
Il mio fidanzato mentre squirto addosso al cane mi lecca i denti del giudizio e mi sborra sui diverticoli intestinali. Checked.
Alchè succede quello che temo.
“Fulvio! Tu ti sei mai fatto fare una sega da un prolasso anale?”
Sbianco un poco, giusto per non farlo notare troppo, deglutisco senza fare rumore, mi astengo da qualsiasi movimento oculare per non rivelarmi.
Il cervello mi dice di fare una sola cosa.
LA FACCIO.
Allungo la mano verso la patta, apro la zip, cerco tra la mutanda il pene e lo tiro fuori.
Silenzio.
Tranne il crock di una patatina appena masticata.
Mi frullo il cazzo.
Il movimento rotatorio antiorario per agevolare la mano destra crea un forte sibilo, IWWIWIWIWIWWI, l’asta del pene girando fa vibrare l’aria, un forte vento si alza e comincia a scombussolare la stanza. Il sibilo diventa cupo e quasi assordante. WWOWOWOWOWOW. Una voce femminile urla “Fulvio no!”, ma è subito scavalcata dal rumore troneggiante. Alcuni miei amici si tappano le orecchie, chi non lo fa cerca di aggrapparsi alla mobilia per un colpo di intuizione. Il vento si fa sempre più forte e il rumore deciso penetra in ogni dove costringendo istintivamente chiunque a preservarsi l’udito. Ma è tutto troppo potente. Tutti vengono spazzati via addosso alle pareti, i boccali di birra e le bottiglie si frantumano ovunque. Pianti lontani, grida sommesse. WOWOWOWOWWOWOWOWOWOWO. Pure io comincio a sentirne gli effetti, ma continuo a frullarmi il cazzo. Non riesco a smettere. Un improvviso crampo alla mano. “ARGH”. Il rumore cessa pian piano, il pene gira sempre meno velocemente, il vento cala. Dinnanzi a me solo miseria e distruzione. Ne è valsa la pena.
ma perchè
maronn o verginel o san gennà pensaci tu
Spero si capisca il "tra le righe", insomma l'interpretazione del testo
quella che manca è la controparte femminile di tutto ciò
Boldrina approva.
Sai, son quelle serate in cui tra una birra e una smanata di patatine si parla di tutto. Tranne della patatine. Cazzo, sembrano fritte in una pozza di catrame, dove le hanno comprate?
Ormai le amiche sono tutte verso i trentanni o poco più quindi non è che i discorsi cambiano tanto, sempre di chiavate e shopping si parla, un po’ anche per allontanare quel puzzo di vecchiaia che ormai si comincia a sentire tra le nostre rughe nascoste da costosi makeup.
Ma le suddette giovani vecchie ne hanno da raccontare: dai 20 ai 30 ormai han provato di tutto, fatto di tutto, per loro è tutto un ripetere cose già fatte e già vissute, cercano robe nuove.
Pompino con risucchio anale. Checked.
Lo scopamico le ha trombosborrate durante un equinozio. Checked.
Trombata a cucchiaione in penzoloni su vecchio granaio adibito ora a rifugio per immigrati. Checked.
Il mio fidanzato mentre squirto addosso al criceto in gabbia mi lecca l'epiglottide e mi sborra sull'emorroide. Checked.
Alchè succede quello che temo.
“FulviA! Tu hai mai fatto una sega da un tuo prolasso anale?”
Sbianco un poco, giusto per non farlo notare troppo, deglutisco senza fare rumore, mi astengo da qualsiasi movimento oculare per non rivelarmi.
Il cervello mi dice di fare una sola cosa.
LA FACCIO.
Allungo la mano verso la patta dei miei jeans aderentissimi, apro la zip, cerco tra lo slip nero in pizzo le labbra carnose e le tiro fuori.
Silenzio.
Tranne il crock di una patatina appena masticata.
Mi frullo i labbroni.
Il movimento vibratorio della labbra prodotto tra il movimento delle mani e del bacino crea un forte sibilo, IWWIWIWIWIWWI, le due bistecchine scuotendosi fanno vibrare l’aria, un forte vento si alza e comincia a scombussolare la stanza. Il sibilo diventa cupo e quasi assordante. WWOWOWOWOWOW. Una voce maschile urla “FulviA ti AMO!!”, ma è subito scavalcata dal rumore troneggiante. Alcuni mie amiche si tappano le orecchie, chi non lo fa cerca di aggrapparsi alla mobilia per un colpo di intuizione. Il vento si fa sempre più forte e il rumore deciso penetra in ogni dove costringendo istintivamente chiunque a preservarsi l’udito. Ma è tutto troppo potente. Tutte vengono spazzati via addosso alle pareti, i boccali di birra e le bottiglie si frantumano ovunque. Pianti lontani, grida sommesse. WOWOWOWOWWOWOWOWOWOWO. Pure io comincio a sentirne gli effetti, ma continuo a vibrare le labbrone. Non riesco a smettere. Un improvviso crampo alla mano. “ARGH”. Il rumore cessa pian piano, le labbra vibrano a frequenze sempre più minori, sembrano involtini primavera da quanto ora son gonfie, il vento cala. Dinnanzi a me solo miseria e distruzione. Ne è valsa la pena.
le riesci a ritrovare le foto delle culturiste con i clitoridi da diversi cm?
Potresti andare a far fresco agli anziani d'estate
Fulviuz scrivi un libro,ti prego
Fulviuz è anche raffinato poeta (specializzato sul tema tardone), non dimentichiamolo
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)