se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.
- gli ignoranti ignorano -
Theresa May è una politica di razza: predica con passione cose in cui non crede. Brexit non sarà né soft né hard (aggettivi più adatti alla cottura delle uova). Non potrà essere neppure clean. Come può risultare netta una separazione dal mercato europeo, che oggi accoglie il 44% delle esportazioni britanniche? Come può pensare, uno Stato serio, di godere dei vantaggi della libera circolazione di persone-beni-servizi, senza concederla a sua volta?
Sanità, trasporti, edilizia e ristorazione, nel Regno Unito, si reggono sull’immigrazione, da cinquant’anni. Prima caraibici e africani; poi indiani, pakistani e cingalesi; in questo secolo, gli europei. I muratori e gli idraulici polacchi hanno ristrutturato il patrimonio immobiliare britannico, con impegno e a prezzi ragionevoli. Chi andrà al posto loro a spingere le carriole e costruire gli scarichi? I giovani finanzieri espulsi da una City ristretta? Dagli hedge funds al filo a piombo. In bocca al lupo.
Se i negoziati con l’Unione europea dovessero fallire, e il Regno Unito venisse tagliato fuori dal mercato unico, il governo britannico ha lasciato intendere che potrebbe istituire una sorta di paradiso fiscale per attrarre investimenti e commerci. Uk come una sorta di Hong Kong alle porte della Ue? Suvvia, siamo seri. Dietro Hong Kong c’è la Cina; dietro Londra c’è l’Europa o c’è il Middlesex. Bisogna decidere da che parte girarsi, my friends.
Tutte queste cose Theresa May le sa benissimo. Tant’è vero che, con le cautele del caso, stava nel campo Remain: voleva restare nell’Unione europea, come David Cameron. Allora perché è diventata la Katniss Everdeen di Brexit? Semplice: non vede alternative. E quando gli inglesi non vedono alternative, tirano fuori il meglio.
La nazione è resiliente e stoica: mai dimenticarlo. Qualunque cosa abbiano votato nel referendum di giugno, in Inghilterra — in Scozia, non so — tutti si daranno da fare per trasformare Brexit in una sconfitta decorosa. Torneranno a mangiar peggio (i costi delle importazioni di prodotti alimentari sono già schizzati in alto). Accetteranno il ridimensionamento di Londra. Rinunceranno alla Spagna e riscopriranno le spiagge di Clacton-on-Sea e Bognor Regis. Riusciranno perfino a rimuovere questo fatto: ritrovarsi come miglior amico Donald Trump, che riassume tutto quello che gli inglesi non sono, è un po’ umiliante.
Beppe Severgninih
l'hondon...
se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.
- gli ignoranti ignorano -
il famoso commonwealth
lasciamo pure che tornino a commerciare tè con gli asiatici
Senza l'Europa sono meno vincolati
Intanto meno zingheri (in b4 son già' entrati tutti per tempo)
Pero,boh,io non ne so molto di economia pero vedendo che anche gli economisti non ci capiscono un cazzo secondo me ognuno può' esprimere la sua opinione
Non dimenticate lo scotch, almeno finché la Scozia rimane insieme all'inghilterra
Ultima modifica di Ro9; 19-01-17 alle 12:11
Un polacco ha ci ha inoculati con il gioco della pallina sul ponte a Westminster
se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.
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Ma la migrazione di indo-pakistani e altri ex colonizzati continua imperterrita?
No, perché la Brexit è stata dettata dalla volontà di mettere un freno all'immigrazione dall'UE (specie est UE), ma non servirebbe a niente se nel frattempo continuano ad arrivare frotte di subcontinentali.
se lasciati a se stessi i problemi tendono a risolversi da soli, se così non accade, allora è meglio lasciar perdere il tutto e passare ad altro.
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