Modena, il figlio a 28 anni cambia facoltà: il padre gli fa causa
Il figlio, che vive con la madre, a 28 anni ha conseguito una laurea triennale ma, anzichè terminare il corso di laurea, a sorpresa si iscrive a un corso di cinematografia. Il padre chiede al Tribunale civile di Modena di togliergli l'assegno di mantenimento ma i giudici dicono che deve continuare a mantenerlo perché è giusto che possa seguire le sue aspirazioni.
MODENA. Il figlio, che vive con la madre, a 28 anni ha conseguito una laurea triennale ma, anzichè terminare il corso di laurea, a sorpresa si iscrive a un corso di cinematografia in un'altra città. Allora il padre, divorziato, si rivolge ai giudici del Tribunale di Modena perché stanco di mantenere un uomo adulto che non lavora e non fa nulla per mantenersi. La madre, chiamata in causa, rilancia chiedendo di aumentare l’assegno di mantenimento per suo figlio adeguandolo ai nuovi studi e chiedendo di mettere in conto anche gli arretrati di più di un anno.
Ma i giudici del Tribunale civile di Modena decidono di lasciare tutto com’è. Il padre, dicono, deve mantenere il figlio perché nulla è cambiato nelle disponibilità dei genitori e d’altra parte non lavorando non può mantenersi e non si può neppure impedirgli di seguire le sue aspirazioni.
MANTENUTO A TRENT'ANNI. Il decreto è stato pronunciato dalla Seconda Sezione del tribunale civile di Modena. Ed è in linea con l’orientamento della giurisprudenza che prevede il mantenimento di un figlio dopo separazione ben oltre i diciotto anni non solo finchè i figli siano economicamente indipendenti ma addirittura, secondo le più recenti pronunce, finché non abbiano realizzato le proprie aspirazioni. È comunque raro che si raggiungano i trent’anni e il caso di Modena è interessante proprio per la richiesta di intraprendere un lungo periodo di studi che si prevede possa superare questo limite.
L’uomo in balìa di suo figlio aveva chiesto ai giudici di eliminare o almeno ridurre l’assegno di mantenimento che gli passa ogni mese dato che è ben più che maggiorenne - ha 28 anni - e in teoria sarebbe alla fine degli studi, considerando anche che a questa età è riuscito a finire il corso di laurea triennale di Lettere. Si può immaginare come avrà preso la notizia che, anzichè finire l’anno magistrale di Lettere, il figlio si era già iscritto al corso di cinematografia sperimentale.
E quando il figlio gli ha chiesto di mantenerlo e di pagargli le spese di trasferta, vitto e alloggio è arrivato alla conclusione che, come ha poi scritto ai giudice, «non fosse meritevole di ulteriore sostegno economico, non avendo compiuto scelte lavorative per l’autosostentamento o scelte di continuare studi adatti alla sua formazione pregressa».
PERCHE' DEVE PAGARE. Ma i giudici rilevano che da un lato non è cambiato nulla nella vita del figlio, dato che di fatto continua a studiare, e d’altro canto non sono cambiate le condizioni economiche dei genitori. Perciò il contributo ordinario di mantenimento non cambia. Non solo perché queste sono spese straordinarie, ma perché gli studi di cinema (secondo i giudici) sono in linea con quelli letterari già fatti. In generale, sono «in linea con le aspirazioni del figlio,
anche per ragioni di attitudini familiari e del clima culturale vissuto in famiglia, certamente non estraneo a tendenze artistiche e propensione alla creatività». Conclusione: il padre dovrà mantenerlo «fino al raggiungimento dell’indipendenza economica della prole». E chissà quando arriverà.