Ambientato cronologicamente dopo Black Flag, del quale è a tutti gli effetti un seguito diretto e in cui si incontrano molte vecchie conoscenze, AC Rogue ci mette nei panni di Shay Cormac, una giovane recluta degli Assassini che dopo una missione dall'esito catastrofico capisce di non condividere i metodi della Confraternita e decide di passare dall'altra parte, ovvero quella dei Templari.
Questo cambiamento di prospettiva è senza dubbio uno dei punti forti del gioco: la crescita di Shay e il suo avvicinamento alla causa templare è resa davvero molto bene, assieme ai dubbi interiori e morali che lo accompagnano lungo tutto il suo viaggio, specialmente quando si troverà inevitabilmente di fronte i suoi vecchi compagni e amici.
Al contrario di altri capitoli precedenti, gli avvenimenti storici in cui Shay finirà invischiato non sono moltissimi, per cui c'è stata una certa libertà da parte degli sviluppatori nella gestione dei personaggi fittizi con cui si relazionerà, dando vita a rapporti e scontri ben pensati ed eseguiti. In una serie che spesso sacrifica o limita i singoli personaggi per obbedire alla verosimiglianza storica (com'è giusto che sia, beninteso), Rogue è una boccata d'aria fresca e finisce con l'avere forse una delle migliori storie di tutta la saga, nonostante duri circa la metà del solito.
La parte del presente in prima persona, al contrario, altro non è che una versione inferiore di quella di ACIV, presentando le stesse identiche cose da fare ma senza una minima storia di contorno (come poteva essere quella del Saggio) a farla risultare meno scialba.
Ma il limite maggiore di Rogue è la sua eccessiva somiglianza con il suo predecessore.
Nonostante una bellissima ambientazione artica/canadese con le sue distese di ghiaccio, iceberg e foreste popolate da orsi e linci, il gameplay è praticamente lo stesso - la nostra nave avrà gli stessi potenziamenti della Jackdaw, lo stesso sistema di combattimento, le stesse tipologie di navi nemiche, le stesse 4 navi leggendarie (non proprio le stesse, ma, insomma, avete capito - rimangono comunque divertenti da affrontare), la stessa distruzione dei fortini, lo stesso minigioco dell'arpionaggio, eccetera. Un aspetto che in ACIV risultava nuovo, fresco e divertente da giocare, alla sua seconda riproposizione mostra già segni di stanchezza non riuscendo ovviamente a replicare l'effetto novità ma limitandosi a un mero copia-incolla con minime variazioni.
La mappa di Rogue ci mette poi anche del suo in questo: di grandezza credo simile a quella di ACIV (è suddivisa in tre zone principali perciò è difficile dirlo), presenta alcune caverne gelate e relitti di navi abbastanza belli, ma il 90% delle zone è costituito da piccoli avamposti o microscopici villaggi che non hanno praticamente alcuna funzione a parte contenere scrigni, frammenti di Animus, animali e qualche segreto. Chi vuole limitarsi solo alla trama principale vedrà ben poco del resto del mondo, ma non avrà neanche grandi motivi per farlo a meno di non essere interessato alla raccolta di tutti i collezionabili e segreti sparsi in giro (che di solito portano solo a un nuovo costume e basta, e aggiungono poco o niente al lore della serie).
L'unica zona più grande delle altre è New York, la sola città presente nel gioco che introduce un'altra novità riuscita in parte: gli assassini. Non quelli principali, bensì affiliati a caso che ci odiano e che ci tenderanno degli agguati a sorpresa, percepibili da un bisbiglìo man mano che ci si avvicina al loro nascondiglio. L'idea è buona e funziona, ma spesso funziona troppo. Infatti questi sicari sono così tanti e posizionati ovunque che a volte interromperanno pure le nostre missioni, o ci costringeranno a ucciderli allertando così le guardie vicine, che se la prenderanno con noi. Cioè, noi veniamo quasi uccisi, e la colpa è nostra. Ok.
Sul fronte della grafica, anche qui è praticamente la stessa di ACIV, ma non è un difetto: gli stupendi effetti di luce e acqua sono rimasti gli stessi, e navigare col tramonto è sempre incredibile.
Pollice verso invece per quanto riguarda il comparto audio, con un doppiaggio inspiegabilmente altalenante per Ubisoft, con alcune voci di personaggi anche importanti assolutamente mediocri e tutt'altro che adatte al personaggio. Voglia di risparmiare? Di usare altri doppiatori? Mistero. Presenti anche alcuni svarioni grammaticali ("ACQUILA", urgh!) decisamente evitabili.
Le musiche invece sono più o meno le stesse di ACIV senza troppe variazioni degne di nota, perciò poco da dire.
Ci tengo anche a precisare che è l'AC con più bug che ho beccato finora (ma mi manca Unity.. non so se esserne felice), riguardanti più che altro il salire/scendere da alberi/steccati/muri/qualsiasi cosa, con Shay che rimane spesso incastrato senza motivo o genera effetti assurdi e imprevisti (siete mai stati proiettati per cento metri su per aria per poi ricadere e morire? io sì!) che mi aspetterei di vedere più da Goat Simulator che da un AC.
In ogni caso, la valutazione rimane positiva.
Rogue è forse uno degli AC con la trama migliore, per quanto breve, che però nonostante l'affascinante ambientazione fa poco per svecchiare la meccanica delle battaglie navali e discostarsi così da Black Flag. Le novità introdotte sono poche e solo alcune riuscite, mentre la realizzazione tecnica poteva essere curata meglio.
A sua discolpa va menzionato il fatto che di base costa molto meno del solito, e in sconto ancora meno.
@ argento