Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

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Discussione: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

  1. #1
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    Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Dopo aver letto numerose recensioni e commenti entusiastici mi sono deciso a comprare Dark Souls 3 ma ne sono rimasto estremamente deluso. Guardando il gioco da un punto di vista distaccato non si può non convenire sul fatto che non esista minimamente una storia, dialoghi, personaggi e una qualsivoglia sceneggiatura. Non esiste nemmeno un protagonista! Il gioco consiste semplicemente nell'avanzare in scenari che sono alla fine dei canaloni un po più grandi del solito triturando mostri vari. Dopo 12 ore di gioco non ho trovato un qualche enigma o qualcosa che spinga a ragionare oltre al combattere e imprecare per le continue morti. Gli scenari sono abbastanza evocativi sebbene il tutto sia rovinato un aspetto tecnico datato che non si può nemmeno lontanamente comparare a The Witcher 3 oppure al vecchio Skyrim moddato.

    Parliamo ora della tanto decantata difficoltà: siamo sicuri che sia un pregio? Dal mio punto di vista una difficoltà così esagerata, con annesso respawn dei nemici ad ogni morte e forte rischio di perdita dei punti esperienza accumulati, è solo uno strumento per allungare la durata del gioco in maniera scorretta. Quanto durerebbe il gioco con la stessa difficoltà di The Witcher 3 con salvataggi liberi senza rischio di perdere i progressi fatti? Probabilmente un decimo dell'attuale. Senza la difficoltà Dark Souls 3 sarebbe un gioco che non raggiungerebbe nemmeno la sufficienza nelle recensioni della stampa specializzata perché non ha nessun contenuto. Per rendere difficile un gioco basta alterare qualche statistica nel calcolo dei danni e mettere il respawn dei nemici non ci vuole certo un genio creativo.

    Questa strategia della difficoltà elevata è tipica alla fine di molti giochi orientali che la usano per allungare la longevità quando di sostanza ce n'è davvero poca. Ad esempio Metal Gear Solid V costringe a ripetere due volte a difficoltà diversa le stesse missioni in maniera totalmente ingiustificabile narrativamente solo per aggiungere ore di gioco senza sforzo. Hanno pure il coraggio di definire il suo ideatore un guru. Se Kojima e Mijazaki ( o come si scrive) sono dei guru allora cosa sono i ragazzi di CdProjectRED?

    Io vedo sempre esaltare in generale i vecchi giochi perché erano difficili e punitivi. Perché nessuno invece si pone la domanda: quando sarebbe durato il primo Prince of Persia (che all'epoca ho adorato) se fosse stato possibile salvare la partita? All'epoca non c'erano i budget attuali e quindi si ricorreva a questi mezzi per allungare la longevità. I giochi attuali non si sono involuti semplicemente offrono molti contenuti in più senza dover ripetere ennemila volte le stesse sequenze.

  2. #2
    Senior Member L'avatar di Det. Bullock
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Se è come il primo Dark Souls (l'unico che ho giocato):

    La trama c'è solo che è nascosta e raccontata per indizi, trovi un'arma che ha una storia dietro che in qualche modo si collega a un boss che avevi incontrato prima e ne spiega le origini sommato a un'affermazione enigmatica di un NPC, poi ci sono delle piccole quest che hanno esiti diversi a seconda di quello che fai, per esempio ci sono degli indizi vaghi che possono far intendere che un NPC intende assassinare a tradimento un altro e puoi benissimo ucciderlo prima che accada, oppure puoi salvare o condannare a morte certi NPC "ricorrenti" semplicemente esplorando le locazioni in un certo ordine piuttosto che un altro, eccetera.

    La difficoltà sinceramente è una stronzata, il gioco ti permette di grindare e di esplorare liberamente in cerca di segreti ed equipaggiamento, semplicemente punisce l'andare a caricare a testa bassa i nemici e l'imprudenza in genere, l'esperienza persa la puoi recuperare tornando sul posto in cui si è morti e in generale i Boss vengono segnalati quindi puoi benissimo spendere l'esperienza e andare ad affrontare boss particolarmente difficili con esperienza minima o a zero.

    Il gioco ha una struttura stile metroid, vai in giro un po' dove ti pare e ti ferma solo il non avere l'equipaggiamento giusto che però ti puoi procurare esplorando, se si ha pazienza la difficoltà è più nella cripticità di certi passaggi e delle statistiche delle armi piuttosto che nel combattimento.
    Ultima modifica di Det. Bullock; 30-04-16 alle 00:50
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    "People assume that time is a strict progression of cause to effect, but *actually* from a non-linear, non-subjective viewpoint - it's more like a big ball of wibbly wobbly... time-y wimey... stuff." - The Doctor
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  3. #3
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Partiamo dalla premessa che i Dark Souls non sono giochi difficili. I boss che effettivamente richiedono *skill* nel gioco sono due, il resto è fattibile da chiunque abbia un decimo di pazienza, e se non hai manco quella puoi sempre evocare tre fantasmi che ti ammazzano il boss free.
    Ora, sulla trama ti ha già risposto correttamente Bullock. Quello che non stai considerando è l'enorme profondità del sistema di combattimento, la varietà di location e di nemici, l'eccellente level design... insomma, tutti i pregi del gioco.
    La longevità non c'entra una sega, *specialmente* in Dark Souls che ha una mezza infinità di scorciatoie sbloccabili fatte apposta per *non* ripetere venti volte le stesse parti. Il motivo per cui la gente apprezza i giochi difficili è che sono soddisfacenti. Quando batti un'area tosta è molto più intenso e piacevole di vincere un gioco facile. Io non ho niente contro quelli facili, ma la difficoltà se è bilanciata come si deve per me è sempre un plus. CDPR ha fatto un giocone (Witcher 3 è tranquillamente il mio GOTY 2015 e lo preferisco ai Souls), ma quello che stai implicando è che l'unica qualità dei Souls è la difficoltà, quando il level design di una qualunque delle aree di questi giochi si mangia il miglior dungeon di Witcher 3. Che va bene, perchè Witcher 3 non è un gioco che si basa su quelli, però non venire a dire che non ci sono qualità nel gioco perchè non è vero.

  4. #4
    Cacacazzi L'avatar di Talismano
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Citazione Originariamente Scritto da Joxer Visualizza Messaggio
    Dopo aver letto numerose recensioni e commenti entusiastici mi sono deciso a comprare Dark Souls 3 ma ne sono rimasto estremamente deluso. Guardando il gioco da un punto di vista distaccato non si può non convenire sul fatto che non esista minimamente una storia, dialoghi, personaggi e una qualsivoglia sceneggiatura. Non esiste nemmeno un protagonista! Il gioco consiste semplicemente nell'avanzare in scenari che sono alla fine dei canaloni un po più grandi del solito triturando mostri vari. Dopo 12 ore di gioco non ho trovato un qualche enigma o qualcosa che spinga a ragionare oltre al combattere e imprecare per le continue morti. Gli scenari sono abbastanza evocativi sebbene il tutto sia rovinato un aspetto tecnico datato che non si può nemmeno lontanamente comparare a The Witcher 3 oppure al vecchio Skyrim moddato.

    Parliamo ora della tanto decantata difficoltà: siamo sicuri che sia un pregio? Dal mio punto di vista una difficoltà così esagerata, con annesso respawn dei nemici ad ogni morte e forte rischio di perdita dei punti esperienza accumulati, è solo uno strumento per allungare la durata del gioco in maniera scorretta. Quanto durerebbe il gioco con la stessa difficoltà di The Witcher 3 con salvataggi liberi senza rischio di perdere i progressi fatti? Probabilmente un decimo dell'attuale. Senza la difficoltà Dark Souls 3 sarebbe un gioco che non raggiungerebbe nemmeno la sufficienza nelle recensioni della stampa specializzata perché non ha nessun contenuto. Per rendere difficile un gioco basta alterare qualche statistica nel calcolo dei danni e mettere il respawn dei nemici non ci vuole certo un genio creativo.

    Questa strategia della difficoltà elevata è tipica alla fine di molti giochi orientali che la usano per allungare la longevità quando di sostanza ce n'è davvero poca. Ad esempio Metal Gear Solid V costringe a ripetere due volte a difficoltà diversa le stesse missioni in maniera totalmente ingiustificabile narrativamente solo per aggiungere ore di gioco senza sforzo. Hanno pure il coraggio di definire il suo ideatore un guru. Se Kojima e Mijazaki ( o come si scrive) sono dei guru allora cosa sono i ragazzi di CdProjectRED?

    Io vedo sempre esaltare in generale i vecchi giochi perché erano difficili e punitivi. Perché nessuno invece si pone la domanda: quando sarebbe durato il primo Prince of Persia (che all'epoca ho adorato) se fosse stato possibile salvare la partita? All'epoca non c'erano i budget attuali e quindi si ricorreva a questi mezzi per allungare la longevità. I giochi attuali non si sono involuti semplicemente offrono molti contenuti in più senza dover ripetere ennemila volte le stesse sequenze.

    guarda, lasciatelo dire, ma Dark Souls non è un gioco che fa per te. non l'hai proprio capito.

  5. #5
    Malmostoso L'avatar di Necronomicon
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    C'è una certa compiacenza dei giocatori verso la difficoltà dei dark soul. È vero, potrebbero anche mettere un easy mode a fianco del gioco così come è.
    Tuttavia se si parte dall'assunto che non necessariamente ogni gioco debba essere per tutti, il fatto che la difficoltà sia solo una, e alta, è totalmente accettabile

  6. #6
    Cacacazzi L'avatar di Talismano
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Un easy mode sarebbe? Premi un tasto e uccidi tutti? Perché se c'è gente che riesce a finire ogni singolo souls a soul level 1 qualcosa mi dice che più che la difficoltà il problema sia la skill.

  7. #7
    Malmostoso L'avatar di Necronomicon
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Sì, ok sei bravissimo, va bene.

  8. #8
    Tano
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    0/10

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  9. #9
    Cacacazzi L'avatar di Talismano
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Citazione Originariamente Scritto da Necronomicon Visualizza Messaggio
    Sì, ok sei bravissimo, va bene.
    Cosa vorresti? Vita infinita? Per tanto così, leggiti un libro.

  10. #10
    Malmostoso L'avatar di Necronomicon
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Io non voglio proprio niente, come l'italiano contenuto nel mio post dovrebbe farti evincere

  11. #11
    Cacacazzi L'avatar di Talismano
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Quindi ciao

  12. #12
    Junior Member sta ceppa L'avatar di Malaky
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Citazione Originariamente Scritto da Joxer Visualizza Messaggio
    Dopo aver letto numerose recensioni e commenti entusiastici mi sono deciso a comprare Dark Souls 3 ma ne sono rimasto estremamente deluso. Guardando il gioco da un punto di vista distaccato non si può non convenire sul fatto che non esista minimamente una storia, dialoghi, personaggi e una qualsivoglia sceneggiatura. Non esiste nemmeno un protagonista! Il gioco consiste semplicemente nell'avanzare in scenari che sono alla fine dei canaloni un po più grandi del solito triturando mostri vari. Dopo 12 ore di gioco non ho trovato un qualche enigma o qualcosa che spinga a ragionare oltre al combattere e imprecare per le continue morti. Gli scenari sono abbastanza evocativi sebbene il tutto sia rovinato un aspetto tecnico datato che non si può nemmeno lontanamente comparare a The Witcher 3 oppure al vecchio Skyrim moddato.

    Parliamo ora della tanto decantata difficoltà: siamo sicuri che sia un pregio? Dal mio punto di vista una difficoltà così esagerata, con annesso respawn dei nemici ad ogni morte e forte rischio di perdita dei punti esperienza accumulati, è solo uno strumento per allungare la durata del gioco in maniera scorretta. Quanto durerebbe il gioco con la stessa difficoltà di The Witcher 3 con salvataggi liberi senza rischio di perdere i progressi fatti? Probabilmente un decimo dell'attuale. Senza la difficoltà Dark Souls 3 sarebbe un gioco che non raggiungerebbe nemmeno la sufficienza nelle recensioni della stampa specializzata perché non ha nessun contenuto. Per rendere difficile un gioco basta alterare qualche statistica nel calcolo dei danni e mettere il respawn dei nemici non ci vuole certo un genio creativo.

    Questa strategia della difficoltà elevata è tipica alla fine di molti giochi orientali che la usano per allungare la longevità quando di sostanza ce n'è davvero poca. Ad esempio Metal Gear Solid V costringe a ripetere due volte a difficoltà diversa le stesse missioni in maniera totalmente ingiustificabile narrativamente solo per aggiungere ore di gioco senza sforzo. Hanno pure il coraggio di definire il suo ideatore un guru. Se Kojima e Mijazaki ( o come si scrive) sono dei guru allora cosa sono i ragazzi di CdProjectRED?

    Io vedo sempre esaltare in generale i vecchi giochi perché erano difficili e punitivi. Perché nessuno invece si pone la domanda: quando sarebbe durato il primo Prince of Persia (che all'epoca ho adorato) se fosse stato possibile salvare la partita? All'epoca non c'erano i budget attuali e quindi si ricorreva a questi mezzi per allungare la longevità. I giochi attuali non si sono involuti semplicemente offrono molti contenuti in più senza dover ripetere ennemila volte le stesse sequenze.
    Tante parole, una risposta: hai sbagliato gioco.

    Il resto delle critiche sono piuttosto inutili: DS non è un gdr, per cui il paragone con Witcher3 non c'entra niente. L'esperienza non è persa, rimane, al massimo perdi le anime che puoi comunque recuperare tornando al punto in cui sei morto. Il gioco premia l'imparare e l'affrontare le sfide con calma e intelligenza, senza button mashing caricando a testa bassa (come tanti videogames moderni).
    Se uno ha fretta non andrà lontano in Dark Souls, mentre al contrario se si metterà ad osservare il mondo di gioco, i mostri, il loro modo di attaccare, gli item (diversissimi per uso e modalità d'attacco) troverà il giocone che tutti dicono.
    Ultima modifica di Malaky; 30-04-16 alle 14:11

  13. #13
    Senior Member L'avatar di Det. Bullock
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Citazione Originariamente Scritto da Dyni Crippler Visualizza Messaggio
    Partiamo dalla premessa che i Dark Souls non sono giochi difficili. I boss che effettivamente richiedono *skill* nel gioco sono due, il resto è fattibile da chiunque abbia un decimo di pazienza, e se non hai manco quella puoi sempre evocare tre fantasmi che ti ammazzano il boss free.
    Ora, sulla trama ti ha già risposto correttamente Bullock. Quello che non stai considerando è l'enorme profondità del sistema di combattimento, la varietà di location e di nemici, l'eccellente level design... insomma, tutti i pregi del gioco.
    La longevità non c'entra una sega, *specialmente* in Dark Souls che ha una mezza infinità di scorciatoie sbloccabili fatte apposta per *non* ripetere venti volte le stesse parti. Il motivo per cui la gente apprezza i giochi difficili è che sono soddisfacenti. Quando batti un'area tosta è molto più intenso e piacevole di vincere un gioco facile. Io non ho niente contro quelli facili, ma la difficoltà se è bilanciata come si deve per me è sempre un plus. CDPR ha fatto un giocone (Witcher 3 è tranquillamente il mio GOTY 2015 e lo preferisco ai Souls), ma quello che stai implicando è che l'unica qualità dei Souls è la difficoltà, quando il level design di una qualunque delle aree di questi giochi si mangia il miglior dungeon di Witcher 3. Che va bene, perchè Witcher 3 non è un gioco che si basa su quelli, però non venire a dire che non ci sono qualità nel gioco perchè non è vero.
    Vero, poi tante locazioni sono saltabili e anche alcuni boss, sei obbligato ad esplorare tutto almeno una volta solo se vuoi gli achievement.
    Ultima modifica di Det. Bullock; 30-04-16 alle 14:22
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  14. #14
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Citazione Originariamente Scritto da Talismano Visualizza Messaggio
    Un easy mode sarebbe? Premi un tasto e uccidi tutti? Perché se c'è gente che riesce a finire ogni singolo souls a soul level 1 qualcosa mi dice che più che la difficoltà il problema sia la skill.
    Guarda che ti sta dando ragione, dicendo che il gioco non deve essere per forza di cose menomato Proof


    Tralasciando che c'è gente che gioca a due sessioni di ikaruga contemporaneamente, quindi? Nel mondo esiste gente brava quindi parlare di difficoltà è futile?

  15. #15
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Mah...io evito questa tipologia di giochi come la peste, pur avendola provata
    in passato (o forse, proprio per averla provata), almeno per parlare con cognizione di causa.
    Per me sono i Pac Man moderni, giochi smanettoni dove ogni ragionamento è
    superfluo. Un gioco senza una trama e uno scopo non mi ha mai attirato e non avendo
    neanche un combattimento tattico (anzi, in questo caso sfrustrante), non ha assolutamente, per me, nessuna attrattiva.
    Per il resto, purtroppo fino a qualche anno fa c'era una diversificazione più profonda nei videoghiochim, almeno per PC, ma il consumismo, la
    consolizzazione e il Mainstream sfrenato hanno portato al proliferare di giochi simili, che molti chiamano
    Action RPG (o FPS RPG per F4 e Borderlands) ma che di RPG non hanno assolutamente nulla e che potrebbero
    essere giocati da bambini di 10 anni come da 70enni rimbambiti senza alcuni sforzo.
    Con questo, non ho nulla contro questi giochi, basta evitarli.
    Ultima modifica di Kargan; 30-04-16 alle 15:02

  16. #16
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Citazione Originariamente Scritto da Talismano Visualizza Messaggio
    Un easy mode sarebbe? Premi un tasto e uccidi tutti? Perché se c'è gente che riesce a finire ogni singolo souls a soul level 1 qualcosa mi dice che più che la difficoltà il problema sia la skill.
    L'unica skill di cui ha bisogno dark souls è accendere il cervello e guardare quello a cui si sta giocando.
    Chi finisce i souls a Soul level 1 ha solamente più tempo a disposizione per "guardare" eh
    Non è skill è conoscenza dei pattern di mosse

  17. #17
    Malmostoso L'avatar di Necronomicon
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    "Fino a qualche nano fa" è una frase bellissima

  18. #18
    Junior Member sta ceppa L'avatar di Malaky
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Citazione Originariamente Scritto da Mammaoca Visualizza Messaggio
    L'unica skill di cui ha bisogno dark souls è accendere il cervello e guardare quello a cui si sta giocando.
    Chi finisce i souls a Soul level 1 ha solamente più tempo a disposizione per "guardare" eh
    Non è skill è conoscenza dei pattern di mosse
    Mi piacciono sempre i pro da tastiera che poi quando li vedi giocare crepano a ripetizione

  19. #19
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Citazione Originariamente Scritto da Malaky Visualizza Messaggio
    Mi piacciono sempre i pro da tastiera che poi quando li vedi giocare crepano a ripetizione
    Il fatto che io crepo non vuol dire che il gioco è difficile necessariamente in realtà.
    Mi faccio capire. I boss dei Souls hanno tutti moveset molto prevedibili e telegrafati, e la capacità del giocatore sta semplicemente nell'abusare i venitmila frame di invincibilità e punirli. Per dire, secondo me ci sono due boss difficili in DS3... e uno, il più tosto dei due, l'ho battuto in quasi un tentativo, mentre ho perso molto più tempo su boss palesemente più facili, perchè mi indispettisco, perdo la pazienza e tiro mazzate a caso cercando di ucciderli più in fretta. L'ho scritto prima: i Souls sono giochi da pazienza, la skill vera e propria entra in gioco raramente. Un gioco da skill è, chessò, Ninja Gaiden per Xbox.

  20. #20
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    Re: Sopravvalutazione della difficoltà nei videogiochi.

    Citazione Originariamente Scritto da Kargan Visualizza Messaggio
    Mah...io evito questa tipologia di giochi come la peste, pur avendola provata
    in passato (o forse, proprio per averla provata), almeno per parlare con cognizione di causa.
    Per me sono i Pac Man moderni, giochi smanettoni dove ogni ragionamento è
    superfluo. Un gioco senza una trama e uno scopo non mi ha mai attirato e non avendo
    neanche un combattimento tattico (anzi, in questo caso sfrustrante), non ha assolutamente, per me, nessuna attrattiva.
    Per il resto, purtroppo fino a qualche anno fa c'era una diversificazione più profonda nei videoghiochim, almeno per PC, ma il consumismo, la
    consolizzazione e il Mainstream sfrenato hanno portato al proliferare di giochi simili, che molti chiamano
    Action RPG (o FPS RPG per F4 e Borderlands) ma che di RPG non hanno assolutamente nulla e che potrebbero
    essere giocati da bambini di 10 anni come da 70enni rimbambiti senza alcuni sforzo.
    Con questo, non ho nulla contro questi giochi, basta evitarli.
    Se parli di assenza di storia e assenza di combattimento tattico riferito alla serie dei souls, beh, comincerei a pensare di aver sbagliato hobby, fossi in te

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