Originariamente Scritto da
Glorfindel
Per il mondo io ti devo dire che ci sono buchi: non ho capito che tipo di paesaggi ci sono, che tipo di ambiente è quello in cui si sviluppano le trame.
Non mi è chiaro cosa siano le città, cosa siano i villaggi.
Probabilmente tu ci passi sopra grazie ai giochi, perchè, appunto, paradossalmente, è proprio grazie ad essi (e agli sviluppatori che HANNO DECISO DI RACCONTARLO) che ti fai una idea della ambientazioni.
I libri dicono davvero poco a riguardo e anche io lo trovo un grosso difetto. Forse ha fatto qualcosina per quanto riguarda gli incidenti presso l'isola di Thanned, ma per il resto è abbastanza buio pesto, lascia TROPPO all'immaginazione. Così troppo che ti inventi tutto tu, ma sono appunto i giochi che ti forzano a credere in un certo ambiente.
Da questo punto di vista l'autore non è bravo.
E la traduzione conta poco, anche dal polacco, perchè i contenuti quelli rimangono: se non descrivi, non descrivi e basta.
Ora il problema è appunto quello: sembra che per l'autore, appunto, l'ambiente NON SIA UTILE ai fini del romanzo, tanto che dopo centinaia di pagine ancora non è chiara la mappa del suo mondo e le distanze in gioco (il che dovrebbe essere un perno quando hai un imperatore che vuole conquistare e sottomettere tutti).
Sembra come i racconti di Sherlock Holmes: l'autore è interessato ai crimini e ai singoli avvenimenti, mentre il mondo in cui si sviluppa la trama è scontato (facile per noi, in quanto tutti immaginiamo QUELLA LONDRA, che Ubisoft poi la realizzi o meno).
In un mondo inventato come quello dello strigo è invece un buco, che non ha colmato l'autore, ma i CDPR.
Da questo punto di vista io sono concorde con le sue critiche, anche se, come ho detto, va giù TROPPO PESANTE ed esagera: non è un libro di merda, ma proprio no.