“Si tratta della storia di una famiglia che raggiunge un punto molto critico,” spiega lo showrunner Scott Bucks, che aggiunge che
l’ambientazione sarà sia sulla Terra che sulla città altamente tecnologicamente avanzata di Attilan. “Nonostante il grande uso di effetti visivi, il nostro approccio è quello di considerare questi personaggi reali, persone comuni che si trovano ad avere questi poteri.”
Al centro della trama Black Bolt, che grazie alla sua voce è in grado di devastare qualsiasi cosa: “È davvero difficile scrivere un personaggio come il suo, perché non può parlare… eppure è l’eroe della nostra storia. È chiaro quindi che presenti delle sfide nella maniera in cui decidiamo di raccontare la sua storia”. Bolt utilizzerà prevalentemente il linguaggio dei segni.
Nel lungo articolo di EW viene anche confermato che la serie, come Agents of S.H.I.E.L.D., farà parte dell’Universo Cinematografico Marvel:
“Le cose successe in S.H.I.E.L.D. potranno avere un impatto sulla nostra serie,” il che significa che potrebbero anche esserci dei crossover.
Buck spiega anche che i primi due episodi, girati interamente con le cineprese digitali IMAX, “sembrano un film, perché questa tecnologia ci ha dato la possibilità di pensare in grande, molto più in grande”. Nell’intervista pubblicata sul sito Buck aggiunge che la prima stagione sarà incentrata sulla storia delle origini dei protagonisti, che
Attilan NON sarà sulla Terra, che il villain Maximus sarà “molto diverso dal Maximus visto nei fumetti, molto più complesso e reale”, e Lockjaw sarà “probabilmente il personaggio più amato dal pubblico”.