5000 euri per imparare uno stile di scrittura che poi non sentiresti tuo
per il resto ho imparato più cose ascoltando i pareri dei miei (pochi e sparuti) lettori che in due anni di "pratica"
5000 euri per imparare uno stile di scrittura che poi non sentiresti tuo
per il resto ho imparato più cose ascoltando i pareri dei miei (pochi e sparuti) lettori che in due anni di "pratica"
anche io non sono convinto che i corsi di scrittura creativa servano.
possono insegnarti qualche tecnica, possono spiegarti il lavoro dei professionisti permettendoti di capire dove sbagli, ma se non sai che cosa scrivere... beh, non è lì che lo trovi.
I corsi di scrittura creativa hanno senso in America, dove il titanismo e la fiducia cieca nel duro lavoro (tanto per raggiungere un obbiettivo terreno quanto per guadagnarsi il paradiso) impediscono agli americani di accettare che ci siano traguardi irraggiungibili. Qui invece, dove non elargiamo medaglie di partecipazione e viviamo nel mondo dei Malavoglia, possiamo tranquillamente dirci che non tutti hanno talento e che purtroppo non lo si può imparare
Oltretutto, sempre parlando degli Stati Uniti, la diffusione dei corsi di scrittura creativa ha portato un appiattimento incredibile in ambito letterario. Dagli anni '60 in poi quasi tutti gli autori sembrano fatti con lo stampino, con questo stile formalmente perfetto, ben levigato ma che sa tanto di costruito (lo stesso effetto che mi ha fatto Stoner per chi ce l'ha presente, pur essendomi piaciuto)
Secondo me un corso di editoria già ha più senso, ma è tutto un altro discorso
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Quanto meno dateci un'occhiata, l'ho scritto dieci anni fa, è una sorta di diario pieno di giochi di parole alla Bergonzoni:
I Sensi Insensati
Ce l'hanno solo parenti e/o qualche amico
Ultima modifica di lollazenapalm; 20-03-16 alle 12:24
I corsi di scrittura imho vengono DOPO.
Dopo cosa? Dopo l'averci sbattuto il muso da soli, là fuori. Dopo aver partecipato a qualche concorso e aver preteso un giudizio. Perché partecipare a concorsi e selezioni pubbliche non è importante per vincere e diventare qualcuno, è fondamentale per capire dove si sbaglia, se non si arriva fino in fondo. C'è gente pagata per selezionare i vincitori dei concorsi, che vuol dire scartare i perdenti con motivazioni diametralmente opposte a quelle usate per elogiare il vincitore. Bisogna PERDERE e pretendere di farsi dire i motivi della sconfitta.
Ne esistono di concorsi seri eh. Ce n'è una giungla piena, là fuori.
E se poi ti dice bene, meglio spendere per una coproduzione seria con una casa editrice giovane e non necessariamente blasonata, che spendere per andare a scuola di qualcosa che tutto deve avere tranne un orario, una lavagna, perfino dei compagni di classe. Scrivere non è imparare un alfabeto e non è imparare a mettere parole una dietro l'altra. Scrivere è confrontarsi con esperti, non condividere qualcosa con chi è al tuo stesso livello di partenza. Non si cerca un lavoro per fare comunella con gli altri candidati.
Scrivere è divertirsi e arrivare a provare l'adrenalina vera di un racconto finito nella propria impagabile solitudine.
Ultima modifica di Jack Carver; 22-03-16 alle 08:11
Mmh non ho mai capito questa diffidenza tutta italiana verso i c. di scrittura. Quando si scrive, come per altre forme d'arte, ci sono regole/tecniche che sarebbe utile conoscere. E' così strano frequentare un corso di pittura se si vuole dipingere?
Da come alcuni si scagliano contro i corsi di scrittura sembra quasi che siano insicuri delle proprie capacita'. Nella mia citta' c'e' un accademia che fa corsi di scrittura, l'avanzato come modulo finale spiega come approcciarsi alle case editrici. Sono 800 euro. Ovvio che un corso del genere per uno che si impegna nella scrittura gia' per conto suo sono soldi buttati nel cesso, ma si presume che una scuola seria, se ce ne sono, ti insegni regole grammaticali, figure e metodi di lavoro che possono aumentare le tue capacita'. Anche su altri portali e' pieno di gente che teorizza sul mestiere dello scrittore e si esprime in maniera aulica, poi a conti fatti non ha mai neanche scritto un romanzo o non riesce a farsi pubblicare. Non fatemi le pulci sugli accenti che scrivo dal cellulare.
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un vero scrittore non si farebbe piegare dalla tecnologia!!1
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
- sempre sano e ricco, mai povero e malato - kungfucio Vol.2
- meglio un osso oggi che due domani - Alì Baubau e i quaranta cagnoni
La domanda era ovviamente ironica. Volevo capire che livello di esperienza parliamo.
La domanda era stata posta inizialmente in un altro modo. Nessun corso ti dà una base, ma tutti la possono perfezionare.
Approcciarsi alla scrittura pensando al corso come "trampolino" è sbagliato, secondo me. Se si è bravi lo si capisce da molto lontano.
Se non hai mai saputo tenere una matita in mano, se il cielo è sempre stato una strisca di pennarello blu sul lembo più alto del foglio, è inutile fare il corso di pittura: svuoti un secchio di vernice contro una parete e magari qualcuno ti dice pure che sei stato geniale.
Il corso di scrittura che insegni a raccontare - anche se qui continuo a pensare che aiuti molto di più leggere tanto e di tutto - ci può stare, ma scrivere e saper scrivere vengono prima e non c'è bisogno di insegnanti (semmai di pareri un minimo autorevoli, e anche di porte in faccia).
Leggere tanto è importante, concordo, ma non serve a nulla se non sei in grado di analizzare in modo critico un testo. Mio padre conosce Hemingway a memoria ma se gli apro "Colline come elefanti bianchi" e gli chiedo di spiegarmi come mai quel racconto funziona così bene non mi sa dire nulla. Poi certo, io non sto dicendo che il corso sia qualcosa di fondamentale, semplicemente non capisco tutta questa diffidenza. Se un corso è valido, ti fornisce qualche nozione di base con cui è utile misurarsi, sopratutto sei hai del talento. Ripeto, secondo me vale lo stesso discorso di un corso di pittura o altro. Se uno è bravo con il pennello non lo si incoraggia ad imparare da qualche parte?
Il discorso è che ognuno fa il cazzo che gli pare. Io ho imparato a scrivere scrociandomi con un blog (non l'avessi mai fatto) e subito scrivevo con i punti esclamativi come gli utenti di facebook, anni dopo ho scritto un romanzo e due editori l'hanno voluto (non chiedete il finale, è una storia strappa lacrime). Ho letto tanto, decine di romanzi, centinaia di articoli, ho vissuto dieci anni e i romanzi che ho scritto sono usciti da questo. Però se ho soldi da buttare nel cesso e il mega scrittore mi dice che mi insegna il modo in cui lui personalmente organizza la struttura di un romanzo, come descrive le cose, etc etc, non vedo perchè no. Altrimenti uno continua a leggersi trenta romanzi l'anno e a fare auto editing ai propri lavori e sta a posto.
E grazie al cazzo non ce lo metti? Senza offesa, eh. Se uno c'ha i soldi da buttare se la compra, la casa editrice.
O fa il falso modesto con la finta gavetta. Stiamo parlando di situazioni comuni, di gente comune che deve capire se può avere un futuro come scrittore oppure no. Baricco ti insegna a fare lo scrittore smaliziato che si presenta in un certo modo efficace, ma che cacchio ne sa Baricco di quello che hai scritto per una vita intera.
E' come se pretendessi di capire se sai giocare a pallone presentandoti agli osservatori del Milan dopo qualche anno di "gavetta" all'oratorio.
E' questo il punto. Se sei bravo e se hai del talento sono cose che qualcuno ti dice perché ha visto/letto le tue opere, si spera con cognizione di causa. Perché in qualche modo hai chiesto un giudizio sulle tue opere. Chiaro che la scuola può essere utile a perfezionare uno stile, presentarsi in un certo modo al mondo dell'editoria e tante belle cose, ma il saper scrivere, il saper raccontare, la fantasia e l'originalità (altro requisito imprescindibile), tutte queste armi o le possiedi già o lasci perdere.
Quello che non mi convince è che nessun grande autore ha mai fatto corsi di scrittura. Si può insegnare il talento?