Lego Star Wars: The Force Awakens - Recensione

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Poi dici male di J.J. Abrams. Il Risveglio della Forza si è dimostrato un film dal grande cuore, capace di rinnovare le speranze riguardo l’universo di Guerre Stellari, nonché di svecchiare il franchise LEGO. È una frase forte, me ne rendo conto, specie dopo il mezzo passo falso di LEGO Avengers, un gioco nato sotto il segno del “more of the same” più becero, e funestato da una narrazione confusionaria e da qualche cattiva idea di troppo. Eppure LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza stupisce grazie a diverse buone intuizioni in grado di alzare l’asticella della qualità in un franchise oggettivamente restio ai cambiamenti.

MATTONCINI STELLARI

Allora, all’inizio c’è Poe che recupera parte della mappa e… No, non è proprio così! Contro ogni aspettativa, LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza inizia durante gli ultimi momenti della battaglia di Endor.

LEGO Star Wars Il Risveglio della Forza immagine PC PS4 Xbox One 3DS Wii U 04

i filler sono uno degli aspetti più golosi

Il Primo Ordine nasce dalle ceneri dell’Impero, e dunque assistere alla caduta di quest’ultimo è importante per comprendere la genesi del nuovo nemico? Forse, più verosimilmente è dura creare le solite quindici (o giù di lì) missioni che ti aspetti da un gioco LEGO basandosi su un solo film. In ogni caso, va bene così, perché i filler sono uno degli aspetti più golosi di LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza. Al di là delle centinaia di personaggi da sbloccare, della sempre piacevole modalità cooperativa locale e degli enigmi da risolvere con diverse abilità, i mattoncini d’oro, in palio per chi sa passare al setaccio i livelli, sbloccheranno missioni secondarie che faranno luce su interessanti retroscena non narrati nella nuova pellicola. Abbiamo il salvataggio dell’ammiraglio Ackbar da parte del sempre più eroico Poe, oppure la cattura dei rathtar trasportati da Han e Chewbacca o, ancora, il motivo del braccio rosso di C-3PO, il tutto assolutamente “canon”, ovvero ufficializzato nella continuity della nuova trilogia.

Un’esca impossibile da rifiutare per gli amanti di Guerre Stellari, ulteriormente insaporita dalle sezioni a bordo dei veicoli che non sono certo una novità per i fan dei Traveller’s Tales, ma nei vecchi giochi LEGO servivano più che altro per spostarsi velocemente nelle aree hub. Qui sono invece integrate nella narrazione, e spesso vantano livelli dedicati in stile railshooter o con navigazione libera, e il risultato è da applausi. Sarà merito degli effetti sonori e delle voci originali, sarà che a pilotare il Millennium Falcon tra le carcasse degli Star Destroyer su Jakku proprio non si può dire di no, ma questa nuova aggiunta mi ha davvero esaltato, complice una realizzazione grafica ben fatta e un sistema di controllo semplice ma reattivo, alla faccia di volpi stellari e comandi astrusi.

COPRIMI!

Un’altra novità sono le coperture che trasformano apposite sezioni dei livelli in un Gears of War a base di mattoncini, ovviamente con le dovute limitazioni: si tiene bassa la testa con il laser dei blaster che fischia attorno e si fa fuoco su tutto quello che il Primo Ordine ha da buttare nella mischia, boss compresi (con tanto di punti deboli da scoprire e attacchi speciali, per giunta).

LEGO Star Wars Il Risveglio della Forza immagine PC PS4 Xbox One 3DS Wii U 06

In alcuni frangenti si apre la strada all’esplorazione e a enigmi sequenziali più complessi del solito

È un approccio semplice al genere, tenuto sempre e comunque a bada dal basso livello di difficoltà che la produzione LEGO continua a mantenere e che, assieme ai già citati veicoli, aggiunge varietà al solito mulinare di pugni, bastonate e raffiche laser. Per quanto riguarda gli enigmi la storia è bene o male la stessa: tanti personaggi, differenti poteri per risolverli e un bel po’ di mattoncini da ricombinare. Però anche qui c’è una piccola novità, ovvero le costruzioni multiple. Le famose pile di costruzioni che i personaggi assemblano come ossessi possono ora essere montate in diverse forme prestabilite, semplicemente inclinando lo stick durante il montaggio. È una buona idea, non sempre sviluppata con criterio.

In alcuni frangenti si apre la strada all’esplorazione e a enigmi sequenziali più complessi del solito, dato che ogni configurazione può essere abbattuta in qualsiasi momento per recuperarne i pezzi, ma spesso le varianti servono solo come alternativa puramente cosmetica alla risoluzione di un enigma a senso unico. Un esempio tipo è rappresentato da quel soldato con lanciafiamme protetto da un campo di forza, da mettere KO dal basso con una trivella o distraendolo cuocendo una porzione formato famiglia di pop corn: alla fine lo metteremo al tappeto e potremo passare, a prescindere dalla strada scelta. Va comunque apprezzata l’idea, così come l’autosave che ha soppiantato del tutto, grazie a un buon numero di checkpoint, le vecchie console dove si poteva salvare la partita all’inizio di ogni scena. Alleluia!

Ora sì che si ragiona: LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza fa tesoro degli errori (e delle critiche) passati per confezionare il miglior gioco su licenza a base di mattoncini, ed è anche un tie-in sopraffino alla faccia del playset per l’ormai defunto Disney Infinity. Dall’alto delle innovazioni introdotte, si intravede un nuovo e incoraggiante inizio per il franchise, sempre a patto che le idee vengano sviluppate a dovere. Per il resto, la solita dotazione di personaggi ed extra sbloccabili terrà i completisti impegnati davvero a lungo. In un certo senso sarà un trauma tornare all’impianto più classico e conservatore quando, a settembre, uscirà qui da noi LEGO Dimensions con un considerevole ritardo rispetto al resto del mondo.

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Pro

  • Veicoli da applausi.
  • Fantastiche missioni extra.
  • Il solito, eccellente humor Traveller’s Tales.
  • Finalmente qualche nuova idea.

Contro

  • Difficoltà purtroppo sempre e comunque rivolta ai più giovani.
  • Costruzioni multiple interessanti, ma da elaborare meglio.
8.2

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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