Ride 2 – Recensione

PC PS4 Xbox One

Complice il weekend di Games Week, dove abbiamo avuto modo di parlare con il sempre disponibile Andrea Basilio di Milestone, arriviamo un po’ lunghi alla staccata di Ride 2, disponibile da oramai un paio di settimane sul mercato. Il giro largo, però, ci ha permesso di apprezzare tutte le sfumature di un seguito la cui mission è, evidentemente, rimediare a tutti i piccoli e grandi errori che, a mio avviso, rendevano Ride un gioco non più che discreto e, rispetto alle attese, un po’ deludente.


In questa disanima preferisco partire dai due nodi critici che presenta il lavoro di Milestone: l’idea di un “Ride come sarebbe dovuto essere e non è stato” potrebbe risultare indigesta per qualcuno e, soprattutto, arrivare fuori tempo massimo, e questo mi porta al secondo punto, ovvero la cornice tecnica è praticamente la stessa riveduta e corretta. Il motore grafico di Ride 2, infatti, è sempre quello da anni e, oggettivamente, è arrivato all’età del pensionamento. Questo non ha impedito ai dev meneghini di tirarlo a lucido e complessivamente, così come nel caso di Valentino Rossi: The Game, siamo davanti a un’esperienza esteticamente gradevole, ma soprattutto nei circuiti cross country il peso degli anni si fa sentire. Fatta questa doverosa premessa, abbiamo tutti gli elementi per inquadrare un prodotto che, va sottolineato, ha anche tanti meriti oggettivi.

FINALMENTE SI CORRE!

Rispetto al primo titolo della saga, Ride 2 è decisamente più essenziale nel modo di porsi e nella maniera in cui mette in scena il rapporto con il motociclismo: via la grana cinematografica e via anche quel carattere eccessivamente hipster; pure quella prosopopea vicina alla superbia è stata normalizzata in favore di un approccio molto più schietto e sincero.

Ride 2 immagine PC PS4 Xbox One 16Ride 2 è più brillante e convincente nella presentazione delle moto, lascia molta più libertà nel modo di vivere la carriera e, soprattutto, offre un’esperienza di gara decisamente più verace. Nonostante resti il titolo in commercio più simile al sempre lodato Tourist Trophy – di cui, di fatto, è finalmente un degno erede – è come se Ride 2 avesse abbandonato un po’ le tracce anacronistiche di Gran Turismo per accogliere un’ispirazione più contemporanea, in stile GRID di Codemasters.

In Ride 2 si farma di meno e il divertimento medio della carriera tende a essere alto, perché si corrono principalmente eventi che ci piacciono

Il fulcro della carriera è sempre accumulare crediti per migliorare le moto, e dunque presentarsi con il mezzo giusto ed elaborato al meglio sulla griglia di partenza, ma agli eventi in pieno stile “Sunday Cup” si sostituisce il concetto di stagione, che ci obbliga a scegliere otto competizioni a cui partecipare per ogni tornata in base allo stile di guida in cui vogliamo metterci alla prova. In questo modo si farma di meno, si corre di più e, generalmente, il divertimento medio della carriera tende a essere alto perché si corrono principalmente eventi che ci piacciono.

Considerando il parco moto sterminato e la valanga di contenuti nuovi per la personalizzazione delle due ruote, l’esperienza che ne viene fuori è convincente e interessante, ed è sostanzialmente la lettera d’amore al motociclismo tout court che due anni fa aveva un paio di vacue promesse e la punteggiatura sbagliata. Ride 2, invece, è un viaggio che dà soddisfazione sia a chi lo voglia affrontare derapando col posteriore sulle Supermoto, sia a chi voglia ribadire la propria identità di centauro su una naked vintage. C’è spazio per tutti, insomma, per chi ama i circuiti e vuole staccare il tempo e per chi, invece, vuole sognare quella Ducati Monster che, per un motivo o per un altro, non ha mai comprato accontentandosi di immortalare la perfezione dei modelli 3D e delle texture ad altissima risoluzione nel photo mode (bello, ma migliorabile) tra i chiaroscuri del Passo dello Stelvio. Il nuovo gioco di Milestone è solido, ricco e ben ottimizzato, e già questa, secondo me, per chi ama le moto, è un’ottima notizia. Se aggiungiamo che l’esperienza multiplayer ha finalmente abbandonato (anche su PC) le solite lungaggini e complicazioni Milestone in favore di una struttura molto più efficiente, in termini prettamente ludici, l’offerta di Ride 2 convince pienamente.

QUALCHE TRAVERSONE, MA TANTO GAS

Dal punto di vista del modello di guida e dell’esperienza sull’asfalto, il nuovo arrivato di casa Milestone ha luci e ombre, ma complessivamente il bilancio è positivo, sempre inquadrando la produzione come una light simulation che tende al realismo, ma che permette a tutti di divertirsi in sella.

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Ride 2 è una light simulation che tende al realismo, ma permette a tutti di divertirsi in sella

Siamo in linea con le recenti produzioni dello studio italiano e, dunque, possiamo apprezzare l’ormai ottima gestione della trazione delle moto, con sobbalzi che riescono a farci sentire i cambi di peso e controllare al meglio il mezzo, soprattutto impostando la fisica su “pro” e rifuggendo dagli aiuti che, a mio avviso, semplificano e banalizzano troppo la guida. D’altronde, la tolleranza del modello fisico è tale da permettere a tutti di guidare bene e senza automazioni, e dovesse andare male all’inizio si può far uso dei rewind per comprendere al meglio le differenti categorie di moto. A questo proposito, il lavoro di differenziazione delle diverse classi motociclistiche è più che buono, ed è piacevole passare da una tipologia all’altra e trovare nuovi punti di riferimento. Inoltre la presenza di diversi circuiti in più, tra cui l’iconico e spettacolare cittadino di Macau (che arriva in un videogioco in maniera ufficiale per la prima volta) e la storica Nordschleife (realizzata bene, ma ovviamente non ai livelli di Assetto Corsa), garantisce estrema varietà.

Peccato, in fondo, che l’intelligenza artificiale non sfrutti pienamente il potenziale messo a disposizione dalla miriade di combinazioni diverse di moto e competizioni: le gare, purtroppo, tendono a somigliarsi troppo nel loro svolgimento, e vedono la pur prestante e veloce IA procedere spesso in trenino, salvo darsi magicamente battaglia quando c’è il giocatore tra le ruote. In sostanza, siamo davanti a una sorta di elastico di nuova generazione, che sfilaccia ad hoc il gruppone per dare l’illusione di bagarre all’utente. Quanto offerto è sempre meglio dei giochi dove il primo della fila ti aspetta perché si sente solo e dove l’IA guadagna mandrie di cavalli in inseguimento, però il retaggio del passato, di una generazione precedente di giochi di corse, si fa sentire anche da questo punto di vista. Il divertimento, certo, non viene meno e Ride 2, d’altronde, punta più a coinvolgere in un’esperienza motociclistica totalizzante che a simulare le gare.

Se, come già detto in apertura, il profilo tecnico è comunque ancorato a un motore grafico che vorrebbe ma non può più di tanto, gli sforzi di Milestone per mascherare l’ageing sono comunque apprezzabili, così come l’ottimo lavoro svolto sul sonoro, con rombi di motori che vanno dal discreto allo splendido e, soprattutto, riescono a comunicare le differenze che vivono al di sotto del cupolino. A questo proposito, guardare il mondo proprio da lì, in prima persona, è un’esperienza fantastica, e Milestone conferma di aver messo a punto due visuali in soggettiva (con vignettatura da casco e senza) che rappresentano il top della categoria e restituiscono un’esperienza giocabilissima. Nel complesso, dunque, Ride 2 arriva al traguardo con baldanza e sicumera, senza troppe incertezze e senza neanche impennate imperiose: per quelle, necessariamente, ci sarà da aspettare l’anno prossimo con l’Unreal Engine 4.

Ride 2 corregge tutto quanto non funzionava nel primo episodio ed è l’esperienza che ci saremmo aspettati all’origine del franchise: un viaggio d’amore e passione nel mondo del motociclismo. Il nuovo titolo di Milestone è un gioco solido, che compensa un comparto tecnico un po’ demodé con un’ottimizzazione impeccabile e un’offerta ludica senza pari. Finalmente gli amanti di Tourist Trophy possono riporre la propria PS2 e dedicarsi al suo erede, che arriva sul filo di lana e con due anni di ritardo.

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Pro

  • Carriera single player convincente.
  • Offerta ludica enorme.
  • Buone opportunità di tuning e customizzazione.
  • Modelli delle moto splendidi.

Contro

  • AI non impeccabile.
  • Graficamente datato.
  • Alcuni modelli non hanno troppa customizzazione estetica.
8

Più che buono

Se serve un tuttofare il buon Mancini è l’uomo da chiamare. La nostra principessa fotografa, usa la videocamera come se fosse un’estensione naturale del corpo e monta video manco fosse in una catena di montaggio. Ah… e scrive anche. Insomma… il classico “bravo guaglione”.

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