Subnautica - Recensione PS4

PC PS4 Xbox One

Dopo un lungo lavoro di porting, il survival sottomarino di Unknown Worlds Entertainment che tanto aveva fatto battere il cuore a Mario Baccigalupi (qui la sua recensione della versione PC) sbarca finalmente su PS4 e Xbox One sia in edizione digitale che retail. Stiamo parlando di Subnautica, esperienza fruibile anche in VR tramite Oculus Rift e HTC Vive ma che dà il meglio di sé con il classico monitor, specie se generoso nelle dimensioni e dotato di un eccellente contrasto. Quando ci è arrivato il codice per saggiare la qualità del porting serviva una cavia che potesse provarlo su PS4 e ho colto la palla al balzo per togliermi la curiosità dopo mesi che lo avevo posteggiato nella lista dei desideri di Steam senza che il suo prezzo scendesse mai abbastanza per le mie finanze.

MASTER RACE

Scaricati i 5 GB di gioco e lanciato l’eseguibile, il mio Bravia Full HD da 32 pollici si è riempito di uno dei migliori mari esplorabili su cui abbia mai messo gli occhi, offrendo la stessa libertà di azione e la medesima varietà di risorse della controparte PC. In termini di risoluzione e modellazione non sono stati apportati cambiamenti o modifiche tangibili, ma sul piano dei caricamenti il Subnautica da salotto è un macigno difficile da digerire. Su PS4 liscia ci vogliono 120 secondi per caricare il mondo di gioco, a prescindere che si stia recuperando un salvataggio o si inizi una partita ex novo.

sul piano dei caricamenti il Subnautica da salotto è un macigno difficile da digerire

Analogamente il frame rate subisce continui rallentamenti nelle schermate leggermente più popolate o muovendo la telecamera durante l’emersione; problemi questi presenti anche nella versione PC ma risolvibili su hardware chiuso. Scrivo “rallentamenti” quando in realtà si tratta di veri e propri crolli verticali, incomprensibili per una macchina capace di far girare God of War senza tentennamenti. Nulla da dire sul sistema di controllo, che mutua quello precedente e, considerata l’interfaccia, si adatta alla perfezione a qualsivoglia controller munito di doppio stick analogico. Se poi vogliamo mettere i puntini sulle “i” è ovvio che muoversi tra i menù col puntatore del mouse è decisamente più veloce, ma nessuno se ne lamenterà troppo.

CHE FACCIO, LASCIO?

Ieri sera, mentre osservavo per l’ennesima volta il sorgere del sole alla sinistra dell’Aurora, la nave madre di carattere “generazionale” precipitata per cause sconosciute nelle acque del pianeta 4546B e di cui noi siamo gli unici sopravvissuti (?), mi sono accorto di aver giocato ininterrottamente per quasi tre ore. Subnautica è infatti portatore sano della miglior qualità del genere dei survival, ossia quella di regalare continuamente nuovi stimoli agli stalker senza frustrarli – mai – con una gestione degli indici di salute troppo strozzata. Al netto della possibilità di giocarlo senza doversene occupare, il mare dei ragazzi di Unknown Worlds Entertainment è così ricco di risorse diverse che ci si dimentica del tempo che passa con una semplicità disarmante. Vale la pena lasciarselo sfuggire solo per qualche problema di ottimizzazione, comunque noioso? A mio avviso no, per quanto dubito che ci saranno patch al day one in grado di migliorarne le prestazioni.

Subnautica è un survival sottomarino degno di competere con titoli più blasonati dello stesso genere. Non gli manca nulla, dall’abbondanza di risorse alla sottotraccia narrativa, passando per una libertà di azione garantita e l’assenza di frustrazione nella gestione dei parametri vitali. Il porting su PS4 presenta problemi nei tempi di caricamento e in un frame rate che crolla in occasione di passaggi leggermente più popolati, inaccettabili se si pensa al lavoro di ottimizzazione fatto dai team first party ma decisamente perdonabile nel contesto dei valori produttivi di Unknown Worlds Entertainment.

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Pro

  • Crafting, what else?
  • Risorse da raccogliere e analizzare come se non ci fosse un domani.
  • Libertà di azione senza frustrazione.

Contro

  • Caricamento iniziale estenuante.
  • Frame rate incerto.
8.5

Più che buono

Il fatto che la moglie abbia accettato di avere un marito con dei seri problemi di dipendenza da giochini elettronici, la dice lunga sui compromessi ai quali è dovuto scendere pur di evitare che la sua collezione di cartucce finisse misteriosamente nel bidone della spazzatura. Il suo sogno è quello di arricchirsi facendo un lavoro appagante, anche se chi lo conosce sostiene che sarebbe disposto a diventare semplicemente ricco. Nel mentre, trascorre la domenica mattina facendo le pulizie di casa, ipotizzando cosa accadrebbe se alla sua porta bussassero Elena Fisher e Liara T'Soni, insieme.

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