Cara Amiga, ti scrivo per ricordarti un po'

Cara Amiga, ti scrivo per ricordarti un po'

L’altro giorno, in una tranquilla giornata estiva in cui invece di farsi i bagni noi si chiudeva il numero di settembre, l’internet è impazzito. Per una volta, però, lo ha fatto per una buona causa, una notizia positiva, una cosa bella: no, non un video di gattini tenerissimi, ma la giusta celebrazione per l’upload di oltre 10000 (sì, 10K) software (e dunque, anche giochi) per Amiga su The Internet Archive, liberamente scaricabili o giocabili attravero l’emulazione via browser, seppur con qualche difettuccio qui e lì. Ovviamente, dopo il boato di esaltazione e nostalgia, qualche simpatico buontempone ha subito gridato allo scandalo: l’emulazione è lenta perché solo a velocità originale, molti giochi non funzionano bene, ne sono segnati 10k ma molti titoli sono assenti e ci sono tanti doppioni, e poi comunque WinUAE è meglio perché ci sono i filtri e sui torrent i set di rom sono “più megli assai”. Un po’ come andare in biblioteca e dire che loro sono inutili perché tanto ti scarichi gli epub piratati, o in una fonoteca a sostenere la superiorità degli MP3 scaricati da YouTube. Il punto, insomma, è ignorare la funzione per cui nascono le cose. Sia chiaro, è oggettivamente vero che dal punto di vista ludico l’emulazione sul proprio computer è chiaramente superiore, così come è altrettanto doveroso dire che le mancanze nell’archivio ci sono – per dire, ho provato immediatamente a cercare Sierra Soccer, Elfmania, Out Run Europe e alcuni altri titoli che fanno parte della mia infanzia videoludica e, beh, ci sono rimasto male a non trovarli – ma il nocciolo della questione è che questa non si tratta di un’operazione nostalgia per allietare i pomeriggi vuoti di giocatori hipster in vena di mercatino dell’usato, ma di consegnare alla memoria del mondo un pezzo di storia del software e avere uno strumento agilissimo per consultare le fonti quando necessario.

Amiga Memories

non si tratta di un’operazione nostalgia per allietare i pomeriggi vuoti di giocatori hipster in vena di mercatino dell’usato

 Si tratta di cultura, e avere anche l’Amiga nell’archivio più grande di internet è l’ennesima dimostrazione di quanto tutto questo baraccone non sia soltanto il nostro passatempo preferito, ma uno dei fenomeni culturali più importanti a cavallo di due secoli. Non è un caso che The Internet Archive, che fisicamente si trova a San Francisco, abbia un mirror di tutto il materiale sui server della Biblioteca di Alessandria d’Egitto: l’immagine mitica di una delle sette meraviglie del mondo è ancora oggi viva proprio grazie al concetto di memoria storica, e l’idea che, oggi come allora, ci sia un posto dove, grazie al lavoro di oltre duecento persone – e il supporto di una comuntià illuminata e di una fondazione che finanzia le ricerche – ci si impegni a conservare in maniera organizzata i ricordi di una società iper frammentata è importantissimo. Nel Fedro di Platone c’è un episodio che dovremmo ricordare più spesso, e mi riferisco al mito di Theuth, re d’Egitto, che in merito alla scoperta della scrittura e alla possibilità di archiviare il sapere da parte del suo popolo, rammenta che l’effetto pratico dell’espandere la memoria attraverso una nuova tecnica ha come conseguenza il favorire la dimenticanza stessa, perché le persone si affideranno fin troppo al nuovo strumento. Ecco, da consumatori di Tera e Tera di dati, nell’epoca del Cloud, comprendere il valore della memoria e l’importanza della conservazione dei beni immateriali dovrebbe essere la nostra priorità, così come comprendere il valore degli archivi (digitali e fisici) e supportarne lo sviluppo. Una volta mentalizzato questo, poi, non è affatto un problema andare alla ricerca dei propri giochi preferiti e utilizzare il browser per viaggiare all’interno della propria memoria e ricostruire i pomeriggi passanti davanti all’Amiga. Io, per esempio, sono andato immediatamente ad ascoltarmi il giro di basso di Fleetwood Mac nella intro di Formula 1 Grand Prix. E un po’ mi è venuto il magone.

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  1. 1.
    "After a beta-testing period, the emulated Amiga programs at the Archive have been taken down for further development. Thanks to everyone for testing the Amiga In-Browser emulation package during the beta period,"
    Peccato, lo proverò se me ne ricorderò più avanti. :sisi:

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