Per chi segue certi angoli dell’internet (Twitter. Sto parlando di quel social infernale che è Twitter), il fatto che l’uscita di Helldivers 2 sia stata accompagnata da dibattiti a sfondo politico non sarà certo novità sorprendente. Per tutti gli altri, tranquilli: ci penso io a tenervi aggiornati. Non vedevate l’ora, eh?
Il discorso, in realtà, va oltre quello che si dice su Twitter, quindi in merito a questo cercherò di essere più rapido possibile. Negli stessi giorni in cui usciva Helldivers 2 e tutti noi ci chiedevamo quando sarebbe stato il nostro turno di entrare sui server, sul social di Elon Musk infervorava il dibattito – a quanto ho capito abbastanza ciclico, un po’ come chi è più forte fra Goku e Superman – sul film di Starship Troopers, fra chi diceva che è una evidentissima presa in giro del fascismo e chi invece contestava la sua efficacia o validità per motivi che non sto qui a riassumervi.
CHE IL DIBATTITO SU STARSHIP TROOPERS FINISSE PER COINVOLGERE HELLDIVERS ERA INEVITABILE
MA CE L’HAI CON ME?
Ora, prima di andare avanti, due cose vanno sottolineate. La prima è che, per quanto possa senza ombra di dubbio influenzarlo, Twitter non è il mondo reale. Discussioni che su quel social sono pervasive e accesissime, non è assolutamente detto che vengano vissute nella stessa maniera nella vita di tutti i giorni; l’esempio più evidente di questa dicotomia è forse il dibattito sulle persone trans, a cui lì dentro è quasi impossibile sfuggire e caratterizzato da toni spesso brutali, ma che quando un giornalista di Sky News è andato a chiedere ai partecipanti di una gara amatoriale cosa pensavano delle atlete trans, si è risolto in scrollate di spalle e “boh non vedo il problema”. La seconda cosa che è importante sottolineare è come nessuno (con la testa a posto) pensi che giocare a Helldivers 2 renda automaticamente un fascista genocidario e colonizzatore. Assolutamente no: è perfettamente normale divertirsi giocandoci, perché è un gioco – come peraltro sottolineavo nella mia recensione – fatto davvero da dio, che azzecca un sacco di cose che a quanto pare così tanti altri sparatutto cooperativi faticano invece a comprendere; ed è perfettamente normale anche trovarsi a fare battute in tema.

Sapevate che su una delle lastre alla fine del tutorial c’è un lungo contratto che indica tutti i vostri obblighi, e che basta passarci a fianco per accettarlo? Ora lo sapete.
E quindi il punto qual è? Che quelli di cui sto parlando sono due livelli separati. Divertirsi con un gioco non preclude in nessun modo riflettere su quelli che sono i suoi temi. Essere consapevoli che quella dipinta in Helldivers 2 non è assolutamente una società idilliaca non significa trovare meno divertente chiamare una bomba da 500 kg in testa a un titano dei Terminidi o centrare in pieno l’occhio di un devastatore degli Automaton con un colpo di railgun.
c’è chi vive con entusiasmo forse un po’ troppo genuino la parte satirica del gioco
↑→↓↓↓ CHE TI PASSA
Quindi non si può più scherzare? La commedia è diventata illegale? Dobbiamo sempre essere seri in ogni minuto della nostra giornata? No, certo che no. Reitero quanto detto sopra: riflettere sui temi di un videogioco, anche in maniera critica, e invitare altri a fare lo stesso non è un attacco personale contro chi invece si ferma alla parte per così dire “giocata”. Così come non è un attacco personale sottolineare che una parte della comunità di giocatori presenta elementi tossici: se voi non siete fra questi, se non avete mai pensato che sarebbe stato molto divertente giocare a Company of Heroes mettendosi come nickname qualcosa che suona come “34te SS Totenköpf Sturmabteilung” e come avatar una foto di Heinz Guderian, potete stare tranquilli. Nessuno ce l’ha con voi. Nessuno vi giudica se vedete Helldivers 2 solo come un ottimo modo di passare la sera in compagnia dei vostri amici (lo ammetto: sembra quasi assurdo dover dire questa ovvietà, ma so bene come vanno questo tipo di discorsi).

Sul ponte della nave ogni tanto passa pure la pubblicità di un deodorante per Helldivers. Più satira di così!
Ciò da cui si vuole mettere in guardia non è il fatto che in ogni giocatore medio si nasconda un gerarca nazista, ma che alcune frange della comunità… beh, di sicuro ci si avvicinano. Anche in un videogioco evidentemente satirico come Helldivers 2: lo abbiamo visto più volte, gente che interpreta una critica o una satira anche molto esplicita come una glorificazione. È il caso del film di Starship Troopers, dove c’è gente che si rifiuta di credere a quello che è lo scopo dichiarato di Paul Verhoeven, lo abbiamo visto in The Boys, dove c’è chi fa genuinamente il tifo per Homelander, lo abbiamo visto su Warhammer, dove c’è chi crede un po’ troppo in quel “kill the xenos” (tanto da spingere la stessa Games Workshop a prendere decisamente le distanze da certi comportamenti). Ed è così anche nei videogiochi. E noi dovremmo avercela con chi vuole rendere i videogiochi – e non solo – un posto meno accogliente, non con chi punta il dito contro certi modi di fare.