Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica - Recensione

Switch

Un arcipelago da riunire in Mario & Luigi Fraternauti alla Carica è il biglietto da visita per infondere nuova vita in un franchise storico.

Sviluppatore / Publisher: Acquire / Nintendo Prezzo: € 59.99 Localizzazione: Testi Multiplayer: assente PEGI: +7 Disponibile su: Nintendo  Switch Data d’uscita: 07 novembre 2024

Abbiamo battuto tanti di quei caratteri da sviscerare gli aspetti principali di Mario & Luigi Fraternauti alla Carica durante non una ma due anteprime, tuttavia l’ultima notizia è arrivata solo qualche giorno fa, sollevando il velo sul misterioso sviluppatore che ha raccolto il testimone della AlphaDream di Tetsuo Mizuno.

Si tratta della Acquire, studio che vanta all’attivo non solo Octopath Traveler, ma anche perle del calibro di Way of the Samurai, gioco di cui l’intero mondo civilizzato anela un nuovo capitolo, tanto per essere chiari. Considerando che non si tratta del loro primo rodeo nell’arena dei giochi di ruolo che non disdegnano una spruzzatina d’azione, è ora più facile comprendere perché Mario & Luigi Fraternauti alla Carica sia un titolo tanto riuscito e divertente.

LA ROTTA MAGGIORE DI MARIO & LUIGI: FRATERNAUTI ALLA CARICA

Parte del fascino è dovuto all’ambientazione, che preleva i dinamici idraulici dal solito Regno dei Funghi per spedirli tra le onde dei mari di Elettria in aiuto di un popolo disperatamente intento a riunificare il proprio arcipelago, annettendo gli atolli oramai sperduti al redivivo Centralbero, fonte di energia nonché albero maestro dell’Isola Solcamari. Questo improbabile vascello rappresenta l’hub del gioco in costante navigazione tra i flutti e funge da base operativa dove prendere fiato e fare acquisti prima di partire alla maniera dei Fratelli Fettuccini (una citazione da Monkey Island mi pare decorosa parlando di un gioco dall’anima marinaresca) alla volta di nuove spiagge da esplorare.

Dopo l’annessione di un’isola, i raggi del Centralbero faranno letteralmente sbocciare nuovi sentieri.

È una formula molto intelligente che permette di offrire approcci differenti sotto forma di mini avventure ben distinte al fine di raggiungere l’obiettivo principale, che solitamente consiste nel raggiungere la parte più alta dello scenario per riconnettere il livello in corso al Centralbero: su un’isola ad esempio è necessario risolvere un vero e proprio giallo mettendo assieme gli indizi per smascherare il colpevole, mentre altrove una risorsa importante è tenuta in ostaggio da banchi di scheletriche Lischette apparentemente impossibili da superare. Una volta riconnesso un livello il lavoro non è finito, perché il rinnovato splendore del Centralbero farà sbocciare nuovi percorsi; allo stesso modo, le cosiddette Azioni Fratelli consentono di superare ostacoli precedentemente insormontabili in puro stile metroidvania per giustificare un po’ di sano backtracking. È di norma tra questi sentieri secondari che si nasconde il numero maggiore di Luminelli, piccole, elusive “lucciole” indispensabili per generare l’energia positiva con cui creare le Spine Sinergiche, un po’ croce e delizia del gioco come vedremo più tardi. Sebbene la progressione sia sempre e comunque lineare, è la grande molteplicità delle situazioni e la personalità dei due eroici idraulici a mantenere alta l’attenzione con le loro trovate.

 La rotta viene impostata passando da una corrente all’altra. Esattamente come con gli scambi di una ferrovia.

È il caso, ad esempio, di quei momenti in cui Luigi – da sempre elemento geniale e carismatico del gruppo – ha una delle sue intuizioni, intervenendo con esilarante cocciutaggine per risolvere il problema di turno. Che si tratti di separarsi temporaneamente da Mario per attivare interruttori o addirittura escogitare stratagemmi fuori dagli schemi per mettere fuori combattimento un boss, l’umorismo slapstick dei due fratelli è stato raramente tanto esplosivo e in sintonia, anche grazie alla coloratissima grafica che dona ai personaggi una vasta gamma di espressioni, riempiendo lo schermo con paesaggi fiabeschi che prendono vita grazie a un uso della tavolozza assolutamente magistrale, sopratutto sul modello OLED. Il fatto che la base operativa sia sostanzialmente un enorme natante costantemente in movimento apre anche le porte a una certa libertà d’azione, con la navigazione (sempre evidente in un apposito riquadro ingrandibile che tiene traccia degli ultimi avvistamenti, dove all’occorrenza può essere velocizzata per evitare tempi morti) che consente di affrontare le isole visitabili senza un ordine prestabilito, a patto che siano raggiungibili all’interno delle correnti che l’Isola Solcamari può navigare al momento, un elemento destinato a espandersi proseguendo nel gioco. Per osare un paragone ardito, immaginate i dipinti in Super Mario 64 e avrete un’idea della ricchezza di idee e contesti, comodamente raggiungibili a – letteralmente – un tiro di schioppo. O di telescoppio, che dir si voglia.

UN’AVVENTURA SOLARE

Sebbene il giocatore controlli principalmente Mario, i due fratelli si muovono all’unisono, con le loro rispettive azioni delegate ai quattro pulsanti frontali, in modo da indirizzare indipendentemente salti e martellate. Un sistema solo inizialmente confusionario che apre la strada a simpatici puzzle basati sui riflessi e consente alla coppia di spartirsi il lavoro manuale. Troppi oggetti da raccogliere o pareti di blocchi che implorano di essere demolite? Basta tenere premuto il dorsale L e Luigi (chi altri?) prenderà l’iniziativa dandosi da fare in maniera indipendente, risparmiandoci una serie di azioni che, alla lunga, potrebbero risultare noiose e ripetitive, mostrando un rispetto per il tempo altrui che solo un uomo di siffatta levatura può vantare. Il medesimo affiatamento si riscontra nei combattimenti, magari da innescare colpendo per primi i nemici che affollano mappe. I due idraulici attaccano rispettando il proprio turno, sfruttando però l’aiuto del compagno per infliggere danni extra, azzeccando con il giusto tempismo una serie di azioni; stessa cosa in caso di difesa, quando l’incognita del fratello preso di mira dai cattivi spinge a restare sull’attenti, rendendo la situazione ancora più esilarante e offrendo una piacevole dose di interazione in un sistema di combattimento altrimenti innegabilmente canonico.

Luigi nel suo riquadro è pronto a martellare quell’interruttore, mentre Mario affronta delle piattaforme mobili.

Queste meccaniche esplodono all’ennesima potenza con gli Attacchi Fratelli, gli unici che richiedono il consumo di PA, praticamente il mana del gioco: coreografici e ovviamente spiritosissimi, causano danni enormi azzeccando le combinazioni di comandi richieste. Come da copione vincere frutta punti esperienza con cui salire di livello e… cambiare classe, a intervalli regolari. Un traguardo in realtà molto meno interessante di quanto il nome possa suggerire, giacché le classi in questione altro non sono che una serie di scelte con cui mettere le mani guantate su bonus permanenti di vario tipo, come ad esempio una manciata di punti ferita in più da intascare a ogni livello. Nulla che possa dissuadere i due fratelli dalla loro avviatissima carriera di idraulici, per capirci. Il rovescio della medaglia risiede nella facilità di fondo che, assieme alla sopracitata linearità dell’esplorazione, potrebbe non soddisfare tutti. Il sistema di combattimento è sicuramente il colpevole principale, con il tempismo necessario per inserire i comandi con cui massimizzare i danni che si rivela immediatamente estremamente permissivo; non aiutano a tal proposito le Spine Sinergiche, ovvero potenziamenti introdotti probabilmente per velocizzare gli scontri vista l’abbondanza di nemici presenti.

ll mare non nasconde solo isole, ma anche bizzarri scogli. Avvistateli tutti!

Si scaricano progressivamente durante la lotta ma possono essere liberamente sostituite senza sprecare un turno e garantiscono utili facilitazione come attacchi ad area o stordimento, dando vita addirittura a speciali combinazioni se attivate in particolari sinergie. Non male, ma alcune spine sono davvero troppo utili, come quelle che somministrano automaticamente oggetti di recupero anche in caso di KO; andando avanti gli slot in cui equipaggiarle cresceranno, consegnando nelle mani dei giocatori più scafati una modalità semplificata che banalizza eccessivamente i combattimenti. Come se non bastasse, quando si morde la polvere (e sì, lo ammetto: per descrivervi quanto segue mi sono dovuto impegnare per farmi sconfiggere) si può riprovare lo scontro ripetutamente, abbassando per ben due volte il livello di difficoltà a seconda dei tentativi andati a vuoto. Perfetto per i più piccoli, ma diciamo che avendo cura dell’equipaggiamento e affrontando gli scontri con un filo di attenzione difficilmente vi troverete nei guai.

MIO FRATELLO? FIGLIO UNICO

È un peccato, perché la cura infusa nella realizzazione dei nemici è innegabile; alcuni modificano progressivamente la guardia, spingendo il giocatore a scegliere accuratamente se usare il martello o affidarsi ai buoni vecchi pestoni leggendo l’andamento della battaglia, mentre una buona gamma di attacchi rende la controffensiva un’azione non scontata e mnemonica. Anche l’esplorazione si concede qualche piccolo passo falso: assieme alle isole “principali” che abbiamo precedentemente elogiato sono presenti lembi di terra decisamente più contenuti, quasi del tutto privi di narrazione e utili principalmente per recuperare qualche moneta o attrezzo extra: nulla a che vedere con gli occasionali fari, luoghi imprescindibili per far proseguire la trama il cui layout offre veri e propri dungeon, ricchi di ostacoli interessanti (da superare solitamente grazie al folle genio di Luigi) e piattaforme su cui saltare, un elemento fondamentale nel DNA dei giochi di Mario curiosamente mai troppo sfruttato nelle sue avventure ruolistiche.

Le isole nascondono diverse attività, come questa specie di tennis a tema “cucurbitaceo”!

E non aiuta particolarmente la qualità delle missioni secondarie, quasi del tutto composte da fetch quest sorrette a fatica da una scrittura spiritosa e dalla voglia di ottenere qualche interessante ricompensa. Nel quadro generale, però, la crociera rimane un autentico piacere dall’inizio alla fine, grazie a una narrativa buona e all’ambientazione inedita che permette di mischiare nel calderone un cast eclettico formato da volti vecchi e nuovi al servizio di una simpatia contagiosa e difficile da ignorare. È un’alchimia molto riuscita con cui mettere assieme una vicenda piacevole e originale grazie al supporto (e ai cammei di cui non posso rivelare nulla…) di personaggi amatissimi, un racconto – di nuovo – certamente orientato ai più giovani ma che lascerà senza dubbio soddisfatti anche quei giocatori più “brontoloni”, solitamente avvezzi a titoli innegabilmente più impegnativi.

In Breve: Mario & Luigi Fraternauti alla Carica è un gioco orientato ai più giovani, ma questo non vuol dire che gli amanti dei giochi di ruolo più hardcore debbano necessariamente snobbarlo: con una vulcanica dose di trovate capaci di strappare ben più di una risata e una direzione artistica incantevole, il gioco è la favola della buonanotte ideale per concludere col botto la straordinaria carriera di Switch.

Piattaforma di Prova: Switch
Com’è, Come Gira: Sfumature, uso della tavolozza e un character design che per certi versi pare ispirarsi al film di Illumination creano un fiabesco, piacevolissimo palcoscenico. Uno dei giochi artisticamente più appaganti con cui concludere il vostro 2024 in compagnia del fido Switch.

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Pro

  • Artisticamente ispiratissimo / personaggi vecchi e nuovi si uniscono in una piacevole narrazione / le classiche meccaniche della serie Mario & Luigi, perfettamente raffinate / grande inventiva.

Contro

  • Difficoltà tarata decisamente verso il basso
9

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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