A Plague Tale: Requiem – Recensione

PC PS5 Switch Xbox Series X

A Plague Tale: Requiem segue lo struggente viaggio di Amicia e Hugo, già protagonisti del primo capitolo della serie sviluppata da Asobo Studio. Nella Francia dell’Inquisizione e della peste nera fratello e sorella proveranno ad iniziare una nuova vita… ma la maledizione che li segue non tarda a palesarsi di nuovo.

Sviluppatore / Publisher: Asobo Studio / Focus Entertainment Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 5, Xbox Series X/S, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile

BUONA (ANCHE) LA SECONDA?

Un celebre adagio dice che quasi sempre confermarsi è più difficile che affermarsi, che arrivare in cima è nettamente più semplice del restarci. Sarà, ma soprattutto nel mondo dell’entertainment non sono pochi i secondi capitoli che possono vantarsi di aver superato i loro celebri predecessori.

Nel cinema “blockbuster” gli esempi sono tantissimi, da Il Padrino II ad Aliens, Terminator 2, Il Cavaliere Oscuro e via dicendo. Anche in ambito videogiochi gli esempi non mancano. Senza pensarci troppo ci vengono in mente i secondi capitoli di Baldur’s Gate, Uncharted, Silent Hill, Assassin’s Creed, Borderlands, Resident Evil, Titanfall e potremmo continuare ancora a lungo.

L’attesissimo sequel può vantarsi di aver superato il predecessore

In questo prestigioso club entra proprio in questi giorni anche A Plague Tale: Requiem, attesissimo sequel di una delle migliori sorprese videoludiche degli ultimi anni. Asobo Studio, dopo anni passati a fare da supporto ad altri team, sembra aver trovato una sua confortevole dimensione, ha raccolto i complimenti per Innocence e gettato in tavola tutti gli assi migliorando (quasi) ogni aspetto del titolo originale e ampliandone il respiro.

a plague tale requiem recensione

La fiera a cui parteciperete all’inizio del gioco è uno dei pochi momenti sereni per Hugo e Amicia. Da lì a poco la loro maledizione tornerà a farsi sentire.

I protagonisti sono sempre gli stessi, Amicia e Hugo, sorella e fratello che nonostante la loro giovane età di cose brutte ne hanno viste e passate fin troppe. In un periodo storico come quello in cui sono ambientate le loro (dis)avventure sopravvivere ad una normale vita quotidiana è già un’impresa, ma se di mezzo ci si mettono anche la peste nera, maledizioni, assassini, inquisitori e forze soprannaturali allora…

SQUADRA CHE VINCE, SI MIGLIORA

I due hanno provato a ritagliarsi una vita normale, ma dopo un breve periodo di apparente calma i problemi si ripresentano a loro ancora più cupi. La pestilenza, rappresentata dai milioni di topi che in questa seconda uscita sono mostruosamente più numerosi e pericolosi, perseguiterà i due protagonisti nella loro affannosa ricerca di una cura per la Macula, la malattia che affligge Hugo e che rischia di spegnerne presto la giovane vita.

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La Macula sta devastando il corpo e la mente di Hugo, ma la sua influenza si sta spargendo a macchia d’olio ovunque.

La soluzione a questo gravoso problema sembra nascondersi in una misteriosa isola, apparsa in sogno al giovane. L’inizio bucolico che vi attende in Requiem vi regalerà momenti spensierati e scorci visivi davvero notevoli, ma è solo l’incipit di un viaggio nel quale minacce di vario tipo e devastazione saranno all’ordine del giorno. Per contrastare i rinnovati pericoli che vi attendono, Asobo Studio ha preso le meccaniche del gioco precedente, ampliandole e rifinendole in maniera certosina.

Asobo Studio ha preso le meccaniche del precedente, ampliandole e rifinendole in maniera certosina

Amicia ha ancora la sua fidata fionda e verrà in possesso di altre armi, ma questa volta potrà disporre anche di misture alchemiche capaci di aggiungere effetti ancora più devastanti ai suoi colpi. Fuoco, pece bollente e polvere repellente dovranno essere usate con parsimonia per eliminare nemici o allontanare temporaneamente la minaccia strisciante. Questa volta anche Hugo ha un ruolo più importante nell’economia del gioco, i poteri derivanti dalla sua malattia gli permettono di sfruttare degli interessanti poteri, che in parte sfruttano anche l’utilizzo dei ratti. Il resto del costrutto ludico di A Plague Tale: Requiem è rimasto sostanzialmente intatto, con sezioni di spostamento ad esplorazione libera intervallati a macro-livelli da studiare accuratamente per sopperire con un mix di azioni stealth e combattimenti all’inferiorità numerica in cui vi troverete nel 90% dei casi.

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La fedele fionda di Amicia è più utile e versatile che mai, oltre che in combattimento vi tornerà utile anche nella risoluzione di enigmi.

A tal proposito, un paio di sezioni risultano un po’ confuse per quanto riguarda gli obiettivi da portare a termine, che inducono ad un “trial and error” che si poteva evitare. In un meccanismo di gioco eccellente stride un po’ anche il modo in cui è stato implementato l’elemento crafting, legato soprattutto al miglioramento delle armi. I materiali sparsi in giro sono a dir poco scarsi e la quantità richiesta per le modifiche un po’ troppo esosa. Servirebbe qualche aggiustamento che speriamo arrivi sotto forma di patch correttiva.

TUTTO MOLTO BELLO, MA…

Esteticamente A Plague Tale: Requiem segna un discreto passo avanti rispetto al gioco precedente, anche grazie alla decisione di Asobo Studio di mollare una volta per tutte la old-gen di console per dedicarsi agli hardware più aggiornati. Il mondo di gioco in cui si muovono Hugo e Amicia è vivo, vibrante e reso sorprendentemente bello da vedere grazie a oculate scelte stilistiche.

Un passo avanti, grazie alla decisione di mollare la old-gen

La temperatura colore dell’intera produzione in particolare dona agli scenari un realismo che travalica i meriti “poligonali” e invita spesso e volentieri ad utilizzare l’ormai imprescindibile Photo Mode. Un plauso va sollevato anche alla gestione delle fonti di luce e all’utilizzo dei particellari, che specie in alcune sezioni può essere paragonato a quello di produzioni ben più grandi e blasonate. Tutto questo però richiede un prezzo da pagare. A tenere banco in questi giorni è la “questione 30 fps”, nella quale rientra anche A Plague Tale: Requiem.

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La temperatura colore di A Plague Tale: Requiem riesce perfettamente ad esaltare la particolare palette cromatica del gioco.

Sebbene in un gioco come questo tale limitazione si senta meno pesantemente che in titoli come Gotham Knights, è evidente che il team di sviluppo ha trascurato un po’ l’ottimizzazione del proprio titolo, visto che anche su PC con configurazioni piuttosto “allegre” si fatica a raggiungere la quota minima in 4K e per arrivare agli agognati 60 fps è necessario scendere ad una risoluzione prossima ai 1080p. Eccellente e quasi impeccabile invece l’audio, sia per quanto riguarda gli effetti sonori che per il doppiaggio in inglese, sottotitolato più che discretamente in italiano.

Al netto dei problemi, Asobo Studio è riuscito a creare un sequel addirittura superiore al già ottimo primo capitolo

Al netto dei problemi descritti poche righe fa, va dato atto ad Asobo Studio di essere riuscito a creare un sequel addirittura superiore al già ottimo primo capitolo, che vi consigliamo di recuperare nel caso lo abbiate perso. Conoscere la storia precedente dei due protagonisti è infatti fondamentale per godersi al meglio le circa 15 ore di emozioni che vi attendono in Requiem. Il futuro di questo talentuoso team appare sempre più roseo e non vediamo l’ora di scoprire a cosa si dedicheranno nei prossimi anni.

In Breve: Al netto di qualche problema di ottimizzazione, che speriamo venga risolto a breve, A Plague Tale: Requiem segue il solco qualitativo tracciato più di tre anni fa dal primo capitolo della serie, Innocence. Le meccaniche di base sono rimaste più o meno le stesse, ma a loro si sono aggiunte due o tre novità capaci di ampliare non poco il respiro di questa seconda avventura… che vi emozionerà e coinvolgerà come forse non potreste immaginare.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Come descritto in sede di recensione, l’unico difetto imputabile a questo secondo A Plague Tale riguarda l’ottimizzazione. Su console il gioco è “cappato” a 30 fps, ma è su PC che si poteva fare decisamente di più. Per raggiungere quote di fluidità consone a questa piattaforma è necessario purtroppo sacrificare la risoluzione. Urge correttivo.

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Pro

  • Ancora una volta emozionante e coinvolgente / Ogni meccanica di gioco è stata raffinata e ampliata.

Contro

  • L'ottimizzazione generale è da rivedere e correggere al più presto / Alcune sezioni sono un po' confusionarie.
8.3

Più che buono

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