Accel World vs Sword Art Online - Recensione

PS Vita PS4

All’alba del nuovo millennio, la serie .hack mi aveva conquistato non poco per l’originalità della sua visione, ma ultimamente questi incroci a metà tra MMORPG e mondo reale cominciano veramente a uscire dalle maledette pareti. Mettendo da parte l’interessante Overlord (disponibile, qualora interessasse, sul canale di Yamato Video) ci dedicheremo in questa sede esclusivamente all’immaginario di Reki Kawahara. Accel World vs Sword Art Online è un nome fuorviante, giacché quel versus messo lì nel mezzo lascerebbe intendere un conflitto tra due opere che, nel gioco, vanno in realtà d’amore e d’accordo, mettendo da parte la barriera temporale che le separa in nome della lotta contro un nemico comune.

READY PLAYER ONE

Artdink ha chiaramente fatto i compiti, riutilizzando parte degli asset e del precedente Sword Art Online: Lost Song, diversificando tuttavia l’approccio al combattimento a seconda degli appartenenti alle due saghe. Kiritoe compagni possono librarsi senza limiti in volo, esplorando il mondo di gioco in libertà assoluta e affrontando nemici aerei ad armi pari; al contrario, mettendo da parte il protagonista Silver Crow, i corazzatissimi personaggi di Accel World sono generalmente ancorati al suolo, costretti a sfruttare balzi sovrannaturali e fulminei scatti per colmare le distanze e portare gli scontri sul personale. Accel World vs Sword Art Online immagine PS4 PS Vita 15Con un’abbondante roster comprendente una cinquantina di elementi provenienti da entrambe le serie, c’è il potenziale per far impazzire dalla gioia i fan di Kawahara, gettando contemporaneamente nello straniamento più nero i neofiti, che probabilmente preferiranno creare un gruppo composto unicamente dai più pratici eroi volanti.

il versus piazzato nel titolo lascia intendere un conflitto tra due opere che, invece, vanno d’amore e d’accordo, mettendo da parte la barriera temporale che le separa

Comunque vadano le cose, il combattimento in tempo reale resta uno dei punti di forza del gioco, semplice ma convincente nella concatenazione di colpi deboli e forti, seguiti dalle immancabili abilità di attacco attivabili tramiti scorciatoie, destinate a diventare più potenti con l’uso. La massima esaltazione arriva con gli attacchi switch, già apprezzati in Lost Song e anche qui indispensabile strumento per fare davvero male ai boss. Si tratta di attacchi in sequenza dove i vari personaggi si alternano al pestaggio del bersaglio, incrementando esponenzialmente il danno inflitto.

Il risultato è dinamico e privo di momenti morti nonostante i rarissimi cali di fluidità, mentre i due compagni che ci portiamo dietro – comandati dalla CPU – si comportano generalmente bene, tralasciando la spiacevole propensione al consumo di oggetti curativi. Un quadro d’insieme confortante in vista della smodata mole di nemici che popolano le blande aree di gioco, forti di un’identità piuttosto singolare dettata dalle miriade di isole fluttuanti che si incastrano con improbabili costruzioni futuristiche grazie alla collisione dei due mondi, tuttavia graficamente povere e prive di punti d’interesse memorabili. Se non fosse per l’originale verticalità, il mondo di gioco di Accel World VS Sword Art Online apparirebbe tra i più banali, un calvario esacerbato dalla scarsa chiarezza della mappa richiamabile, che rende l’orientamento un’operazione più lunga e noiosa del dovuto.

UNLIMITED BURST

Il colpo di grazia arriva dalle quest secondarie, che generalmente scattano durante l’esplorazione e offrono poco vibranti obiettivi tipo “uccidi trenta nemici” o “raccogli dieci pietre runiche” in un breve lasso di tempo e all’interno di un’area circoscritta. Una noia pazzesca che mette in ombra missioni extra a onor del vero più interessanti e articolate capaci di aggiungere tasselli alla vicenda, ma si tratta decisamente di mosche bianche. Accel World vs Sword Art Online immagine PS4 PS Vita 06

il combattimento in tempo reale resta uno dei punti di forza del gioco

Esiste anche una componente multigiocatore, che rappresenta il principale motivo per continuare a giocare dopo aver terminato la non lunghissima campagna. Nello spirito MMORPG che caratterizza le due serie, le attività online si dividono tra combattimenti PVP a squadre di quattro membri ciascuno e scontri contro cattivissimi boss. Nulla che sia in grado di catturare l’attenzione a lungo, onestamente, anche perché durante le prove effettuate la connessione non si è sempre dimostrata stabilissima.

Non sono un fan del materiale originale, ma sono riuscito comunque a godermi la trama dall’inizio alla fine, aiutato anche dall’apposito compendio che mi ha consentito di colmare le mie lacune. Non è male, ma la narrazione si mantiene piuttosto stagnante, legata a colpi di scena tristemente prevedibili ed evidentemente messa assieme per colmare i vent’anni che separano le due serie e giustificare il loro incontro.Tutto gira attorno al rapimento dell’intelligenza artificiale Yui, “figlia” adottiva di Kirito e Asuna, nonché vero e proprio reagente che permette alla strega Persona Vabel di mutare Alfheim Online alla faccia degli avvisi di logout da parte dei game master. Sicuramente farà la gioia degli appassionati, ma difficilmente invoglierà qualcuno a interessarsi a Kuroyukihime, al Brain Burst o al resto del pantheon immaginato da Reki Kawahara. Il sonoro non si eleva sul resto della produzione, con tracce piuttosto anonime che cedono il passo al clangore delle armi e al parlato, rigorosamente in giapponese.

Accel World VS Sword Art Online è un titolo che non riesce a elevarsi, costretto da un’estetica che sa di PlayStation 3 da lontano un miglio e da un mondo di gioco monotono e anonimo che riesce a rendere noioso il pur gradevole sistema di combattimento. Se siete fan delle due serie potete tranquillamente aggiungere un punticino o forse più al globale, tenendo comunque in mente che, al di là di protagonisti e tematiche, Accel World VS Sword Art Online non ce la fa davvero a spostarsi dalla mediocrità.

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Pro

  • Sistema di combattimento divertente.
  • Trama piacevole, specialmente per i fan.

Contro

  • Mondo di gioco soporifero.
  • Quest dozzinali.
  • Esteticamente nato vecchio.
6.5

Sufficiente

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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