Alla base di After the Fallc’è sempre il caro e vecchio Left 4 Dead, più volte imitato anche in VR ma senza le qualità esibite nel loro nuovo gioco dagli autori di Arizona Sunshine. Imperfetto, ma assai divertente.
Sviluppatore / Publisher: Vertigo Games / Vertigo Games Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo e Competitivo Online PEGI: 18+ Disponibile Su: PC (versione di prova, Oculus Store, Steam), Meta Quest 2, PS4 via PSVR Data di Lancio: Già disponibile
Voglio recensire After The Fall mettendo in classifica i punti principali, in modo che anche i più indefessi emuli del Bradipo-Style, cioè simpaticamente pigri, nella prima riga di ogni paragrafo trovino le indicazioni fondamentali e, se lo ritengono opportuno, clicchino su Compra buttandosi nella mischia. O meglio, letteralmente, nella sala giochi postapocalittica di After The Fall.
NUMBER ONE
Praticamente è Left 4 Dead in VR. Uno schema di gioco che ormai conoscono anche i sassi, ha avuto innumerevoli emuli e si è ripresentato con lo sviluppatore originale anche recentissimamente, con Back 4 Blood, visto che il pur nobile progetto di Evolve non è riuscito a raggiungere la stessa immediatezza e, complice anche questo, ha finito per fare un fragoroso botto in terra, almeno sotto il profilo commerciale. L4D presentò forse un debito iniziale con la mod di UT2004 Killing Floor, poi diventata un ottimo gioco completo fondato su un simile DNA, quello di uno sparatutto co-op dove si procede per la mappa sparando ai mostrazzi come non ci fosse domani. Proprio nella progressione, nel ritmo e nella generazione dei nemici, tuttavia, il seminale gioco di Turtle Rock Studios ha insegnato le fondamentali regole raccolte anche da Vertigo Games nella realizzazione di After The Fall.
Le fondamentali dell’azione co-op sono sempre quelle insegnate da Turtle Rock con L4D, ben raccolte da After The Fall
NUMBER TWO
Per alcuni versi, After the Fall valica i confini di L4D per avvicinarsi ai MMO d’azione più in voga negli ultimi anni, almeno sotto il profilo dell’interazione social. Il fatto di “giocare alla postapocalisse” è chiaro nell’HUB, luogo comune vagamente dalle parti di The Division, ma con coin-op e laser gun per scegliere le opzioni, dove tra le altre cose possiamo chiacchierare con singoli o gruppi di giocatori selezionabili al volo, e magari decidere di portarseli in partita.
In questo spazio riceveremo missioni da PNG, verranno sbloccati gadget da battaglia, cureremo dotazione/accessori per le armi rinvenute (con opportuna parsimonia) nelle ambientazioni, ne troveremo alcune sbloccate e potremo usare i floppy disc – anche questi trovati nelle missioni e “decriptati” alla fine delle partite – per adoperare agli accessori, lungo uno schema che omaggia l’immediatezza degli albori del medium con lo scopo, però, di mostrare quanto sia divertente in una VR debitamente curata, con tutte le interazioni al loro posto. E lo è, datemi retta.
NUMBER THREE
Il voto non corrisponde in modo lineare alle rifiniture, ma premia After the Fall per motivi precisi. Prima di tutto è divertentissimo: a lato di una trascurabile opzione PvP, soprattutto in cooperativa troviamo lo stesso connubio di immediatezza e rapida strategia (copri quell’angolo, macinali dai lati e simili indicazioni di tattica spicciola) che da sempre rende il genere ‘potenzialmente’ apprezzabile. Cioè non lo è per tutti, tanti titoli là fuori sono a dimostrarlo, ma After the Fall si dimostra abilmente costruito per disegno dei livelli, armi, nemici e taratura della difficoltà, già ben cattiva dalla seconda tacca in su. Quel che serve, insomma, nonostante la varietà dell’attuale ‘Launch Edition’ si limiti a 5 mappe, la varietà dei nemici sia altrettanto contenuta ma, appunto, se la cavi comunque bene in termini di sfida e, così, di elevata rigiocabilità.
È pur vero che si può ancora migliorare, nemmeno poco, ad esempio nei bug/exploit che gli sviluppatori stanno risolvendo. Il gioco di Vertigo Games è ancora grezzo in aspetti importanti, anche nella non chiarissima gestione delle stanze, specie nella possibilità di entrare con un amico, o nel bilanciamento della sfida in relazione alle opzioni realistiche di controllo, per cui con il caricamento manuale delle armi uscirne vivi diventa praticamente impossibile. Ma il cuore del gioco c’è, anche sotto il profilo della cura estetica o delle opzioni specifiche VR per gameplay e comfort (movimento libero o teletrasporto, fluidità nel voltarsi e così via), tanto da dover essere assolutamente consigliato nell’attuale panorama action in realtà virtuale, senza se e senza ma.
In Breve: Prendete un bel po’ di Left 4 Dead, una spruzzata del gusto arcade tanto amato in VR e mescolate con una robusta dose di ghiacciata apocalisse zombie. Il risultato sarà After the Fall: non un gioco perfetto, bisognoso di più varietà, ma il miglior action co-op mai sviluppato in realtà virtuale, grazie all’esperienza e al talento di uno degli studi più abili nell’iniettare adrenalina e divertimento in VR.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di prova: Ryzen 5 3600, 16GB di RAM, GeForce RTX 3070, SSD
Com’è, Come Gira: Nessun problema di fluidità sulla macchina della prova, effettuata sia su Steam che su Oculus App con lo streaming wireless, via Air Link e Virtual Desktop. Il primato della migliore qualità del bitrate va ancora a quest’ultimo.