L’epopea horror-psichedelica di Alan Wake 2 arriva al suo epilogo con il secondo DLC della storia principale, The Lake House. L’ultima tappa di un viaggio che ha cambiato per sempre il modo di raccontare i thriller in ambito videoludico, ma che al tempo stesso rappresenta un nuovo inizio per Sam Lake e i ragazzi di Remedy. Ora il futuro punta verso FBC Firebreak, Control 2, i remake di Max Payne e perché no… Alan Wake 3!
Sviluppatore / Publisher: Epic Games Publishing – Remedy Entertainment Prezzo: 79,99 Euro (20 Euro Upgrade Deluxe) Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: +18 Disponibile su: PC (Epic Games Store), Xbox Series X|S, PS5 Data d’uscita: Già disponibile
Meno di tre ore sono sufficienti per arrivare alla fine di questo secondo e ultimo DLC di Alan Wake 2. Un epilogo che in realtà è uno spin-off, ma che per certi versi anche il primo passo verso il futuro del Wakeverso di Remedy. Tre ore che si amalgamano al gioco principale come un blob iridescente, donandogli una nuova forma e facendolo brillare ancora di più. L’ambientazione è totalmente inedita ma in qualche modo i giocatori di Alan Wake 2 l’hanno già sfiorata mentre si aggiravano per Cauldron Lake. La Lake House era nascosta oltre una recinzione invalicabile, si diceva in giro che fosse addirittura un luogo esistente in un altra dimensione, teatro di eventi inenarrabili che venivano puntualmente insabbiati dal Federal Bureau of Control. Proprio una agente dell’FBC, Kiran Estevez, è chiamata ad indagare su ciò che sta accadendo alla Lake House. Non è la prima volta che ne sentite parlare e siamo pronti a scommettere che non sarà neanche l’ultima.
Arrivata sul posto insieme al suo team, Kiran viene lasciata in balia di un viaggio nella follia perpetrato dai direttori della Lake House, i dottori Jules e Diana Marmont. I due guidavano un team al lavoro su misteriosi esperimenti che tra le altre cose provavano ad imitare gli scritti di Alan Wake, dotati del potere di plasmare e alterare la realtà. Non senza sacrifici venne scoperto che la scrittura non era la sola arte capace di risvegliare e modificare il piano dell’esistenza tangibile, la pittura a quanto pare possiede lo stesso potere e per questo nei laboratori erano stati “invitati” dei soggetti particolarmente dotati. Una sorta di versione malvagia e dittatoriale della X-Mansion insomma e avrebbe anche potuto funzionare se sul più bello la Presenza Oscura non avesse attaccato la Lake House mandando tutto a rotoli nella maniera più orrenda possibile… ma quando mai non accade?
ALAN WAKE IN LAKE HOLDEST HOUSE
Una location piccola, con soli cinque piani a cui però piace cambiare come alle scale di Hogwarts. Girando nei suoi corridoi, stanze e angoli bui alla ricerca di risposte vi imbatterete in ascensori che si spostano, pareti fantasma, stanze che cambiano forma e oggetti che appaiono dal nulla. Eventi più che ordinari per un agente della FBC. D’altronde la Lake House assomiglia ad una versione ridotta della Holdest House, ha la stessa architettura brutalista e nasconde anche lei un bel po’ di segreti. Se ne accorge quasi subito l’agente Estevez, la cui squadra viene ben presto fatta fuori lasciandola da sola in balia di “qualcosa”, un’entità che sembra rimasta imprigionata all’interno di un dipinto e che diventerà un interlocutore quasi abituale, prodigo di frasi deliranti che nascondono misteriosi indizi.
Nel suo tentativo di eliminare l’anomalia, la giovane entrerà in contatto indiretto con lo stesso Alan Wake, che come al solito sembra conoscere in anticipo il corso degli eventi… forse perché è anche a causa sua se stanno accadendo. Dopo le variazioni sul tema del DLC Night Springs, Remedy (ri)affonda le radici nel survival horror e ci indica la strada verso il futuro. Abbiamo amato alla follia la svolta musical e le bizzarrie narrative del gioco principale e siamo certi che l’inventiva di Sam Lake e soci tirerà fuori altre perle del genere in futuro, ma qui non c’è spazio per cose del genere. The Lake House è il punto di congiunzione perfetto tra Control e Alan Wake 2, capace di miscelare alla perfezione le follie narrative del primo con l’orrore del secondo, mantenendo il giocatore sulla corda anche grazie ad una sapiente equilibrio di stimoli e ostacoli, ma soprattutto dosando con più parsimonia i jump-scares che in AW2 (soprattutto verso la fine) erano diventati fin troppo frequenti e quindi inefficaci.
ESCONO DALLE DIPINTE PARETI
Il silenzio sarà vostro fedele compagno nelle labirintiche sale della Lake House, interrotto solo da rumori ambientali e occasionali monologhi dei Marmont, che hanno affidato a brevi filmati in Super 8 le loro elucubrazioni. È subito chiaro che i due erano in disaccordo sul modus operandi degli esperimenti e questo forse è stato uno dei motivi del disastro di cui testimonierete le vittime in ogni angolo. Tuttavia non sarà di loro che dovrete preoccuparvi. Le entità che vi hanno perseguitato in Alan Wake 2 torneranno, accompagnate da nuovi nemici ancora più inquietanti: esseri filiformi alti più di due metri, con braccia e gambe lunghissime, che prendono vita dagli schizzi di vernice di cui la Lake House è disseminata. Le manifestazioni “reali” di un nuovo potere di cui non eravamo a conoscenza. Non possono essere eliminati con le armi convenzionali, per riuscirci dovrete impossessarvi di una nuova arma che getta una luce ancora più sinistra sugli eventi passati.
Una storia iper-concentrata che a causa della brevità dell’esperienza sembra a volte contorcersi su se stessa facendosi illeggibile, ma che alla fine trova una sua quadratura e ci guarda in faccia dicendoci: “eccomi, quello che avete visto finora è solo l’inizio”. In effetti di cose in sospeso questo The Lake House ne lascia un bel po’, un cliffhanger che non sappiamo ancora quando verrà ripreso. Perfettamente inutile quindi trattenere il fiato fin da ora, ma nonostante questa piccola cattiveria non possiamo che ringraziare Remedy per averci resi protagonisti di un viaggio follemente coinvolgente e sì, anche di averci lasciato un vuoto che potrà essere colmato solo con le prossime sfaccettature del Wakeverso.
In Breve: Dopo le bizzarre variazioni sul tema di Night Springs, The Lake House ci riporta al genere survival horror regalandoci un’altra delle infinite sfaccettature del sempre più stimolante Wakeverso. In meno di tre ore vengono condensate le essenze di Control e AW2 per distillarle e metterle da parte in vista del futuro… che si preannuncia a dir poco eccitante. Forse una o due ore in più per dare maggiore respiro agli eventi però non avrebbero guastato.
Piattaforma di Gioco: PlayStation 5
Com’è, come gira: Il mondo di Alan Wake 2 ormai è consolidato sia narrativamente che tecnicamente. Nello specifico The Lake House propone quasi unicamente ambienti al chiuso, spesso molto scuri, che mai mettono a repentaglio la fluidità dell’esperienza. Nel corso del gioco abbiamo testimoniato un paio di glitch ma trattandosi del Wakeverso possiamo essere certi che non fossero semplicemente un’altra delle sue “ordinarie anomalie”?