Alien: Rogue Incursion – Recensione

PC VR

Passi lenti per evitare una morte rapida. Il radar portatile non segnala nulla, ma il mio battito cardiaco lo contraddice. C’è qualcosa nelle condutture sopra di me, lo percepisco. Avverto un sibilo, imbraccio il fucile a impulsi e prego che sia solo una tubatura: in Alien: Rogue Incursion rumore fa rima con orrore.

Sviluppatore / Publisher: Survios / Survios Prezzo: 28.99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 17+ Disponibile su: Meta Quest 3, Steam VR, PSVR2 Data di uscita: Già disponibile, 13 febbraio su Meta Quest

Niente da fare, le preghiere servono a poco quando si è sperduti nella gelida oscurità del cosmo e su Purdan sono addirittura controproducenti: gli unici a cui possono giungere sono gli Xenomorfi, le terrificanti superstar di Alien, un nome che non abbisogna di presentazioni.

Il loro sbarco su VR non poteva passare inosservato, non da queste parti. Dalle gesta di Ellen Ripley nel capolavoro di Ridley Scott del 1979 fino all’ultimo tiepido Romulus, ogni iterazione degli Xenomorfi deve essere passata al setaccio da TGM, il nostro è un obbligo morale. Stavolta tocca all’ultima fatica di Survios, Alien: Rogue Incursion, l’esordio dei killer più efficienti dell’universo nella realtà virtuale.

I SEGRETI DI ALIEN: ROGUE INCURSION

Dopo aver ricevuto un SOS dal remoto pianeta minerario Purdan, l’ex-colonial marine Zula Hendricks – il nostro alter ego – e la persona artificiale Davis 01 vengono incaricati di indagare. Sopravvissuti a un atterraggio di emergenza, scoprono che il pianeta è più di una semplice colonia mineraria in disuso della Gemini Exoplanet Solutions. Svelare altro sarebbe un delitto, vi posso solo dire che, invogliandoci a esplorare il complesso fantasma per sviscerarne i segreti, la trama viene approfondita anche attraverso delle mail a cui possiamo accedere dai vari terminali.

Alien: Rogue Incursion è solamente la prima tappa di un viaggio action-horror in VR

Alla fine delle otto ore necessarie a concludere l’avventura rimane la voglia di saperne di più, ma, come suggerisce quel Part One che capeggia qua e là, è tutto calcolato: Alien: Rogue Incursion è solo la prima tappa di un viaggio action-horror in VR che mira a ricreare le inquietanti atmosfere della serie.

Il rilevatore non segnala nulla, ma non importa: la tensione non scema comunque.

Torniamo al gioco. Il nostro compito è infiltrarci nella struttura della Gemini Exoplanet Solutions e scoprire cosa è accaduto, oltre a trovare un modo per tornarcene a casa tutti interi. Ben presto, infatti, la più terrificante delle verità spunta furtiva dal tetto di un edificio per palesarsi di fronte a noi in tutta la sua mortale magnificenza: l’intera colonia è infestata dagli Xenomorfi. Neanche il tempo di raccapezzarci che già abbiamo il fiato della morte sul collo. Lezione imparata: se mai doveste viaggiare nello spazio non rispondete a nessuna richiesta di aiuto, bloccate subito il mittente come spam.

NESSUNO PUÒ SENTIRTI GRIDARE? NON PROPRIO

Altra lezione che si apprende subito: su Purdan i rumori possono salvarti o toglierti la vita, è questione di istanti. Zula è armata di tutto punto, ogni oggetto utile a garantirne la sopravvivenza è posizionato sul corpo con una buona attenzione all’immersione (la torcia è sulla spalla sinistra, la pistola nella fondina sul fianco destro e il fucile sulle spalle) anche se, quando bisogna ricaricare nei momenti più concitati, tra il panico e una meccanica poco snella può capitare di pasticciare.

Altra lezione che si apprende subito: su Purdan i rumori possono salvarti o toglierti la vita

Il rilevatore di movimento portatile è un buon alleato ma mai quanto il fucile a pompa, il revolver e il fucile al plasma (occhio al rinculo, usate due mani!). Chi si aspetta un Alien: Isolation in salsa VR (avete letto del seguito?) è parecchio fuori strada perché Alien: Rogue Incursion è molto più orientato all’azione, ce lo rammenta appena ne ha occasione giacché gli Xenomorfi vengono fuori dalle fot*ute pareti con una frequenza davvero alta. Forse pure troppo dato che, superate le emozionanti fasi iniziali, i numerosi incontri con gli alieni finiscono per diventare normali perdendo di phatos. La componente horror è legata all’atmosfera angosciante e alla tensione tangibile, esplorando la colonia si avverte l’ossessione nel volerci schiacciare psicologicamente facendoci sentire braccati in quanto unica preda in mezzo a tanti predatori che, proprio come ci hanno abituato, strisciano sui muri o nei condotti con un’eleganza tanto sinuosa quanto letale.

Ma quanto sono adorabili gli Xenomorfi? <3

Purtroppo non è possibile interagire profondamente con lo scenario, si può rispondere a zanne e artigli e code appuntite solo con le armi in dotazione e le granate. C’è un altro dettaglio che lascia perplessi: se si muore senza aver visitato una safe room ove salvare manualmente, tocca rifare interi segmenti di gioco. Tale scelta, sommata ai molteplici combattimenti superflui, può incrinare l’immersione facendo filtrare un po’ di ripetitività, la stessa che, dopo le prime entusiasmanti ore, infetta il combat system. Un po’ per la scarsa varietà di minacce, un po’ per l’arsenale limitato e un po’ per l’approccio semplicistico degli scontri a fuoco, dopo aver capito le falle nel modus operandi dei nemici i combattimenti risultano poco stimolanti.

ALTI E BASSI, MA CHE TENSIONE!

Tra diversi alti e diversi bassi, Alien: Rogue Incursion riesce a ricreare in maniera convincente l’orrore vissuto dall’equipaggio della Nostromo. I fan del franchise e chi ama le sensazioni forti lo adoreranno proprio per questo, gli altri invece potrebbero concentrarsi maggiormente sui difetti. Pur non vantando un gameplay innovativo né coraggioso nello sfruttare le immense potenzialità della VR, l’opera di Survios regala dei gran bei momenti in virtù di un contesto claustrofobico in cui la tensione è spesso alta. Grazie alla storia funzionale, al comparto audio-visivo convincente e all’esplorazione da batticuore, ci si ritrova immersi in un incubo sci-fi in cui la voglia di togliersi il visore per svegliarsi il prima possibile fa a pugni con il desiderio di continuare a giocare con la morte.

Capito cosa intendo con atmosfera claustrofobica?

Ci sono ampi margini di miglioramento, è evidente. Si può migliorare l’IA degli alieni oppure la gestione dell’equipaggiamento, parimenti a qualche piccolo bug/glitch. Al netto degli aspetti perfettibili questo Part One è un action-horror game VR da giocare, fosse anche solo per ritrovarsi davanti uno Xenomorfo e scoprire che effetto fa.

tra i claustrofobici corridoi della colonia abbandonata c’è “solo” un buon action-horror

Gli amanti dei giochi dal gameplay geniale o degli horror d’autore non troveranno su Purdan ciò che cerca, tra i claustrofobici corridoi della colonia abbandonata c’è “solo” un buon action-horror basato su una licenza e una creatura entrate nell’immaginario collettivo squarciandogli il ventre. C’è però un particolare di cui tenere conto: Alien: Rogue Incursion è il primo atto di un progetto più ampio, dunque è solo l’inizio. Speriamo che Survios faccia tesoro dei feedback e realizzi un secondo capitolo spettacolare, possibilmente capace di sfruttare al meglio tutte le potenzialità della realtà virtuale, un ambiente che mi sembra perfetto per diventare la nuova casa degli Xenomorfi.

In Breve: Atmosfera tesa alla Alien, esplorazione da tachicardia e momenti ad alto tasso d’adrenalina fanno di Alien: Rogue Incursion un gioco adatto a ogni fan degli Xenomorfi ma anche a chi adora le sensazioni forti, meno a chi sogna un horror fantascientifico memorabile. Le due anime horror ed action non convivono nel reciproco equilibrio, si spara forse fin troppo ma i problemi sono altrove. Se ne scorgono tracce nel gameplay non particolarmente avanzato, nel combat system poco ispirato e soprattutto in alcune scelte di design poco convincenti, in primis la comparsa degli alieni da dosare meglio al fine di rendere ogni scontro davvero significativo e il save system frustrante. C’è tanto potenziale sfruttato solo in parte nell’esordio VR degli Xenomorfi, ma questo Part One ha gettato le basi per qualcosa di importante ed è ciò che più conta: a volte è solo questione di fare il primo passo fregandosene se nello spazio nessuno può sentirti gridare.

Piattaforma di Prova: Meta Quest 3S (via Steam)
Configurazione di Prova: Ryzen 7 7800X3D, Radeon 7800XT Nitro+, 32 GB RAM DDR5, SSD
Com’è, Come Gira: Il comparto audio è ottimo nel farci accapponare la pelle, segnalandoci la presenza degli alieni con agghiacciante precisione o facendosi beffe dei nostri nervi con una tubatura. Bene anche quello grafico e la risposta dei controller ai nostri movimenti, sebbene qualcosa da migliorare si intraveda pure qui. Al day one è stata rilasciata una patch da 10 GB, segno che qualche miglioramento last minute è stato apportato.

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Pro

  • L'atmosfera di Alien c'è tutta / Tensione e angoscia palpabili / Ci sono grandi margini di miglioramento / Storia, esplorazione e comparto audiovisivo convincenti

Contro

  • Combat system poco stimolante / Alcune scelte di game design ne castrano il gran potenziale / Save system rivedibile
7.5

Buono

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