Benvenuti in Amnesia: Rebirth! Vi avvisiamo che l’incidente aereo in pieno deserto sarà la parte più rilassante della vostra giornata. Buona permanenza!
Sviluppatore / Publisher: Frictional Games / Frictional Games Prezzo: 24,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG), PlayStation 4
“Non giocare per vincere. Immergiti nel mondo e nella storia.” Di tutti gli hints and tips che ho letto nella carriera di videogiocatore, questo è tra i più azzeccati, e compare appena lanciamo Amnesia: Rebirth, ultima fatica di Frictional Games.
Lo studio indie svedese è famoso per terrorizzare giocatori dal 2007 con le serie Penumbra e Amnesia, di cui Rebirth rappresenta il terzo capitolo, avventura collegata ma godibile anche in piena autonomia.
“L’AEREO È IL MEZZO PIÙ SICU…”
Marzo, 1937. Anastasie Trianon, “Tasi” per gli amici, ammesso che ce ne sia ancora qualcuno in vita, fa parte assieme al marito Salim di un team di ricercatori in missione presso un sito archeologico in Algeria. A bordo dell’aereo che li sta portando a destinazione, Salim ha la tremarella ma la sua dolce metà lo rassicura con affetto. “Andrà tutto bene”, avranno pensato, prima che il mezzo avesse un’avaria, si incendiasse e si schiantasse nel mezzo del deserto.
DOVE SONO FINITI TUTTI? E PERCHé DAI POCHI SCRITTI RIMASTI SEMBRA CHE SIA LEI QUELLA SCOMPARSA?
CHI NON RICORDA IL PASSATO È CONDANNATO A RIPETERLO
Abile disegnatrice, Tasi porta con sé un album di schizzi confusi e semicancellati, che riprenderanno forma quando tornerà in luoghi probabilmente visitati in precedenza. Va così riacquistando a poco a poco la memoria, ripercorrendo i tragici eventi della sua vita.
E la momentanea amnesia non è l’unico problema che affligge la protagonista. In cura farmacologica per un non definito disturbo mentale, è soggetta a violenti attacchi di panico. L’instabilità è uno degli elementi chiave del gioco: se rimane al buio o si sente in pericolo, Tasi è vittima di crisi sempre più acute fino alla totale perdita di controllo, che riacquisterà solo nell’ultimo luogo sicuro visitato, un geniale sistema per gestire i checkpoint senza interrompere il flusso narrativo.
MEGLIO ACCENDERE UNA CANDELA CHE MALEDIRE L’OSCURITÀ
Rari fiammiferi e una lampada a petrolio sono l’unica arma contro l’oscurità. I primi vanno usati con assoluta parsimonia, per accendere candele e torce che oltre a rassicurarci, ci permetteranno di esaminare l’ambiente alla ricerca di indizi su quanto accaduto. Girovagando per grotte, vecchi fortini abbandonati e strutture che sembrano non appartenere alla nostra civiltà, le fonti di luce non sono mai abbastanza.
Continua nella prossima pagina…
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