Dreams Provato Anteprima PS4 11

Dreams

PS4

Dreams e l’esperienza del vagabondo onirico – Provato

L’ultima opera firmata Media Molecule è l’essenza stessa del videogioco, uno sguardo ravvicinato, privilegiato dentro il Big Bang dell’artigianato virtuale. Le molecole dell’immaginazione che entrano in contatto con una sostanza instabile, esplosiva, capace di dare vita a una reazione a catena di possibilità infinite, un motore grafico a misura di dilettante, così soffice e malleabile nell’interfaccia quanto profondo, praticamente professionale. L’idea e lo strumento per realizzarla, la scintilla e l’erba secca. Basta questo per veder detonare Dreams, già nel suo stato di accesso anticipato, rivelandone presto il suo più grande utilizzo; non tanto quello di simulazione divina dei nostri più reconditi sogni, ma quello di buco della serratura da cui spiare le menti di migliaia di creativi improvvisati, solitari. Come guardoni virtuali fuori dalla camera di Edwige Fenech. Un atto di intimità quasi imbarazzante, proibito, esaltante. L’esperienza del vagabondo onirico, appunto, che anticipa quella del creativo in erba, tra qualche giorno, sempre su queste pagine.

DAYDREAMING…

…I quietly observe, standing in my space” cantava Sarah Nelson nell’omonimo pezzo dei Massive Attack, anno 1990. Canzone clamorosa che calza a pennello con le sensazioni di chi si avvicina a Dreams per diventarne soprattutto spettatori/giocatori. Seduti sul proprio divano, Dualshock alla mano, rilassati, nella nostra comfort zone, vigili eppure in trance, in uno stato di sogno lucido intermittente, indotto dalla curiosità. Si naviga per categoria, popolarità, magari optando invece per le visioni più fresche, appena pubblicate. Capita così di trovarsi in una stanza appena abbozzata, una calice colmo di assenzio da bere alla goccia, la finestra che si apre su una “notte stellata” meravigliosamente animata, irrequieta e post-impressionista. Quasi non ci si crede che qualcuno sia riuscito a virtualizzare il capolavoro di Van Gogh con quell’eleganza. Non pressoché alcun elemento ludico, si cammina semplicemente per i pochi metri quadri di una stanza disordinata, eppure si è completamente rapiti da un lavoro il cui aspetto più eccezionale è la sua stessa esistenza, come davanti a un panorama mozzafiato. Si prova la vertigine dell’ignoto, davanti a certi lavori. Il contatto fisico con un processo creativo perennemente condiviso con una comunità che, ragionando come coscienza collettiva, potrebbe spingersi verso territori inesplorati e trasformare l’officina Media Molecule in una vera e propria piattaforma social-videoludica. Il bello di poter vivere Dreams fin dal suo brodo primordiale è la possibilità di provare con mano uno sperimentalismo travolgente, fatto di test, sogni zeppi di bug come incubi che si insinuano nella fantasia più libera, imperfetti, riuscendo però a riconoscere sempre una personalità, un desiderio, un guizzo. Si entra in contatto spirituale con un estraneo, attraverso la sua creatura, ed è bellissimo.
Dreams provato

Il bello di poter vivere Dreams fin dal suo brodo primordiale è la possibilità di provare con mano uno sperimentalismo travolgente

Ho passeggiato per lande desolate, rocciose, color grigio “indecisione”, nei panni di un robot stereotipato ma ben animato, nell’aria note di piano e la curiosità di raggiungere quel punto indicato dall’HUD. Mi sono ritrovato agli albori della ricostruzione del “playable teaser”, l’ormai leggendaria demo del Silent Hills mai nato di Kojima, osservando straniato la metamorfosi di un sogno a incubo, del paradiso in inferno. C’è poi chi ha deciso di creare una sala mixaggio dove pasticciare con la traccia di un gruppo rock stonato, fuori tempo, la cui unica possibilità di successo rimane la post-produzione. Perché Dreams non è solo creazione di immagini e gameplay, ma anche di melodie, suoni, senza limiti conosciuti. Uno psichedelico viaggio in autostop, promiscuo e senza meta attraverso la psiche umana, libera dalle regole di mercato cui anche l’indie più anarchico deve prestare un minimo di attenzione, senza scopo di lucro se non quello di crescere insieme alla community.

DREAMS SOCIAL CLUB

Ogni singolo elemento creato può essere condiviso per essere riciclato, addirittura remixato, continuando a evolvere in altre mani, nascendo a nuova vita. Assurdo pretendere di trovare fin da subito migliaia di opere fatte e finite, come fosse uno Steam da 29,99€, un cestone del discount pieno di giochi gratuiti, usa e getta, da consumare per diletto o noia. È un processo che richiederà pazienza, supporto continuo, certezze sul futuro (e qui sarà compito di Sony e Media Molecule trovare un modo per portarlo avanti di generazione in generazione), oltre alla partecipazione dei creativi meno dotati, un po’ beta tester e un po’ psicanalisti.
Dreams provato

Media Molecule non sta vendendo fumo, bensì un investimento sicuro per chi vuole credere in questa utopia

C’è chi si specializzerà nella creazione di ambienti, chi nell’animazione dei personaggi, chi nella composizione musicale, per poi magari dare vita a joint venture, studi di sviluppo improvvisati, oppure trovarsi ad ammirare i lavori di “one man band” prodigiosi. È veramente complicato mettere in fila e catalogare le emozioni che ho provato durante questi giorni di prova, cercando di descrivere cos’è in grado di partorire uno spazio vuoto (e un po’ di prove visive le troverete qua in giro). Un patform 2D? Un’esperienza introspettiva? O magari uno sparatutto in prima persona! È l’equivalente videoludico di dare in mano a un bambino fogli di carta e pennarelli. Media Molecule non sta vendendo fumo, bensì un investimento sicuro per chi vuole credere in questa utopia, dove il videogioco e i suoi strumenti diventano ancor di più alla portata di tutti, e che nelle mani giuste, portata al limite, regalerà gioielli ludici amatoriali di inestimabile valore. Che lo vogliate intendere come festival dell’ingegno videoludico ed esposizione di idee, o come palestra per approcciarsi a questo mondo, presi per mano da un tutorial straordinario e geniale, didattico anche se non si è inclini alla creazione, Dreams è già oggi un’opera unica, trasversale e innovativa. Una vacanza on the road in totale libertà alla scoperta di nuove sensazioni, sapori, profumi, di quelle che ripuliscono i polmoni, rallentano il cuore, liberano la mente.

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