Watch Dogs Legion multiplayer

Watch Dogs Legion

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Watch Dogs Legion – Anteprima E3 2019

Tra tutti i titoli annunciati sul palco di Ubisoft, devo ammettere che Watch Dogs Legion mi ha letteralmente stregato. Ho giocato il secondo capitolo con piacere, notando soprattutto come gli sviluppatori si siano dedicati a creare un’avventura immersiva molto diversa dal predecessore, nonché particolarmente “vicina” al target a cui era indirizzata.

Anche qui di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e il buon minutaggio di gameplay mostrato sul palco della conferenza, accompagnato dai soliti trailer d’effetto, mi ha confermato essenzialmente che Ubisoft è sempre sul pezzo (anche se dobbiamo lavorare sul ritmo d’esposizione). Ma con questa anteprima di Watch Dogs Legion cerchiamo di comprendere meglio cosa ne sarà di noi e come, magari, gli sviluppatori hanno pensato di unire l’idea di utilizzo della tecnologia, già vista nei precedenti capitoli, a un gameplay si spera fresco ma funzionale.

WE ARE LEGION

Il periodo post-Brexit immaginato dai ragazzi di Ubisoft non sembra decisamente roseo come potremmo aspettarci. Il panorama politico deve fronteggiare una società sull’orlo del collasso, complice un’evoluzione tecnologica così celere da arrivare a sostituire l’essere umano con la macchina. In questa metropoli simile alla Detroit immaginata da Quantic Dream, anche se non ci sono i droidi senzienti, vediamo scontrarsi due fazioni molto diverse tra loro: da un lato abbiamo l’organizzazione paramilitare chiamata Albion, che cerca di mantenere l’ordine anche ricorrendo alla violenza, e dall’altra DedSec, un fronte rivoluzionario che ha l’intenzione di mettere in moto una insurrezione per ripristinare lo status quo. Il primo cambiamento importante lo si rileva sin dalle prime fasi mostrate nel gameplay, dove si capisce che il focus dell’avventura non viene più posato letteralmente sulle spalle di un unico protagonista, ma viene invece suddiviso tra più personalità presenti nella città di Londra, persone diverse che non hanno apparentemente nulla in comune, tranne la loro voglia di ribellarsi a questa repressione.
Watch Dogs Legion anteprima e3 2019

Sembra che potremo veramente guidare una piccola legione di pazzi rivoluzionari!

Tramite l’utilizzo di un dispositivo tecnologico molto simile a uno smartphone, il nostro alter ego digitale può vagare liberamente per le strade della città, selezionando con cura un cittadino da reclutare tra le fila della rivoluzione (o legione se preferite). Potenzialmente questo discorso può lasciare a bocca aperta praticamente tutti, vista la scala di personaggi con cui il giocatore può entrare in contatto, ma serve chiaramente il fianco a un problema di fondo importante: quantità non sempre corrisponde a qualità. In questo preciso momento posso solo fare supposizioni, ma è chiaro che gli sviluppatori dovranno fronteggiare una serie di problemi non da poco legati al ritmo della narrazione, alla possibilità di seguire la storia con un avatar piuttosto che un altro, al fatto che non essendoci un vero protagonista potremmo essenzialmente pensare di finire il gioco con la nonnina senza utilizzare nessun altro avatar (forza super nonnina). Insomma questo gioco può essere sia carne che pesce, rischiando quindi di non soddisfare tutti i palati. Continuando ad analizzare le informazioni si evince che comunque esistono delle categorie, o almeno, esistono delle macro aree di appartenenza in cui possono essere racchiuse le capacità dei personaggi reclutabili. Sembra infatti che ci siano avatar specializzati nell’infiltrarsi nelle zone nemiche senza essere visti, oppure altri specializzati nel combattimento, che in termini tecnici ricevono magari una buona percentuale di bonus ai danni con una determinata arma.

Esiste comunque un limite al reclutamento della nostra legione, delimitato a un massimo di venti membri che potranno essere sostituiti fino al momento della morte. Sappiamo già che è stata implementata una funzione di permadeath e questo, in ottica di gioco, fa piacere perché in qualche modo dovrebbe far alzare l’asticella della difficoltà un pelino verso l’alto. Detto in soldoni, segnalando che si può effettivamente morire definitivamente, ogni approccio, scelta o missione guadagna importanza anche il discorso del reclutamento intelligente, nel senso che avere paura della morte può portare a valutare un contatto magari più stealth e prudente oppure, qualora proprio volessimo far danni, più diretto ma con i personaggi giusti.

FUTU-LONDRA

Sul lato visivo la Londra immaginata da Ubisoft è veramente intrigante, grazie ai suoi scorci familiari che però sono stati riadattati per proporre un impatto tecnologico di rilievo, dalle guardie olografiche messe di fronte ai negozi a tutta quella cartellonistica di propaganda che lascia trasparire un’attenzione per i particolari decisamente certosina.
Watch Dogs Legion anteprima e3 2019

Il permadeath mi intriga tantissimo

I droni che volano per i cieli della città lasciano comprendere meglio la parte di evoluzione tecnologica, ma anche i dispositivi in possesso dei personaggi non sono da meno e dimostrano quanto alcuni elementi del gameplay, se funzionali, non perdono importanza anche a distanza di anni. L’utilizzo di maschere personalizzate indossate una volta entrati in azione conferisce un retrogusto di rivoluzione molto più genuino, inoltre perfettamente in tema con il concept esposto da Ubisoft. Tra dubbi e certezze, oltre agli elementi di gameplay già visti, non ci resta altro che attendere nuovo materiale da provare nei prossimi mesi, in vista di una dichiarazione d’intenti che prevede l’uscita di Watch Dogs Legion per il 6 marzo del 2020.

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