Non pensavo sarebbe stato così difficile partorire alcune righe riguardo Postal 4, perché al netto della storia videoludica del titolo, fatta di scandali, mercificazione della violenza e palesi compromessi tra la qualità e il grado di divertimento senza pari che la serie ha sempre offerto, è difficile non ragionare attorno la politica di lancio di questo quarto capitolo senza porsi qualche domanda.
SONO IO, POSTAL DUDE
Con buona pace di Postal 3, titolo che ha avuto ben più di un problema, generando forti malumori tra fruitori e distributore del titolo, Postal 4 è la tacita promessa dei ragazzi di Running With Scissors di tornare ai fasti di Postal 2, unico vero capitolo su cui si è eretta una comunità e un alone di leggenda senza pari. Se in alcuni paesi possedere una copia di Postal 2 è ancora reato, in altri giocare un titolo del genere nel suo periodo di uscita significava andare contro un prodotto che, per meccaniche e libertà di esplorazione, era avanti anni luce: NPC che si muovevano seguendo una routine e determinati pattern e che rispondevano a ogni nostra azione, ogni luogo della mappa ampiamente esplorabile e pregna di tesori (che si tramutavano sempre in folli armi con cui seminare disordine e arrivare alla fine della settimana, vero fulcro del gioco). Insomma, nel 2003 Postal 2 era davvero tanto stravagante quanto unico nel suo genere.
L’Accesso Anticipato su Steam in realtà è una rozzissima build pre-alpha infarcita di bug, ottimizzata al peggio
Via la terza persona, per tornare a un nudo e puro FPS. Già dopo qualche minuto di gioco ci rendiamo conto che Postal 4, preso alla larghissima, è semplicemente un Postal 2 potenziato graficamente e qui emergono già i primi problemi. L’Accesso Anticipato su Steam in realtà è una rozzissima build pre-alpha infarcita di bug, ottimizzata al peggio delle possibilità, motivo per cui avrete bisogno di una macchina estremamente potente per solcare i livelli di texture ultra. Aggiungeteci a questo l’impossibilità di salvare e quindi caricare successivamente la partita (funzione che gli sviluppatori ancora non hanno implementato) e quindi la quotidiana dose di tedio nell’accendere il PC il giorno dopo e dover ricominciare, nuovamente, l’avventura dall’inizio.
Metteteci anche che la stessa mappa è ampiamente limitata, segno che i lavori sul titolo sono iniziati davvero da poco tempo. Insomma, già qui vorrei porre un quesito fondamentale per la percezione e fruizione di queste parole: ha senso, per un prodotto quale Postal e conoscendo la sua storia videoludica, criticare allo stato attuale, questa pochezza di tecnica e ottimizzazione, pur divertendosi nel fare ciò che facciamo, come usare un gatto come silenziatore per le armi?
ESSERE, O NON ESSERE
In parte, è sempre stato questo il dilemma morale su cui Postal ha incorniciato il suo essere strafottente e quindi incredibilmente divertente nell’orinare addosso le persone e vederle poi vomitare acido (!), oppure lanciare bombe-piccioni o cose del genere. Postal Dude era l’estensione videoludica della spensieratezza senza problemi, la concreta possibilità di avere un luogo virtuale, Paradise o EdenSin che sia e metterla a soqquadro, con un grado di divertimento superiore a quello che poteva offrire un Grand Theft Auto.
Postal 4 dunque è un glorioso ritorno alle origini che si costruisce su una promessa che forse non tutti sono desiderosi di accettare dato che allo stato attuale è un divertimento troncato a metà. Lodevoli sono le continue comunicazioni degli sviluppatori con i diretti aggiornamenti con una buona cadenza, segno che i lavori sono attivi giorno dopo giorno e nello stesso menù sarà possibile richiamare un form per comunicare problemi o bug, allegando anche relativo screen.
è una promessa che deve mostrare ancora di avere le possibilità di mantenere la parola