La leggenda di Trackmania sta per tornare più in forma che mai con il remake del capitolo Nations. Tutti pronti a gettarsi nella mischia con le folli corse griffate Ubisoft Nadeo?
Si dice che le cose semplici siano le migliori. Anche entro i confini del videogaming, il concetto funziona così bene che, talvolta, da un’idea in apparenza banale può nascere un fenomeno di fama mondiale. Ecco, Trackmania – il gioco di corse arcade sviluppato da Ubisoft Nadeo – incarna egregiamente questo modo di dire e il remake in arrivo promette di donare al brand un rinnovato splendore. Il primo episodio della celebre serie venne pubblicato nel 2003, ma il principio alla base di questa riedizione è lo stesso di quel Trackmania Nations del 2006 da cui trae spunto: puro divertimento competitivo su quattro ruote.
Niente ambizioni di realismo, niente velleità simulative, insomma l’ABC delle gare automobilistiche online: partenza, acceleratore/freno (il minimo) e arrivo tutto d’un fiato, scolandosi i circuiti alla goccia uno dopo l’altro, come tante pinte di un Oktoberfest vissuto a 200 km/h, evitando gli ostacoli come fossero inopportuni etilometri.
A BOMBAZZA!
Proprio come in una festa aperta a tutti, chiunque è il benvenuto: guidatori esperti o neo patentati, amatori o professionisti, casual o hardcore player. Su fantasiosi tracciati limitati solo dalle possibilità dell’editor in game e dalla creatività dell’architetto che lo utilizza, sviluppatore o utente che sia, giacché il tool è il medesimo per entrambi, i giocatori si danno battaglia a suon di giri della morte, rampe e paraboliche per far segnare il tempo migliore. La competizione online svolge un ruolo chiave perché questo remake strizza l’occhio proprio a chi ambisce a ritagliarsi un posto di rilievo negli esport.
In questo senso l’apice dell’esperienza multiplayer lo si raggiunge – oltre che negli eventi random a cadenza giornaliera o settimanale – confrontandosi con i pro player durante l’Open Gran League, che garantisce l’accesso alla Trackmania Grand League, la competizione ufficiale. Il titolo distribuito da Ubisoft non punta sugli elementi che siamo soliti avvistare negli altri racing game, è lampante; le vetture, ad esempio, sono tutte uguali e modificabili solo esteticamente.
partenza, acceleratore, freno (il minimo) e arrivo tutto d’un fiato, scolandosi i circuiti alla goccia uno dopo l’altro
Non ci sono fronzoli tecnici, orpelli meccanici o minuzie in fatto di setup cui badare: si benedice una traiettoria e la si segue fino in fondo, l’importante è finire davanti all’auto fantasma con cui si gareggia in single player o agli avversari reali. Immediatezza al volante quindi, ché in Trackmania si corre per il puro gusto di farlo e quando va male ci pensa fulmineo il tasto rewind a farci ripartire (in movimento, per non perdere il ritmo) dall’ultimo checkpoint.
NON VOGLIO ESSERE PERFETTO, VOGLIO ESSERE DIVERTENTE
Anche se la build testata non era quella definitiva, nonostante gli evidenti e diffusi miglioramenti, sarebbe errato pretendere magnificenze tecniche o virtuosismi simulativi da questo remake.
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