Kunos lancia la sfida a GT Sport con l’imminente approdo di Assetto Corsa Competizione su console, cercando di prendersi il monopolio dell’eRacing all’alba della nuova generazione, come un sorpasso all’ultima curva.
Il lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19 come occasione per sdoganare definitivamente l’eSport e in particolare l’eRacing. La voglia di guidare, di assistere alle competizioni motoristiche, desideri soffocati da qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato di vivere. E allora viene naturale buttarsi nel virtuale, un po’ per evadere dalla paura, un po’ per concedersi quei brividi che difficilmente i limitati metri quadri di un appartamento possono regalare. Un sentimento comune ai mortali come noi o agli dei del volante come Leclerc, mai così vicini. Pad, volante, playseat da gara, ogni periferica è diventata buona per regalarsi qualche ora al giorno di libertà motoristica, che fosse su Forza, GT Sport, Project Cars, F1 2019 o, appunto, Assetto Corsa Competizione, punto di riferimento della simulazione videoludica ormai dal 2014 e da allora in continua evoluzione, puntando con sempre maggior decisione, dedizione e infine successo il competitivo.
È infatti con Assetto Corsa Competizione e la partnership con SRO Motorsport, società che gestisce i campionati del GT World Challenge, che l’opera Kunos Simulazioni, l’anno scorso, ha letteralmente cambiato le regole dell’e(motor)Sport, diventando stella Polare del movimento in ambito PC (dividendosi la scena videoludica con GT Sport su PS4), con campionati paralleli (non alternativi) e perfettamente integrati nel tessuto del mondo corsistico. E il prossimo 23 giugno, ormai imminente, Assetto Corsa Competizione cercherà di trovare spazio anche su console, in nome dell’accessibilità (promettendo un sistema di controllo adatto anche ai normali pad) e di qualche compromesso tecnico (ma non fisico).
Assetto Corsa Competizione ha cambiato le regole dell’e(motor)Sport, divenendo vera stella polare del movimento in ambito PC
LA COLLISIONE TRA REALE E VIRTUALE
Perché se te lo dicono piloti che sull’asfalto ci passano praticamente tutta la vita, spingendo l’asticella sempre più in là, il fiato del cronometro sul collo e l’avversario che ti vuole infilare in staccata, che il confine tra simulazione e gara non è mai stato così reale e poco tangibile viene da credergli sulla parola. Perel vive in prima persona questo dualismo, fresco vincitore delle finali del GT Rivals Invitational in attesa di rimettersi dietro il volante della sua Ferrari.
Il simulatore diventa valvola di sfogo e corsa al perfezionamento personale, del professionista come del petrolhead della domenica
Il simulatore diventa valvola di sfogo e corsa al perfezionamento personale, del professionista come del petrolhead della domenica che magari, seduto in canotta e mutande davanti al monitor sogna il salto nelle competizioni reali, vittoria dopo vittoria. Non una prospettiva campata per aria, ma una reale possibilità data dalla continua erosione percettiva tra questi due mondi in Assetto Corsa Competizione.
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