Cyberpunk 2077 – Provato

Cyberpunk 2077

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Cyberpunk 2077 – Provato

Le ricercate minuzie audio-visive del titolo affogano i sensi del giocatore in un continuo e incessante miscuglio di percezioni

La varietà degli approcci e di gameplay è una delle caratteristiche che più mi ha affascinato, questo è sicuro. Mentre nella prima run ho effettuato diverse irruzioni alla Rambo per testare a fondo il gunplay, nella seconda ho adottato uno stile decisamente più discreto. Ciò mi ha dato la netta sensazione di muovere i fili di un personaggio completamente diverso, ma non solo perché anche il gameplay mi è apparso sotto un’altra luce. Questo approccio, ad esempio, ha consentito al mio amico Jackie di prendere alle spalle un nemico che si era voltato verso di me perché sorpreso dal mio fiancheggiamento laterale, sfruttando un buco nel muro, oppure mi ha aiutato successivamente a manomettere a distanza una macchinetta automatica per insospettire un nemico, farlo avvicinare e metterlo fuori gioco con un attacco furtivo alle spalle.

Cyberpunk 2077 Provato

Non so se è più preoccupante quello che si vede o quello che non si vede.

Ovviamente, per non fare una brutta fine, prima di assassinarlo silenziosamente ho dovuto accertarmi che il suo livello fosse adeguato alle mie capacità, e in questo è stato utile l’upgrade oculare che mi era stato chirurgicamente impiantato poco prima. Ne beneficerete tra poco anche voi, non preoccupatevi: in Night City questo genere di interventi chirurgici sono tanto invasivi quanto diffusi. E divertenti, oh yes.

QUA LA ROBO-MANO, HOMBRE!

Un’altra feature che manderà in brodo di giuggiole gli appassionati del cyberpunk, e che si paleserà presto nel gioco, riguarda proprio gli innesti cibernetici con cui migliorare le proprie capacità: i Daemons e i Cyberware. I primi sono dei programmi che hanno effetto sugli avversari o sull’ambiente e forniscono un’alternativa al combattimento diretto grazie alla possibilità di debilitare o distrarre un nemico, mentre i secondi sono degli impianti cibernetici che garantiscono vari miglioramenti. Subito dopo il prologo, infatti, finiremo in una robo-clinica in cui potremo impiantarci anatomicamente i primi upgrade robotici.

Gli innesti cibernetici influenzano in modo palese il gameplay, e variano anche l’interfaccia di gioco

Queste modifiche forniscono maggiore varietà in termini di gameplay e saranno una parte integrante nella creazione del personaggio, oltre che motivo di infiniti esperimenti al fine di trovare il loadout ideale. Se pensate che sia finita qui vi sbagliate, perché queste modifiche influiscono anche sull’interfaccia.

Cyberpunk 2077 Provato

Basta con tutta questa violenza: fatevi uccidere senza fare troppe storie, su!

Inizialmente ero perplesso dio fronte a un’HUD decisamente avaro di info; non trovavo nemmeno il numero dei colpi rimasti nei caricatori, ma dopo l’intervento oculare lo schermo ha iniziato a riempirsi di informazioni importanti e svelarmi opportunità fino a quel momento precluse. Qui tocca tuttavia aprire una parentesi, perché forse si può migliorare ulteriormente: Cyberpunk 2077 ti sbatte in faccia un sacco di dettagli e dati, personaggi e particolari, ma non sempre con opportuna e immediata chiarezza su quale impatto avrà sulle nostre statistiche raccogliere, per esempio, un determinato oggetto da un cadavere. Restando in tema di arnesi futuristici, abituarsi alla Braindance è fondamentale. Si tratta di una tecnologia neurale che permette di registrare ed editare i ricordi delle persone per poi metterli a disposizione di altri attraverso un headset che consente di riviverli, percependo perfino le emozioni provate in quell’attimo dal proprietario del ricordo.

Abituarsi alla Braindance risulterà fondamentale per editare e rivivere i ricordi delle altre persone, permettendoci di estrapolare informazioni e indizi invisibili a occhio nudo

La Braindance è una forma di intrattenimento molto diffusa a Night City e un espediente necessario per aiutare V ad investigare. Funziona così: si assiste a una scena interattiva in cui si può mandare avanti, indietro o stoppare il “nastro” e modificarne il layout affinché evidenzi tracce visive, audio o termiche, permettendoci così di estrapolare informazioni e indizi importanti da determinati elementi invisibili a occhio nudo. L’astuto e ben congegnato utilizzo della Braindance a scopo ludico-narrativo ci presenta uno degli aspetti cruciali di Cyberpunk 2077: la scrittura. Oltre ai diversi approcci negli scontri, anche le quest sono state studiate per garantire un’ampia libertà in termini di svolgimento.

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Il fixer Kirk, uno squalo con cui avrete a che fare se sceglierete la backstories Street Kid.

Evitando spoiler, posso affermare che Cyberpunk 2077 ci metterà nelle condizioni di poter scegliere tra strade differenti e talvolta opposte per completare le missioni e che ognuna di esse avrà delle ripercussioni immediate e nel prosieguo della trama, mettendo sul piatto così tante variabili nella costruzione del personaggio e nello sviluppo della storia da rischiare di rendere atroci questi ultimi mesi d’attesa. L’intera cyberstruttura poggia sul concetto di “cosa sarebbe cambiato se avessi agito diversamente?” che accompagna ogni decisione importante e che profuma di elevata rigiocabilità ed eccellente profondità, come e addirittura più di quel che abbiamo visto nelle lande dark fantasy dello Strigo.

Continua nella prossima pagina…

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