diablo 2 resurrected anteprima

Diablo II: Resurrected

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Diablo 2: Resurrected – Anteprima Hands On

SOTTO LA SFARZOSA VESTE CUCITA DAI SARTI DI VICARIOUS VISIONS C’È PROPRIO LO STESSO CAPOLAVORO CHE HAI AMATO ALLA FOLLIA

Diablo 2: Resurrected stupisce positivamente fin da subito, è indubbio, ma anche se sfido chiunque a non pigiare G compulsivamente per il solo gusto di saltare avanti e indietro nel tempo, la questione non si limita all’impatto estetico perché la rivisitazione coinvolge in gran parte le percezioni. Chiaramente la differenza grafica con l’originale è enorme, i modelli in 2D sono rinati grazie a un rendering fisico totalmente in 3D che li ha dotati di tutt’altra presenza scenica, e lo stesso vale per l’illuminazione dinamica, per le nuove texture e per l’ampio assortimento di effetti grafici rinnovati come gli effetti particellari, i riflessi o i giochi di luci/ombre che rendono ancora più avvolgenti le tenebre che ammantano Sanctuarium.

Ecco, fra tutti i numerosi miglioramenti visivi credo che le animazioni siano l’esempio migliore per spiegare ciò che intendo con percezioni: sono ovviamente un’altra categoria rispetto alle originali, più morbide e realistiche, ma non così tanto da allontanarsi eccessivamente dalla fonte d’ispirazione e guastare l’atmosfera. Con questo non intendo che siano sgraziate o poco curate, anzi è vero il contrario: la loro imperfezione le rende contestualmente perfette.

LA MORTE SI FA BELLISSIMA

Sembra un paradosso, lo so, eppure è così. Premesso che la prova va presa per quello che è, ovvero un’Alfa Tecnica comprensiva dei primi due Atti oltre a varie limitazioni e un’ottimizzazione work in progress visti i bruschi – e non sempre giustificati – cali di fps, il feedback restituitomi dalla build provvisoria è stato dir poco stupefacente per fedeltà.

OGNI ELEMENTO CONTRIBUISCE A FARTI SENTIRE ALLE PRESE CON IL VERO DIABLO 2, MOVENZE, INVENTARIO, NEMICI, COMPARTO AUDIO, TUTTO

Ogni elemento contribuisce nella misura ideale a farti sentire alle prese con il vero Diablo 2 e non con un osceno guazzabuglio deturpato dal bisturi del chirurgo plastico: dalle movenze lievemente rigide alle ambientazioni maniacalmente ricreate con cura, dalle abilità ai nemici, dalla gestione dell’inventario âgé all’ipnotico ritmo di gioco, dalla progressione al comparto audio rimasterizzato (la soundtrack è una bomba!), ogni singola componente regala l’autentico feeling di due decadi or sono e dà vita a un’esperienza coerente con ciò che era e con ciò che si prefigge d’essere. Mi aveva colpito l’entusiasmo degli sviluppatori nelle interviste alla BlizzConline, ma adesso che le loro parole hanno avuto un riscontro tangibile tutto è più chiaro: non era passione di cartapesta. Diablo 2: Resurrected non m’è parso una mera operazione commerciale per spillare quattrini ai nostalgici, profuma davvero di appassionato tributo a una pietra miliare del medium.

Continua nella prossima pagina…

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